La mensola di Shin X #11 - Captain America: un bietolone salverà il mondo
Da sempre sostenitore di titoli bistrattati dalla critica, Shin X è passato da “difensore dei poveri” a “masochista”, da “acquirente compulsivo” a “forzato bastian contrario”. La verità è che a suo parere ogni titolo può dire qualcosa: c’è chi sbraita, chi sussurra, chi lo fa con i sottotitoli e chi lo recita in versi. L’importante è avere lo spirito di voler ascoltare. E l’antro in cui riposano questi brutti anatroccoli è la sua mensola. L’unico luogo nel quale possono diventare cigni.
Non abbiamo alcun interesse a confabulare di nuove console come comari in un vicoletto montano. Le fiere mensole, ricche di vecchi giochi, reclamano a gran voce la nostra attenzione: amiche della nostalgia e degli acari, riescono a donarci sempre qualche piacevole sorpresa. È quello che fa il super soldato, in un gioco perduto nel tempo, eppure dannatamente attuale, non bellissimo, ma simpatico (è un classico). Un gioco da scovare come tassi in qualche colorato cestone delle offerte.
Trovarsi di fronte a un simpatico bietolone come Captain America fa sempre piacere, soprattutto se si è fan dell'eroe Marvel. L'allora attuale tie-in distribuito da SEGA è meno peggio di quanto si possa credere. Ovvio, il lato tecnico non brilla quanto lo scudo del nostro impavido protagonista, ma pur nei suoi fotogrammi al secondo eternamente sotto i 30, il gioco offre una discreta modellazione di nemici e scenari ma, soprattutto, delle ottime animazioni. Rimane un senso di raffazzonamento tipico dei prodotti usciti in fretta e furia, ma il videogiocatore borderline è lungimirante.
Scaviamo ora nell'essenza ludica del gioco. Rigorosamente da impostare in modalità difficile, Captain America riporta alla mente i titoli action d'annata, quelli impietosi e severi, nei quali dovevi sudare a ogni scontro per avere la meglio, anche per veloci scaramucce con gli scagnozzetti di turno. L'iconico scudo, indispensabile per parare, è anche utile allo stordimento del nemico e alla distruzione dello scenario. Le esplosioni creano morti a catena, aumentando a dismisura i nostri punti, utili sia per l'acquisto di nuove skill che per l'accumulo delle super mosse. In Captain America, infatti non c'è alcun recupero di energia. A meno che giochiate a normale: motivo in più per evitare l'onta. Le quattro tacche per le mega move, sfolgoranti nella loro interfaccia a schermo, vanno riempite a suon di attacchi spettacolari. Pugni, schivate, contromosse, prese: tutto richiede un tempismo perfetto, e il premio è poter scatenare un mega colpo sul povero avversario. Il compenso, oltre alla sua mesta dipartita, è il recupero di energia. Quindi l'assioma è: più si lotta bene, più si guadagnano punti vita.
Tutto ciò si traduce in un'elegante danza all'ultimo pugno, nella quale il pacchiano eroe sbaraglia interi plotoni a suon di colpi, facendo il verso a Batman: Arkam quel-che-vi-pare. Le super mosse di cui sopra, poi, hanno tre livelli di utilizzo: semplice, di ritorsione e Super Soldato. L'ultima, ovviamente, genera parecchio dolore e grosse bisacce di energia. Non potevano mancare le fasi platform, simili a quelle guidate di Enslaved, ma non tanto da darci il medesimo retrogusto di pilota automatico. Tutt'altro: di tanto in tanto, dovremmo usare persino la testa (inteso come "materia grigia") per raggiungere i luoghi più impervi. Insomma, come avrete intuito, il cuore del gioco è il combattimento, nudo e crudo. Già dal primo boss si intravede la sfida. Galvanizzante nel suo pattern impietoso, il bastardo è letale, ma gestibile. Il gioco propone un'avventura semplice, eppure molto appagante. I feticisti della ricerca potranno soddisfare le loro paturnie raccogliendo gli oggetti di cui il gioco straborda come la crema di un bignè fatto in casa.
A soccorrere una modalità storia che si adagia sulle sei ore arrivano, tronfie, le SFIDE. Completarle tutte con una medaglia d'oro può diventare un ozioso martirio, ma portarle semplicemente a temine garantisce un altro po' di sano divertimento, grazie al buon sistema di combattimento che Next Level ha tirato su. Captain America è grezzo, breve, leggermente ripetitivo, eppure le solide basi ludiche su cui è adagiato lo rendono un prodotto dignitoso e divertente.