Gargoyles: l'anima dark di Disney negli anni Novanta
Ultimamente, mi è capitato di riflettere su come la concezione del nostro tempo sia cambiata grazie alla velocità con cui le informazioni si trasmettono: parlando con una ragazza di tredici anni, mi sono reso conto di come effettivamente noi in Italia ci godessimo negli anni Novanta prodotti già relativamente vecchi, non potendo contare su una traduzione ed acquisizione immediata, come avviene ad esempio oggi su Netflix e Disney +. Guardavamo quello che passavano le reti televisive e poco ci importava se fossero usciti da tempo in altre parti del mondo, per noi rimaneva comunque qualcosa di nuovo. Questo succedeva non solo con gli anime (che a volte venivano trasmessi senza aver pagato i diritti, ma questa è un’altra storia), ma anche con i cartoni animati di studios occidentali, come Disney e Fox. Dunque, la nostra percezione riguardo ad alcune “ guerre”, perlomeno da bambini, potevamo solamente annusarla, in quanto i tempi di trasmissioni di due serie erano veramente molto diversi.
Nel 1993, in Italia venne stata trasmessa per la prima volta la serie animata che dette uno scossone all'iconografia del cavaliere oscuro degli anni 90: Batman – The Animated Series. Una serie veramente eccellente, con ottime animazioni e sceneggiata molto bene, che portò molto guadagno alla Fox, la casa che si prese la briga di produrre il cartone animato.
Disney, negli anni Novanta, aveva molte serie animate nella sua faretra, eppure le mancava qualcosa di tetro, di oscuro, per acchiappare magari un pubblico adolescenziale che non era più attratto da DuckTales, Chip and Dale, TaleSpin e gli altri cartoni per tuta la famiglia che trasmettevano in TV sui loro canali. Dopotutto, avevano notato il grosso successo di Batman, e quale migliore mossa se non quella di assumere la sceneggiatrice di alcuni episodi della serie del cavaliere oscuro (a cui si aggiunse suo marito), per metterla al lavoro su un progetto di chiara ispirazione shakespeariana? Così, presero un progetto che sarebbe dovuto essere molto simile a quello dei Gummi, lo trasformarono e crearono quello che sarebbe dovuto essere il primo brand di supereroi maturi di Disney.
Questa è la genesi della prima, stupenda serie di Gargoyles, andata in onda per la prima volta in USA nel 1994, quando ancora gli americani erano mesmerizzati dalle animazioni di Batman. Tutt'oggi, gli appassionati confrontano questi due cartoni tra di loro, un po' come si fa con la console war, per cercare di capire quale sia il migliore. La realtà è che sono entrambe ottime serie, ma non vorrei dilungarmi ulteriormente coi confronti che lasciano il tempo che trovano e mi fermerei a parlare della serie Disney più cupa della storia: Gargoyles, per l'appunto.
La serie si apre nell'anno 994, con una puntata ambientata in una Scozia medievale, dove il castello degli eroi viene in un primo momento assalito da dei barbari, che vengono respinti dai potenti e mostruosi protagonisti. Tuttavia, qualcuno complotta alle spalle della regina: un soldato interno del castello di Scozia ha intenzione di tradire la propria regnante, dando il via alla serie di eventi che portano i Gargoyles a risvegliarsi 1000 anni più tardi, avverando la profezia che li aveva sigillati per lungo tempo: “Solo quando il vostro corpo toccherà il cielo, voi vi risveglierete”. E si risvegliano, guarda un po', grazie all'enigmatico magnate Xanathos, di cui scopriremo gli intenti egoisti solo dopo un paio di puntate.
La prima e la seconda stagione di Gargoyles sono veramente ben scritte e animate (anche se già dalla seconda serie c'è qualche calo): dispiace aver avuto una terza annata non all'altezza delle prime due e non ritenuta canonica dai suoi creatori. Dal 2006 al 2009, i volti storici dietro alla serie hanno però lavorato, insieme a Slave Labor Graphics, a un fumetto, purtroppo inedito fuori dagli USA, che continua le vicende dei Gargoyles dalla fine della seconda stagione.
Le citazioni shakespeariane presenti nella serie si incastrano veramente bene con i toni della narrazione, cupa e romantica, e la rendono molto apprezzabile anche per un target più adulto rispetto alle precedenti serie animate Disney. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, specialmente se si parla dell'eroe e del suo rapporto con uno fra i più iconici antagonisti degli anni 1990: Demona, la Gargolla rinnegata che si contrappone agli ideali di Golia, il protagonista della serie, pronta a far di tutto per ribellarsi agli umani e distruggerli.
Essendo nato nel 1993, ho dei ricordi veramente molto offuscati riguardo alla prima messa in onda della serie: ricordo che era all'interno di una sorta di trasmissione contenitore su Rai 2, che andava in onda di mattina. Mi pare che lo dessero dopo Darkwing Duck, altro stupendo cartone Disney che potete recuperare su Disney +. Tuttavia, ho un ricordo molto nitido di quando i Gargoyles passarono su Solletico: credo che sia da quella messa in onda che scoppiò il mio amore verso questa serie animata.
La prima serie di Gargoyles riscosse un discreto successo, che portò la casa di Topolino a produrre diversi gadget per i più piccoli, a partire dai giocattoli, fino ad arrivare agli zainetti. Mi ricordo ancora che bramavo tutti i giocattoli dei Gargoyles. Tuttavia, non tutti sanno che c'è un videogioco, considerato da molti un oggetto di culto (che si può recuperare tranquillamente su eBay, a prezzi stranamente non esagerati) pubblicato da Buena Vista Studios e sviluppato da Disney Software per Sega Mega Drive. Nonostante non fosse stato creato da Capcom, come molti altri ottimi tie-in della casa di Topolino disponibili su console Sega, il gioco dedicato a Golia e soci non era affatto da buttare: era un platform a tratti un po' ostico ma che riusciva a replicare molto bene l'atmosfera del cartone, nonostante si discostasse un po' dalla trama originale.
Gargoyles è stato un franchise un po' sfortunato, non ha ricevuto tutta la premura possibile da Disney ed è morto un po' così, lasciando l’amaro in bocca a tutti i suoi fan. Chissà, magari, se su Disney + riscuotesse un certo successo, potremo avere una nuova serie animata...
Questo articolo fa parte della Cover Story "Disney Club", che potete trovare riassunta a questo indirizzo.