Tetris Effect ha già vinto l'E3, il mio cuore, tutto
Nel momento in cui scrivo questa notizia, sono passate sette ore da quando ho postato nel nostro gruppo su Facebook il primo trailer di Tetris Effect. Sette ore in cui ogni mio pensiero era alternato da una vocina che rispondeva «Uà, Tetris Effect». Outcast non è un sito che campa di visualizzazioni, di notizie e di puntualità (per campare ci sono Patreon, PayPal, le magliette e i bannerini Amazon/Tostadora sparsi per il sito), per cui normalmente sarebbe superfluo riportare la notizia di Tetris Effect. E in effetti, se sto scrivendo una notizia su Tetris Effect, è solo per razionalizzare il fatto che questa roba esiste davvero. Ed è bellissimo, perché ancora non ci credo.
Tetsuya Mizuguchi, creatore di Lumines e di quel capolavoro senza tempo di REZ, ha messo mano al puzzle game più assuefacente e meraviglioso nella storia dei videogiochi, per creare la sua versione lisergica di un classico senza tempo. E, in effetti, Tetris Effect è proprio il nome scientifico di quella patologia che vi fa vedere i tetramini quando dormite o vi fa incasellare tutto quando giocate troppo al capolavoro di Alexey Pajitnov. Sto flippando, è l'annuncio del secolo. È tutto bellissimo.
Non c'è neanche bisogno di seguire l'E3, abbiamo già il vincitore per le prossime sei ere geologiche (anche se, oh, comunque noi l'E3 lo seguiremo).