Natale, capodanno, epifania: giorni di festa da passare con amici e famiglia. Quale occasione migliore per il più classico dei party game made in Nintendo? Non saprei, visto che questo nuovo Mario Party: Island tour schiva le feste - forse per lasciare spazio al divertente Wii Party U, recensito sempre da me stesso medesimo qualche tempo fa - e slitta al 17 di gennaio. Certo, la natura portatile del titolo qui trattato giustifica parzialmente la sua uscita tardiva, prevista addirittura dopo l'epifania: in fondo un conto è ritrovarsi in gruppo davanti una TV, un altro trovarsi in quattro con altrettanti 3DS alla mano. Ad ogni modo, Nintendo ci ha dato il gioco in largo anticipo, e ho quindi avuto modo di testarlo per bene e con calma prima della sua uscita ufficiale.
A dirla tutta, per quanto io sia amante dei party game, trovo che questo tipo di giochi sia tanto divertente in compagnia, quanto orticante giocato in singolo, ma si tratta di un parere prettamente soggettivo, che nulla a che vedere con la qualità oggettiva del titolo il quale, anzi, è stato furbescamente dotato di un tabellone studiato appositamente per essere affrontato in single player.
http://youtu.be/mLp89o_wYd8
Come sempre, anche se superfluo, credo sia il caso di illustrare brevemente cos'è e come funziona Mario Party: banalizzando il concetto all'estremo, si tratta della riproduzione digitale di un "gioco dell'oca" nel quale fino a quattro giocatori si sfidano su vari tabelloni, Ognuno con le proprie regole specifiche. La cosa comune in tutti è che i partecipanti ad ogni turno devono fare un tiro di dadi per stabilire di quante caselle dovranno spostarsi sul percorso di gioco. Alla fine di ogni turno, o capitando sugli appositi spazi, scatta una sfida tra i giocatori che consiste in un mini-gioco competitivo che salta fuori casualmente da una rosa di circa cinquanta differenti. Il vincitore avrà diritto a tirare più dadi rispetto agli sconfitti, tutto questo per completare per primo il tabellone.
Come puntualizzavo poc'anzi, se siete bambini tristi e senza amici, Nintendo si è prodigata a creare una modalità single player che vi pone l'obiettivo di scalare una fantomatica torre di Bowser. In questo luogo, dovete ovviamente affrontare i vari piani disputando una partita contro la CPU. Sebbene pregevole come iniziativa, questo risulta poco avvincente a causa del basso livello di sfida offerto.
Tuttavia, non è sul gioco in singolo che Mario Party esprime le sue potenzialità e per fortuna, giocandolo in compagnia, le cose migliorano sensibilmente. Partiamo dicendo che per godere del gioco in quattro giocatori è sufficiente avere una sola copia del gioco, e questa è già cosa buona e giusta. Lo streaming dei dati verso i 3DS degli amici è rapidissimo, quindi da questo punto di vista possiamo dire che il team di sviluppo ha fatto un ottimo lavoro. La logorrea che affligge da sempre i party game Nintendo è oggi meno pesante che nelle ultime uscite e, benché non sia totalmente assente, tra un turno e l'altro dovremo pigiare il pulsante un po' meno per skippare le immancabili istruzioni della modalità di gioco in uso. Altro gigantesco passo avanti è rappresentato dalla possibilità di escludere totalmente i giocatori utilizzati dalla CPU. Di conseguenza, se anche non si hanno altri tre amici a far compagnia, non si è costretti a sorbirsi la presenza degli imbranati NPC durante la partita. In soldoni: se volete giocare in due o tre, potete farlo senza l'handicap di finire in coppia con il computer durante i minigiochi.
Se vi state chiedendo come funziona invece la modalità online, beh, manco a dirlo: non c'è! Onestamente, la possibilità di sfidare personaggi umani, se pur sconosciuti, anche senza il minimo sindacale di interazione umana tra gli sfidanti, avrebbe dato un minimo di spessore in più ad un esperienza di gioco che ormai si perpreta da oltre dieci anni sempre nello stesso modo, ma che vogliamo fare? Nintendo è così, e su questo non viole proprio saperne di scrollarsi un po' di bigottismo da dosso.
I tabelloni messi a disposizione dei giocatori sono sette, tutti differenti e con le proprie regole, sebbene in ognuno di questi la componente "botta di c... ", che usando un eufemismo chiamerò "colpo di fortuna," sia un elemento sempre presente e purtroppo tristemente determinante per l'esito di ogni sfida. I minigiochi proposti ai giocatori non osano molto e pescano meccaniche già viste in precedenza, ma d'altronde, dopo tanti anni non deve essere facile inventarsi qualcosa di nuovo, pur avendo a disposizione giroscopi, microfoni e fotocamere.
Sul piano tecnico abbiamo una buona realizzazione grafica, sempre colorata e gradevole, con modelli poligonali tonti e paffuti, come è d'obbligo aspettarsi nel regno dei funghi. L'accompagnamento sonoro non è da meno e, sebbene non proponga motivetti indimenticabili, svolge bene il proprio dovere.
In definitiva, Mario party: Island Tour è un discreto esponente portatile del brand Nintendo. Non eccelle, ma non delude se siete alla ricerca di un gioco con cui coinvolgere altri amici. Il grande pregio di poter essere utilizzato in gruppo senza restrizioni di sorta con il possesso di una singola copia del gioco lo trasforma in un acquisto praticamente imprescindibile se il vostro obbiettivo è giocare in compagnia. Se invece state cercando qualcosa da giocare per conto vostro, passate oltre senza pensarci un attimo, avete sbagliato gioco.
Ho ricevuto Mario Party: Island Tour direttamente da Nintendo, grazie a un codice download. Ho giocato poco in singolo, giusto per potervene parlare in fase di recensione, e per accumulare qualche collezionabile acquistandolo con le monete vinte giocando. Per il resto ho giocato prevalentemente in compagnia, e ora che mi sono tolto l'onere di recensirlo, posso tornare a dedicarmi a Nes Remix su Wii U, di cui vi narrerò tra qualche giorno.