VGB - Vecchi Giochi Brutti #7
I giochi del passato sono tutti capolavori, giusto? Sbagliato, e in questa rubrica andiamo proprio a ripescare i bidoni d'annata, le peggiori vaccate, le operazioni commerciali che speravamo di aver rimosso dalla memoria. Invece eccole qua, analizzate una ad una con rinnovato sadismo e una punta di ironia.
Episodio 7 – Il futuro!
L'ultima novità è l'ossessione del settore videogame dalla notte dei tempi, visto lo stretto legame con l'evoluzione tecnologica e il mondo dei computer. Oggi molto meno, e lo dimostrano l'intero movimento vintage e l'amore per il retrogaming, ma una trentina di anni fa, qualunque cosa spuntasse sul mercato con una funzionalità mai vista veniva etichettata come...
[suspance]
[musica di star wars in sottofondo]
IL FUTURO!!!!111
A questa ossessione collettiva si devono porcate micidiali come il MegaCD e il 32X – non a caso entrambi marchiati Sega – o prima ancora fallimenti come il Commodore 128 e periferiche troppo avanti per l'epoca, vedasi modem e simili. Il problema non era tanto nella mania che colpiva tutti quanti, ma nel fatto che non c'era adeguata informazione, men che meno spirito critico: una novità tecnologica era cosa buona e giusta, a prescindere dalle nostre reali necessità e dal prezzo. Se in certi casi questa epidemia aveva risvolti positivi, visto che ha contribuito alla diffusione dei computer e quindi degli stessi videogame, in molti altri ha cementato le peggiori fregature di sempre.
Lo stesso MegaCD, ad esempio, sembrava qualcosa di avveniristico a inizio anni '90, quando un disco ottico costituiva il massimo della sintesi tra ingegno e funzionalità. Poveracci quelli che, come il sottoscritto, si trovarono pochi anni dopo l'acquisto con un costoso soprammobile che aveva tre giochi decenti: Lunar, Sonic CD e Lunar 2. E sì, avete indovinato: acquistai anche il 32x ma non voglio flagellarmi oltre il dovuto, almeno non nello stesso articolo.
Il vero problema è che quasi nessuno, della stampa di allora, si era posto le semplici domande di rito alla presentazione di simili periferiche: a che servono? Verranno supportate adeguatamente? Non costeranno troppo? Perché, insomma, al FUTURO non si fanno certe domande scomode.
A questo punto è doveroso citare i due pacchi videoludici per eccellenza: Atari Jaguar e 3DO. Per fortuna la loro diffusione era molto ridotta a livello di presenza nei negozi, quindi i danni arrecati, soprattutto economici, furono minimi. Però non vorrei essere chi davvero credette a certi slogan di allora, bruciando i sudati risparmi su quelli che restano autentici bidoni del settore console, insieme al Virtual Boy. A proposito, ha compiuto 18 anni: festeggiamolo con un bel doposbronza (per simulare gli effetti del casco).
Ma il fulcro della questione non era tanto nel pubblico: ai tempi, l'ignoranza tecnologica era quasi un vanto e non c'era nemmeno la controprova che un oggetto potesse rivelarsi inutile, semplicemente perché eravamo ancora agli albori di questo passatempo. La vera responsabilità era della stampa, troppo facilmente accecata da tutto quello che era scintillante e luminoso, un problema che permane tuttora ma che grazie a Internet, e alla condivisione delle informazioni, viene più facilmente tenuto a bada. Se oggi qualcuno inizia a fare sparate sul FUTURO, si ritrova in pochi secondi protagonista di qualche GIF animata e preso in giro a livello mondiale.
Paradossalmente, quelle che furono vere rivoluzioni come i cellulari e Internet non vennero sponsorizzate allo stesso modo. Ricorderete come la rete fosse bersaglio di campagne denigratorie negli anni '90 e i telefonini (in parte a ragione) venivano considerati responsabili di ogni tipo di inquinamento. Oggi tutto questo fa ridere, soprattutto se pensiamo al fiasco giornalistico del millennio: le previsioni sul bug Y2K e il nulla assoluto che è successo nel passaggio tra 1999 e 2000.
In buona sintesi, di una cosa possiamo essere certi: passano gli anni, ma la stampa ne azzecca davvero poche... con l'eccezione del sottoscritto, ovviamente!