Novembre 2012: Arriva Wii U! | Old!
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il 2 novembre 2012, Electronic Arts rilancia il titolo Need for Speed: Most Wanted, già usato con buon successo nel 2005, pubblicando il secondo episodio della serie sviluppato da Criterion Games. Il gioco viene accolto positivamente, anche se il tripudio è meno fuori scala rispetto a quello che aveva caratterizzato il precedente Hot Pursuit. Sarà l’ultimo Need for Speed affidato in tutto e per tutto allo studio britannico fino al grande (?) ritorno nel 2022 con Need for Speed Unbound.
Quattro giorni dopo, fa il suo esordio Halo 4, primo episodio della serie sviluppato da 343 Industries e non da Bungie. Halo 4 viene accolto con grande favore e tranquillizza Microsoft sul futuro del suo franchise più popolare, che tre anni dopo andrà a compiere il balzo generazionale con la quinta uscita. All’epoca Stef apprezza molto.
Il 7 novembre esce una cosetta più piccola. Jordan Mechner torna sulle scene cavalcando l’esplosione della scena indie per proporre un remake di Karateka a (quasi) trent’anni dall’uscita originale. Pubblicato in formato digitale, il gioco trasmuta le meccaniche di combattimento in una specie di rhythm game e rielabora la difficoltà in maniera intelligente. Se si vuole vedere il vero finale, bisogna arrivare fino in fondo senza morire, come nel tostissimo gioco del 1984. Se il protagonista viene sconfitto, però, subentrano i suoi due amici a fare da “vite extra”. Se lo chiedete a me, è una delizia. E già che ci sono, vi spedisco a leggere (di) un bel libro sul tema.
Una settimana dopo, si manifesta Call of Duty: Black Ops II, con cui Treyarch porta avanti la sua “serie nella serie” virandola più o meno sul fantascientifico, raccogliendo opinioni più o meno contrastanti da parte della critica ma piazzando comunque i suoi soliti venti milioni abbondantissimi di copie, quindi che gli vuoi dire?
Nel mentre, Sony prosegue coi suoi esperimenti a base di PlayStation Eye e PlayStation Move e propone Wonderbook: Book of Spells, un gioco in realtà aumentata che sfrutta la licenza di Harry Potter per farci pasticciare con la magia. Nel suo piccolo, non è niente male.
Il 20 novembre si conclude con la quinta, straziante, uscita la prima stagione del The Walking Dead di Telltale Games, che lancia nella stratosfera lo studio americano. Mentre tutti si commuovono per la conclusione delle vicende di Clementine e Lee, Telltale Games parte ormai definitivamente per la stratosfera, con il suo volo destinato a uno schianto rovinoso qualche anno dopo. Qui l’opinione vintage di uno Shin non convintissimo.
Lo stesso giorno segna l’uscita di Hitman: Absolution, quinto e ultimo capitolo della serie “originale” con protagonista l’assassino pelato creato da IO Interactive. Il gioco viene criticato in maniera feroce per la linearità eccessiva rispetto alla struttura aperta dei precedenti episodi e, presumibilmente, proprio per questo quattro anni dopo arriverà la spettacolare rinascita del nuovo Hitman.
Il mese si chiude con l’uscita europea di Wii U, la nuova console Nintendo che prova a ripetere il successo di Wii giocando ancora una volta su una potenza hardware ridotta e delle caratteristiche accattivanti. L’idea del doppio schermo e la portabilità “a distanza ridotta” sono in effetti molto buone, così come tante altre belle pensate, a cominciare dal Miiverse, ma qualcosa non funziona e la console, nonostante i tanti ottimi giochi, si rivelerà un flop clamoroso da meno di quindici milioni di pezzi venduti. Poi, però, arriverà Switch.