La scorsa settimana, in piena Game Developers Conference, Electronic Arts ha organizzato un evento serale, stipando la stampa specializzata mondiale nel locale The Grand Nightclub di San Francisco per puntare i riflettori sulle novità legate ai suoi due marchi "guerreschi": Battlefield 3 e Medal of Honor. Chi ha seguito fedelmente le peripezie americane mie e di Fotone mi avrà magari sentito blaterare al riguardo, si sarà letto la notizia con i dettagli sui contenuti scaricabili di Battlefield 3 e avrà letto l'anteprima dedicata a Medal of Honor. Ma facciamo velocemente il punto sul titolo DICE. Sono stati annunciati ben tre nuovi DLC, il primo dei quali, Close Quarters, è dedicato agli scontri di fanteria e arriverà nei negozi virtuali a giugno (con un'esclusiva di una settimana per il formato PlayStation 3). Il secondo DLC, Armored Kill, arriverà in autunno e sposterà l'obiettivo sulle battaglie fra veicoli, con mappe più ampie ("Una delle quali sarà la più grande mai vista nella serie Battlefield", parola di lupetto di Richard Bach), mentre il successivo e quarto DLC, in arrivo a fine anno, si intitolerà End Games. Su questo quarto contenuto scaricabile non è stato ancora svelato nuilla, anche se il nome fa presumere che sarà l'ultimo.
Terminati annunci e presentazioni, EA e DICE hanno liberato l'accesso alle postazioni PC allestite nella parte sopra elevata del locale, mettendo in scena una serie di scontri armati sulla mappa da palazzinari che si può osservare anche nel trailer ufficiale e che è solo una delle quattro previste per il contenuto scaricabile. E ovviamente io, dopo essermi scolato una birretta e dopo aver osservato giocare gente senza dubbio migliore di me, ho afferrato mouse e tastiere a ho fatto un paio di giri di prova. L'allestimento era un banale deathmatch a squadre, ambientato in una mappa che presta sicuramente fede al titolo del DLC. Ci si trova a combattere sul tetto di un enorme grattacielo, schematicamente diviso in due aree "laterail" di uffici che racchiudono in qualche modo al loro interno una zona centrale aperta, su cui si affacciano finestre e balconate. Il design della mappa è sicuramente mirato a un continuo battagliarsi ferocemente, all'interno di spazi angusti, che lasciano ben poche chance di evitare lo scontro diretto.
Le strutture, esterne e interne, vengono demolite da proiettili ed esplosivi piuttosto in fretta, mettendo in mostra alla perfezione le potenzialità di Frostbite 2, anche se da una prova così veloce – effettuata oltretutto, inutile negarlo, senza avere più fresco in memoria il gioco originale – è un po' difficile valutare in che misura il tasso di distruzione sia stato realmente potenziato. Dobbiamo fidarci della parola di Richard Bach, insomma, e prendere atto del fatto che, fra proiettili ed esplosioni, la roba veniva giù veramente in massa. L'altro aspetto sottolineato da Bach nel corso della presentazione, invece, faceva riferimento a uno sviluppo decisamente verticale dell'azione, e su questo c'è poco di cui lamentarsi: gli interni della mappa si sviluppano su piani separati, collegati da diverse scalinate, e danno vita a una certa varietà di situazione e a una buona discrezionalità nel possibile approccio alla battaglia.
Rimane in ogni caso piuttosto chiaro il fatto che, se ogni volta che ti giri salta fuori qualcuno armato di bazooka, la pianificazione attenta della manovra non rappresenterà certo un cardine dell'azione. Il punto, insomma, è DICE ha voluto realizzare un DLC dedicato a una tipologia specifica di mappe (e altrettanto farà con il successivo), andando presumibilmente ad accontentare gli appassionati di quel genere d'arena e confezionando un prodotto di scarsa rilevanza per tutti gli altri. Chi di Battlefield 3 apprezza soprattutto gli spazi ampi e la distruzione su larga scala, beh, farà forse meglio ad attendere il contenuto scaricabile successivo. Chi invece subisce il fascino della guerriglia veloce, continua, organizzata sullo stretto, potrebbe rappresentare il pubblico ideale di Close Quarters. Scopriremo fra qualche mese se quella di EA e DICE sarà stata una mossa vincente.