LEGO Star Wars, tanto tempo fa, in una galassia di mattoncini lontana lontana...
La famosa regola del “esiste la versione porno di qualsiasi cosa” potrebbe essere tranquillamente espansa a “esiste la versione LEGO di qualsiasi cosa”. Perlomeno in tempi recenti, ma diciamo pure gli ultimi vent’anni, durante i quali l’azienda ha abbracciato tutta la fascia nerd, producendo set di mattoncini ispirati alle più famose iterazioni letterarie, fumettistiche, cinematografiche... e se non ci pensa LEGO in persona, tra set amatoriali o aziende secondarie di costruzioni, state pur certi che la versione LEGO di quello che vi piace la potete trovare. Nel 1999, nasce l’ormai storico accordo tra LucasFilm e LEGO, in concomitanza con l’uscita de La Minaccia Fantasma, accordo più volte rinnovato (per ora, la scadenza è fissata al 2022 ma dubito non proseguirà) che prevede la realizzazione di set tematici su quella che allora è la nuova trilogia ma che possono anche ispirarsi a quella classica. E che, una Morte Nera di LEGO possono lasciarsela sfuggire?
Un lustro più tardi, ecco che nasce anche il filone di videogiochi brandizzati LEGO + laqualunque. Traveller’s Tales al comando per quel che riguarda lo sviluppo e ovviamente Star Wars come protagonista, con LEGO Star Wars: Il Videogioco. Il gioco tratta la trilogia prequel, che sta per concludersi (spoilerando quindi il terzo film con un paio di mesi d’anticipo), permettendo di controllare i personaggi dei film in formato omino e di smontare e rimontare pezzi di scenario o mezzi di trasporto usando il potere della forza. Il gioco è suddiviso in livelli sparsi su tre scenari, ovviamente ognuno ispirato a uno dei tre film. Le cutscene sono mute, con la buffa espressività dei pupazzetti LEGO che la fa da padrone. Una scelta che ho sempre trovato straordinaria (e che ovviamente poi è cambiata, visto che oggi i giochi LEGO hanno il doppiaggio, così possono proporre trame inutilmente complesse e dialoghi infarciti di gag che non fanno ridere nessuno, bravi!).
Nel 2006, con la trilogia prequel andata ma con la febbre da Star Wars che impera - schiere di neofiti che vogliono recuperare i primi film con Hamill e Ford - ecco arrivare LEGO Star Wars: La Trilogia Classica: formula identica al primo, ma con la vecchia trilogia come scenario. Inutile dire che una raccolta dei due giochi (poi uscita anche sulle console HD) è stata venduta nel 2007 col titolo LEGO Star Wars: La Saga Completa. Sì, oggi fa sorridere, quel titolo.
LEGO Star Wars va in pausa, nel frattempo escono giochi LEGO un po’ su tutto e nel 2011 ecco un po’ a sorpresa LEGO Star Wars III: The Clone Wars, che prende materiale da Episodio II e Episodio III ma anche dalle prime stagioni dell’omonima serie animata. Insomma, fa un mischione di fatti e citazioni per costruire un gioco che ci racconti le Guerre dei Cloni. Operazione interessante e tutto sommato ben riuscita a livello narrativo, mentre sul fronte del gameplay, ovviamente, nulla di nuovo. Arriva Disney, intanto, che compra un po’ tutto quello che vede in giro, come quando per non pagare le spedizioni di Amazon butti nel carrello ogni cosa, e nel 2012 non ci pensa due volte a rinnovare il contratto con LEGO (magari in attesa di comprare l’azienda… sono convinto che, alla fine di ogni mail scambiata tra i reparti di comunicazione, ci siano due righe che dicono “Nel caso voleste parlare di acquisizione, avremmo delle proposte, così, per dire.”).
Arriva la trilogia sequel, amata/odiata, Traveller’s Tales gioca la carta dell’episodio singolo, col cavolo che aspettano la sua conclusione, dovete pagareh!!1! Esce così LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza. Solito gameplay, doppiaggio per le gag (come vi avevo anticipato) e un successo meno esplosivo che in precedenza. Anche al cinema, lo sappiamo, il pubblico è un po’ diviso, Episodio VIII incassa meno, Solo: A Star Wars Story è un flop, Disney ferma i lavori di qualsiasi cosa LEGO destinata a Star Wars i ragazzi di Traveller’s avessero in mente di fare e niente di nuovo viene trasposto un videogioco (parlando della serie LEGO, ovviamente). Arriviamo al 2019, Disney ha rivisto i piani per Star Wars al cinema ma è decisa ovviamente a chiudere col botto la nuova trilogia e parte con il treno dell’hype. Tira fuori che i nove film formano la Skywalker Saga e che Episodio IX la porterà a conclusione. È andata come andata, io reputo Episodio IX un buon Star Wars e una buona chiosa del tutto, seppur con evidenti difetti che possono o meno gravare sulla percezione dello spettatore (ma che sono innegabili, chiaro) e la saga si è conclusa, non prima di annunciare per il 2020 un nuovo videogioco, LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker. Ah, eccoci, era troppo ghiotta, l’occasione. Traveller’s Tales ha annunciato che il gioco tratterà tutta la storia di Star Wars in ordine, che non sarà una raccolta di vecchi giochi (anche perché quello su Episodio VIII non esiste) ma una nuova grande avventura. E poi, lo abbiamo detto, ora c’è il doppiaggio con le gag.
I giochi LEGO sono tutti divertenti, colorati, simpatici (meglio quando zitti, l’ho detto? ripetiamolo), e nella loro declinazione starwarsiana, usano anche molto bene la cosa dello spostare blocchi, scomporre e ricomporre, perché la forza rende tutto più facile. Certo, giocare a già due di fila, probabilmente, mi spingerebbe al suicidio, ma è quella cosa divertente da fare ogni tanto, per rilassarsi, con amici o persino con qualche cugino o pargolo vicino. Se poi, come me, amate i LEGO ma non avete lo spazio fisico per riempirvi di costruzioni, poterci avere un po’ a che fare virtualmente non è affatto male.
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Star Wars, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.