Dragon's Dogma e l'IP che non ti aspetti
Chiedo venia per il ritardo, ma rispettare i tempi di consegna con un titolo come Dragon's Dogma significa essenzialmente una fra due cose: o te lo giochi dieci ore al giorno per una settimana mandando a puttane tutto il resto oppure, in barba al decalogo del bravo redattore videoludico, gli dai giusto un'occhiata veloce e speri di farla franca in qualche modo. Il guaio è che Dragon's Dogma, GdR che guarda al fantasy occidentale ma di fattura completamente nipponica made in Capcom, varrebbe davvero poco se giocato per due o tre ore. È infatti il classico titolo che cresce poco a poco e che inizia a coinvolgerti e ad appassionarti solo dopo una decina di ore, per poi durarne altre trenta o quaranta come minimo. Insomma, abbiate pietà se non avete trovato la recensione su Outcast il giorno dopo l'uscita nei negozi, ma ho voluto a tutti i costi terminare l'avventura del mio Arisen e devo dire che, dopo una partenza in cui meditavo già un sei e mezzo scolastico, mi sono dovuto ricredere non poco. Il tutorial iniziale è infatti moscio e confuso, il comparto grafico regala qualche bello scorcio paesaggistico e una notevole varietà di ambientazioni ma anche parecchie magagne e ingenuità a livello di texture, compenetrazioni, modelli dei PNG e frame-rate. Se poi aggiungete una gestione della telecamera a tratti sadica e una trama che definire tale è quasi un esagerazione (qui Capcom ha davvero toppato), il primo impatto con Dragon's Dogma è un po' deprimente.
Non perdetevi d'animo, però. Una volta che si iniziano ad apprezzare la vastità del mondo a disposizione (nome in codice Gransys) e soprattutto il sistema delle pedine e le dinamiche dei combattimenti, l'avventura del nostro baldo eroe sopravvissuto allo scontro con un immenso drago inizia piano piano a prendere forma. Il ricorso alle pedine come compagne di viaggio è a dir poco geniale; questi alleati sono presenti in grandi quantità, ci seguono ovunque, sono privi di una loro volontà e possono essere cambiati a piacimento ogni volta che vogliamo. La loro utilità non si limita solo a un classico rinforzo in fase di combattimento, ma fa di questi soggetti (un po' catatonici, a dire il vero) dei suggeritori e consiglieri formidabili, senza contare che la loro intelligenza tattica durante gli scontri è al limite dell'impeccabile. Il sistema di gestione delle pedine è anche molto approfondito e permette di creare party sempre vari e adatti alle varie occasioni, così da rendere il gameplay molto dinamico e mai fossilizzato su scelte iniziali che potrebbero rivelarsi castranti sulla lunga distanza.
Un altro pregio non indifferente del gioco è rappresentato dal bestiario, davvero ricco di creature di ogni genere e di alcuni tra i nemici "comuni" (non boss, insomma) più tosti e massicci visti ultimamente. La loro stazza ha permesso a Capcom di integrare tattiche cooperative molto interessanti, tanto che abbattere uno di questi bestioni con l'aiuto delle pedine dà parecchie soddisfazioni. Per di più, Dragon's Dogma è un titolo molto impegnativo e per nulla facile, anche se la possibilità di chiamare a sé pedine con un livello di esperienza più elevato del nostro può rivelarsi spesso fondamentale. I combattimenti, soprattutto se si decide di esplorare Gransys in lungo e in largo, sono frequentissimi e quelli notturni, che sfruttano un ciclo giorno-notte davvero ben fatto, risultano ancor più impegnativi a causa della scarsa visibilità e del maggior numero di avversari da affrontare. Le cure durante i combattimenti restituiscono inoltre solo parte dell'energia e solo con pozioni e oggetti particolarmente costosi possiamo recuperare l'intera barra della salute. Aspettatevi insomma di morire molto e spesso e con così pochi salvataggi automatici si è costretti a ricorrere spessissimo a quelli manuali; nulla di drammatico (soprattutto per chi proviene dai GdR per PC), ma molti troveranno questo metodo un po' scomodo e il ritmo di gioco in effetti ne risente un po'.
Avrei poi preferito un vero e proprio metodo per arrivare direttamente in un luogo importante della mappa; come già detto, il mondo di gioco è vastissimo e l'assenza di un qualsiasi mezzo di trasporto si fa sentire parecchio sulla lunga distanza. Non che manchi un surrogato del teletrasporto, ma si tratta di una soluzione di puro ripiego e dal costo quasi proibitivo, che non toglie la sensazione di una certa superficialità, soprattutto quando diverse quest obbligano a farsi delle camminate da venti minuti e a tornare indietro per riscuotere il premio. L'impostazione da open world e la grande libertà di azione e di movimento rimangono comunque aspetti positivi del gioco e lo stesso si può dire del sistema di classi. Pur essendocene solo tre all'inizio (guerriero, arciere, mago), ci si può specializzare solo in una compiendo tutte le tappe del casom oppure cambiare a piacimento e passare a un'altra classe o addirittura creare classi ibride per un approccio al gioco davvero vario e inusuale.
Le possibilità, gli incroci, le cose da fare, i reagenti da raccogliere (un po' come in Monster Hunter), le pedine da provare e gli anfratti da esplorare fanno di Dragon's Dogma un GdR massiccio come pochi ed estremamente longevo. Basta spulciare qualche forum per leggere anche di 80, 90 o 100 ore di gioco (il respawn dei nemici aiuta non poco in questo senso), ma a ben vedere Capcom non è riuscita a raggiungere per un motivo o per l'altro i pesi massimi del genere. Nei panni dell'Arisen non ho respirato la profondità e lo spessore narrativo di The Witcher 2, ma non ho ritrovato nemmeno l'atmosfera e la grafica di Skyrim, due titoli non scelti a caso contro cui Dragon's Dogma esce sconfitto su molti versanti. Eppure, un po' per le pedine un po' per il bestiario davvero sopra la media, ho passato oltre quaranta ore con un titolo di grande valore e su cui non avrei puntato quasi nulla dopo la demo di fine aprile. Onore quindi a Capcom, che si è inventata una nuova IP "ibrida" rischiando moltissimo e riversando sulla produzione tempo, denaro e risorse umane come meglio non potevamo aspettarci. Il risultato non sarà perfetto, ma un bel 8 non glie lo toglie nessuno.
Ho giocato a Dragon's Dogma per circa 40 ore con una copia del gioco per Xbox 360 acquistata in negozio.