Old! #299 – Aprile 1979
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Ad aprile del 1979, Sega porta in sala giochi Head On, un gioco di guida totalmente arcade che ci vede ai controlli di un’automobilina impegnata a destreggiarsi in un labirinto dalla forma regolare. Scopo del gioco è raccogliere dei pallini sparsi per il labirinto mentre si evita di schiantarsi contro la vettura controllata dall’intelligenza artificiale. Il gioco è sostanzialmente un precursore di Pac-Man (1980) ed è del resto il primo videogame di labirinti in cui bisogna raccogliere pallini. Verrà convertito, clonato, copiato, omaggiato e riproposto sotto forma di seguiti nei secoli dei secoli.
Mentre Sega è ancora impegnata a lavorare solo in sala giochi, una Nintendo poco attiva in ambito arcade ha già mosso da un paio d’anni i primi passi nel mercato casalingo e il 23 aprile del 1979 mette in vendita, con Color TV Block Kusure, una piccola console molto significativa. Si tratta del quarto modello di Color TV Game, ma i primi tre erano stati prodotti in collaborazione con Mitsubishi mentre in questo caso la produzione è completamente autonoma. La macchina, progettata fra l’altro da un giovane Shigeru Miyamoto, è essenzialmente una rielaborazione di Breakout ma propone un numero significativo di opzioni e modalità extra, che contribuiranno al suo successo: i quattrocentomila pezzi venduti in Giappone convinceranno infatti Nintendo di essere sulla buona strada.