Con l'online pass di Ninja Gaiden III anche i produttori giapponesi sono saltati sul vagone lanciato qualche anno fa da Electronic Arts, comunemente noto come "obolo per gli accattoni che comprano solo usato". Un trend che non funziona particolarmente bene, come ha ammesso tempo fa la stessa EA, ma che resta duro a morire. Il punto chiave della questione è sempre quello: l'usato è ormai più popolare del nuovo e più pericoloso della pirateria per i produttori che non ne ricavano un centesimo. I negozianti, invece lucrano a raffica potendo rivendere anche 10 volte lo stesso gioco. Ancora oggi vedo copie "stra"usate di Modern Warfare 2 sui 40 euro nei negozi, sparire e poi tornare qualche mese dopo nello stesso reparto usati.
Come per la pirateria, sarebbe ora che le software house smettessero di puntare (i fucili) verso gli utenti, guardandosi invece attorno. Se sono anni che ci si lamenta per i prezzi del nuovo, e se è vero che non tutti i giochi hanno budget milionari, perché restare sui canonici 60-70 Euro? Tanto online ci sono offerte già nei giorni di lancio e dopo qualche settimana tutti fanno gli sconti nemmeno vendessero pomodori o formaggi.
E poi, nota a margine, se anche con questi stratagemmi l'usato stravende, vuol dire che alla gente del multiplayer frega ben poco, e dei cosiddetti "bonus" da attivare via codice ancora meno. Come diceva Giulio Cesare, è tutta una questione di sesterzi.
Battute a parte, è anche una questione di semplice stupidità seriale: se il leader di mercato fa così, allora tutti gli vanno dietro, non importa che arrivino in fondo a un burrone. E intanto le vendite del nuovo continuano a diminuire (tranne per quelle 2-3 maxiserie) e il numero di Online Pass acquistati non viene divulgato perché sempre ridicolo.