Mario & Luigi: Paper Jam Bros. è un crossover fregno!
Il crossover consumatosi tra la saga di Mario & Luigi e quella di Paper Mario in Mario & Luigi: Paper Jam Bros. è davvero fregno, una freca fregno, in pratica fregnissimo. Si tratta di avventurarsi in un gioco di ruolo, un platform, uno spettacolo di cabaret e scemenza a tutto tondo, una favola frizzante e un laboratorio sperimentale di gameplay. Il sapiente mix di dinamiche platform si sposa in maniera simbiotica con le componenti tipiche della tradizione dei giochi di ruolo, oltre che con un combat system ormai stra-collaudato, appagante, divertito e divertente. I combattimenti, rigorosamente a turni, sfruttano le capacità atletiche del terzetto di protagonisti, tanto nelle fasi d'attacco che in quelle difensive, mentre la genialità di classico stampo Nintendo sforna armi e congegni bellici da sfruttare con esperienza e coordinazione motoria. Una cospicua quantità di enigmi costringe all'apprendimento di tutte le capacità ginniche del party, mentre un velato tutorial non abbandona mai l'utente, con pratiche lezioni (meno invadenti che in passato) e ripassi sul campo.
Mario & Luigi: Paper Jam Bros. è un grosso e raffinatissimo gioco "già visto", "già giocato", "già goduto", senza che tutti questi "già" si traducano in un capitolo stanco o poco ispirato. Sebbene la storia sia sempre la stessa (ma dal 1982), infatti, si ride di nuovo come fosse la prima volta e ci si compiace di conoscere bene certe dinamiche connesse agli Attacchi Fratello (seguiti da Attacchi Trio, che a loro volta introducono semplici minigiochi), ai giochi di prospettiva derivanti dall'avere il controllo di un personaggio di carta e di tutte le idiozie (ottimamente localizzate) che esclamano i suoi personaggetti.
Ovviamente, ci sono delle novità, che non vanno di certo a stravolgere gli equilibri e la consolidata bontà della saga: ci sono innanzitutto le Carte Scontro, quindi l'abilità di Paper Mario di sdoppiarsi in molteplici copie di sé stesso, e infine gli scontri tra giganteschi modellini di carta. O cosiddetti "modelloni", se la parola non vi fa ribrezzo.
A me lo fa.
Le Carte Scontro sono bonus passivi che potenzieranno temporaneamente o cureranno il party (è possibile schierarne tre contemporaneamente). In congiunzione con gli Amiibo, dicono che sfornino combo da urlo (ogni statuetta può dare vita proprio a 23 diverse carte e in un singolo combattimento se ne può utilizzare una per ogni Amiibo). Non possedendo Amiibo (a parte quello di Samus, ancora rinchiusa nella confezione), ho provato a utilizzare un Daltanious in metallo, Wookiee in carne e pelo, una melanzana o perfino mia moglie, senza alcun esito degno di nota.
E ancora, c'è Paper Mario che è in grado di creare delle copie carbone di sé stesso, perdendo un turno d'attacco e però evolvendosi da personaggio di supporto a vera e propria orma pluri-offensiva. Infine, ci sono gli scontri tra giganteschi modellini di Goomba, Koopa Troopa eccetera, ma si tratta di fasi più rare che sporadiche, e per giunta nemmeno troppo riuscite, delle quali è meglio non parlarne troppo. Come, fra l'altro, sarebbe meglio non parlare di questo video in tedesco, che brutto che è:
L'ibrido di Alpha Dream è di quelli che, ancora una volta, fanno del made in Nintendo il solito concentrato di giocabilità conturbante e magia sbarazzina. Un po’ platform e un po’ gioco di ruolo, un po' teatro demenziale e soprattutto gameplay sperimentale, Mario & Luigi: Paper Jam Bros. è un gioco ottimo, al pari di tutti gli altri capitoli che l'hanno preceduto. Anzi, è l'emblema del fulgido equilibrio raggiunto dalla saga dei fratelli baffuti (e sempre piaciuti).
Voler descrivere l'amore nutrito per un gioco delizioso come questo, del resto, significa affrontare il guazzabuglio del linguaggio, che è al contempo troppo e troppo poco, eccessivo e povero. Da qui, una sola parola abruzzese, ripetuta due volte, qui e più in basso: frechete. Con l'accento marcato sulla prima vocale, sempre.
Ho ricevuto un codice del gioco da Nintendo e l'ho completato con tutta la calma del mondo (25 ore, tipo), che qui non si va (quasi) mai di fretta. Non possedendo Amiibo (a parte quello di Samus ancora rinchiusa nella confezione), ho provato a utilizzare l'accuratissimo modellino trasformabile di Daltanious… ma non ha funzionato. Il risultato è che Beralios s'è mangiato il mio Nintendo 3DS, e adesso non ci gioco più. Come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.