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Fire Emblem Warriors: Come ti spezzo la strategia

Fire Emblem Warriors: Come ti spezzo la strategia

Onestamente non so se nel lontano 1997, quando Dynasty Warriors era ancora un picchiaduro simile a Soul Calibur, qualcuno si aspettasse il successo e l’esplosione di titoli della serie. In realtà, è dal secondo capitolo che è iniziato a nascere questo mix, all'epoca piuttosto unico, che univa il picchiaduro alla strategia, permettendo di impersonare potentissimi generali della mitologia eroica cinese in scontri storici, falciando centinaia di nemici con giusto quel pizzico di strategia a gestire il tutto.

Il successo della serie è stato tale che molti franchise di anime e manga, o anche altri giochi, hanno chiesto a Koei Tecmo di sviluppare versioni particolari della sua serie Warriors, da Gundam a Dragon Quest, passando per Attack on Titan e Ken il guerriero. Stavolta, l’unione è quantomai interessante, perché un gioco che già univa azione e strategia è stato integrato con una serie famosa per le sue componenti strategiche: Fire Emblem.

La storia è originale e vede una coppia di principi (piuttosto anonima, purtroppo, rispetto ad altri eroi e personaggi storici della serie) ritrovarsi minacciata da un nemico antico e potente, che sta portando i vari mondi dei diversi episodi di Fire Emblem a collassare tra di loro, facendo incontrare eroi di quasi ogni capitolo uscito finora. La formula tipica di Dynasty Warriors è rimasta nei combattimenti: ci si muove col personaggio che si è scelto di manovrare, falciando facilmente centinaia di avversari e incontrando difficoltà soprattutto negli incontri con gli ufficiali o eroi nemici.

A rendere però Fire Emblem Warriors unico, e onestamente anche più profondo, è il suo mutuare molte delle meccaniche del gioco di strategia che gli dona il nome. Ad esempio, un ufficiale alleato che viene sconfitto in una missione non sarà più utilizzabile, rendendo necessario dare ordini tattici per assicurarsi di non perdere permanentemente unità che potrebbero servire negli scontri successivi. Anche i sistemi che gestiscono le armi rimangono simili a quelli della serie Fire Emblem, con le spade che sono forti con le asce ma deboli contro le lance. In linea di massima, qualsiasi giocatore che abbia una certa esperienza in una delle due serie riconoscerà facilmente parte delle meccaniche di gioco, mentre chi ha giocato ad entrambe potrà sbizzarirsi, dando ordini sul campo di battaglia e sviluppando il proprio personaggio preferito.

In realtà, anche personaggi non particolarmente amati possono avere una loro importanza, dato che è stata implementata la recente funzionalità per andare in giro “in coppia”: in pratica, due personaggi si uniscono in uno solo, ma con le statistiche alzate in maniera anche sostanziale. Un vantaggio secondario di usare questa funzione è che permette di far salire facilmente il livello di “intesa” tra vari ufficiali, cosa che ha importanza per sbloccare equipaggiamento avanzato e poteri speciali. In definitiva, la mia impressione è che Koei abbia mostrato notevole rispetto per il materiale originale e si siano impegnati per implementare ogni funzione presente negli strategici che potesse avere un senso in un gioco come un Warriors.

La realizzazione tecnica è di ottimo livello, con un framerate in modalità portatile sempre fluido, anche con numerose truppe presenti sullo schermo. In modalità TV le cose cambiano leggermente: mi sono ritrovato inizialmente sorpreso dal vedere alcuni decisi cali di framerate (non ho un contatore visibile su Switch ma stimo che a volte si sia scesi anche attorno ai 20), ma andando nelle impostazioni di gioco, ho visto che è possibile rinunciare a parte della qualità grafica in cambio della fluidità: una cosa che mi ha decisamente fatto piacere vedere in un gioco per console.

Con un ampio cast di personaggi tra cui scegliere e numerose modalità di gioco, tra cui una che permette di rivivere battaglie famose dei Fire Emblem giocandole in stile Warriors, la longevità è assicurata. Come lati negativi, posso segnalare un livello di maturità di scrittura generalmente non proprio elevatissimo e il fatto che i due protagonisti mi sono risultati purtroppo decisamente blandi e dal look poco ispirato… fortunatamente, è più che possibile affrontare l’avventura focalizzandosi su personaggi secondari. Io, ad esempio, ho fatto crescere di livello Lucina, da Fire Emblem Awakening, trovandomi benissimo.

Un buon gioco, quindi? Direi assolutamente di si, e uno fra i migliori titoli che ho provato della serie Warriors. Mi è dispiaciuto un poco per la progressione piuttosto lineare delle missioni, ma una volta che si è sul campo di battaglia, la libertà permette di togliersi piacevoli soddisfazioni. Chi si aspetta di trovare una modalità strategica a turni come nei vari Empires, però, rimarrà deluso.

Ho scaricato il gioco su Nintendo Switch grazie a un codice fornito da Nintendo Italia, dopodiché ho provveduto ad andare avanti nella campagna principale, strutturata fondamentalmente in modo tale da avere come nemici i protagonisti dei vari Fire Emblem, che però, una volta capita la situazione, diventano fedeli alleati. Un modo semplice per permettere di conoscere in modo graduale chi arriverà a diventare un campione per il proprio esercito. Fire Emblem Warriors è disponibile anche su 3DS.  Come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.

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