Luigi's Mansion 2 – E chi chiamerai?
Dopo oltre dieci anni di attesa, un primo annuncio datato 2011, qualche ritardo e addirittura due nomi diversi, finalmente abbiamo di nuovo tra noi un'avventura solista del verde fratello di Mario. Seguito diretto del capitolo GameCube in cui il (poco) prode Luigi veniva chiamato al salvataggio del fratello, intrappolato nei meandri di una magione abitata dalle entità ectoplasmatiche capitanate dal malvagio Re Boo, Luigi's Mansion 2 vede questa volta il pavido idraulico rispondere alla chiamata alle armi del Professor Strambic, alle prese con una situazione apparentemente irrisolvibile. La Luna Scura (la Dark Moon del titolo americano del gioco) che splendeva nel cielo di Cupavalle, permettendo al professore di lavorare in armonia con i fantasmi che abitavano con lui il Maniero Tenebroso, è finita in pezzi. Chi meglio di Luigi, dunque, per andare alla caccia dei frammenti di luna attraverso i meandri delle magioni infestate sparse lungo la valle? Magioni, sì, perché a differenza del primo episodio, che prendeva forma lungo le cinquantotto stanze di un unico palazzo, Luigi's Mansion 2 propone più di un'unica location.
Ogni magione, ovviamente, è pullulante di fantasmi di vario genere, e ognuna ha un suo “tema” caratteristico, un po' à la Zelda, con cui inizialmente scoprire nuovi utilizzi del proprio equipaggiamento. Il design dei livelli si attesta su ottimi standard, grazie a magioni costruite con sapienza tanto nelle singole stanze quanto nel risultato complessivo, che mostra "soluzioni edilizie" brillanti e capaci di lasciare il giusto senso di stupore e soddisfazione una volta arrivati alla destinazione – apparentemente irraggiungibile – segnalata sulla mappa, sempre presente sullo schermo inferiore della console. Inoltre, c'è da dire che le stanze, oltre ad essere ricche di dettagli e di mobilia, si rivelano anche sempre piene di segreti: tra meccanismi, leve, cassetti da aprire, elementi da aspirare e illusioni da svelare, difficilmente si riesce a mettere mano su tutti gli elementi nascosti (e non) alla prima tornata.
Altro elemento che fa spiccare il level design è sicuramente quello legato a quegli enigmi ambientali risolvibili esclusivamente attraverso gli oggetti presenti nelle stanze, che risultano sempre molto piacevoli e piuttosto sorprendenti, soprattutto in virtù del fatto che non fanno sentire la mancanza delle funzionalità “aggiuntive” del Poltergust originale, che era capace sia di sputare fiamme che di calmare i bollenti spiriti (letteralmente) con una buona dose d'acqua. Non temete, però: il Poltergust 5000, riveduto e corretto per l'occasione dal Professor Strambic, saprà essere comunque un ottimo compagno di ghost-busting.
Se attraverso i tasti dorsali si continua ad azionare il getto dell'aspiratore, (con L e R, rispettivamente, si soffia e si aspira), il resto dei comandi ha subito una piccola rivoluzione per adattarsi alle “ristrettezze” del 3DS: sul tasto A abbiamo la torcia e il relativo flash, capace di abbagliare i fantasmi e aiutarci nell'impresa di catturarli mentre li tiriamo a noi con l'analogico di sinistra, mentre con il tasto Y è possibile azionare l'Arcobaluce, uno strumento fondamentale che ci permetterà di svelare gli elementi resi momentaneamente nascosti dai fantasmi più potenti. Infine, per sopperire alla mancanza del secondo stick analogico (e non rendere il tutto piuttosto scomodo con il Circle Pad Pro, che comunque non è supportato), Next Level Games ha deciso di gestire l'asse verticale della mira attraverso gli altri due tasti fisici della console, ossia X (per mirare in alto) e B (per il basso).
Per quanto la cosa possa non sembrare esattamente intuitiva, facendo magari storcere il naso a chi pretendeva un secondo analogico nel portatile stereoscopico di Nintendo, in realtà la scelta del team canadese si è rivelata azzeccata ed efficace, capace di restituire un ottimo feedback quando si tratta di “tirare” a sé i fantasmi con lo stick direzionale e, di fatto, rendendo difficile pensare ad una soluzione alternativa altrettanto funzionale. Anche alla luce del fatto che, volendo, per mirare sull'asse Y è possibile “tiltare” il 3DS grazie ai giroscopi interni, ottenendo però un risultato non sempre impeccabile e che, soprattutto, giocando con il 3D attivo potrebbe infastidire la vista del giocatore, “rompendo” un po' l'ottimo lavoro dello sviluppatore.
Sì, perché a livello grafico, i ragazzi di Next Level Games hanno fatto un lavoro straordinario, realizzando ambienti visivamente ricchi di elementi, un'illuminazione perfetta ed estremamente capace di immergere il giocatore nei vari scenari e, soprattutto, con un effetto 3D finalmente godibile, non invasivo e, anzi, quasi essenziale. Se da un lato l'utilizzo della stereoscopia non è fondamentale per il completamento del gioco, dall'altro è quasi un peccato non gustarsi la profondità degli ambienti e la resa dei molteplici effetti utilizzati nella loro interezza pluri-dimensionale, dando, come purtroppo raramente accade, l'impressione che giocare “in due dimensioni” tolga davvero una fetta dell'esperienza.
Volendo rimproverare qualcosa a Luigi's Mansion 2, si potrebbe dire che cavalca un po' troppo l'onda del “more of the same”, non offrendo meccaniche particolarmente nuove o “creative” rispetto a quanto già visto al lancio del GameCube. Ma è anche vero che questo è un peccato di poco conto, visto che il gioco si mantiene costantemente su ottimi livelli qualitativi in ogni frangente, anche quando sembra volersi ripetere, e soprattutto visto che da Luigi's Mansion sono passati ben dodici anni - l'equivalente videoludico di un'era geologica – in cui il secondo atto da protagonista del fratello di Mario (per chi non lo sapesse, il primo era Mario is Missing!) si è tatuato indelebilmente nei cuori di molti videogiocatori fino ad oggi.
Insomma, Luigi's Mansion 2 è un titolo riuscito, divertente, ricco di elementi da vedere e da sbloccare attraverso un gameplay che riesce a mantenersi sempre intrigante, e che tiene tranquillamente testa al capitolo originale pur non essendo sviluppato direttamente da Nintendo, ma da Next Level Games, a cui va anche l'indubbio merito di aver saputo valorizzare l'effetto 3D. Oltre che, ovviamente, averci rimesso nei panni di Luigi.
Ho giocato a Luigi's Mansion 2 grazie a un codice promozionale gentilmente fornito da Nintendo sul mio 3DS XL nuovo di pacca, senza riuscire a provare la componente multiplayer. Ho finito il gioco in poco più di dieci ore, perlustrando minuziosamente ogni stanza e non trovando comunque tutto quello che le magioni nascondono. Mi sono anche picchiato un po' con i giroscopi, che mi sono sembrati un po' l'unica cosa tirata dentro a forza nel gioco, ma sono talmente tanto marginali che ci si passa sopra tranquillamente, anche grazie alle musiche e ai vari, gustosi “alleggerimenti”. E poi, diciamocelo, la parte più bella legata al gioco è stata decidere quale citazione di Ghostbusters usare nel titolo.