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Leisure Suit Larry è venuto di nuovo. Ne è valsa la pena?

Leisure Suit Larry è venuto di nuovo. Ne è valsa la pena?

Nel provare a valutare Leisure Suit Larry Reloaded è necessario porsi una domanda dalla non semplice risposta: ha senso, oggi, una produzione del genere? E la risposta, ovviamente, non può che essere tanto positiva quanto negativa. La raccolta fondi su Kickstarter non ha esattamente fatto il botto, ma ha racimolato i soldi che servivano. Quindi, per le persone che hanno versato l'obolo, evidentemente ha molto senso. Ha poi senso perché è bello, sedici anni dopo il deprimente collasso di Sierra, veder tornare in attività quell'adorabile signore di Al Lowe (se volete conoscere la sua storia, l'ho raccontata in un nostro podcast di due mesi fa). E in generale ha senso per i nostalgici fan della serie che possono essere incuriositi dall'idea di un remake curato dagli autori originali e che non necessariamente hanno a suo tempo partecipato alla raccolta fondi. Tipo il sottoscritto.

Non ha molto senso, invece per tutti coloro che si trovano al di fuori del ristretto target a cui Leisure Suit Larry Reloaded si rivolge direttamente. Non ce l'ha perché puoi tirarlo a lucido quanto ti pare, ma l'originale Leisure Suit Larry in the Land of the Loung Lizards è e rimane comunque un gioco mostruosamente figlio del suo tempo, portatore non troppo sano di una comicità becera a sfondo sessuale. Certo, ancora oggi, qualche risata a denti stretti e un paio di sorrisi imbarazzati te li strappa, ma ha un po' l'aria dello zio che tenta di fare il giovane in maniera impacciata, facendoti teneramente vergognare per lui. Se il problema fosse solo questo, tutto sommato, lo si guarderebbe come si guarda il peggiore dei Porky's, magari senza ridere di gusto, ma rimpiangendo un po' quei tempi in cui politicamente e corretto ancora non andavano a braccetto.

Purtroppo c'è anche altro. C'è per esempio il classico episodio d'esordio della Sierra di quei tempi, semplice, breve, essenziale, ben lontano dalla maggior ambizione che caratterizzava i seguiti. Di fondo, in questo primo Larry, ci si limita a gironzolare per una cittadina che comprende appena cinque location, seppur divise in più “stanze”, e si risolve la faccenda in una manciata davvero esigua d'ore. Tanto più che la struttura è stata resa più moderna, eliminando la frustrazione anni Ottanta fatta di morti improvvise e vicoli ciechi che spingevano al salvataggio di recupero. E la cosa, per carità, graditissima, ovviamente finisce per accorciare l'esperienza. Ma la pietra tombale sulla faccenda, inutile girarci attorno, ce la mette il prezzo: i 17,99 euro richiesti sono probabilmente giustificati dallo sforzo produttivo, ma non sono certo bruscolini, anche considerando che su GOG.com si può recuperare a 9,99 dollari la raccolta dei primi sei episodi (compresi il precedente remake del primo, datato 2001, e Softporn, l'avventura testuale da cui nacque tutto). E crepi l'avarizia: se aggiungete altri 5,99 dollari, vi portate a casa pure il settimo, Leisure Suit Larry: Love for Sail. Insomma, chi vuole dare uno sguardo al passato può spendere meno per avere molto di più.

Ma, e si ritorna alla questione di partenza, il punto è un altro. Il punto è: il fan della serie, interessato a questo remake, non a quell'altro, dovrebbe spenderla, questa ventina di euro? Io, da fan della serie, dico di sì, anche se, inutile negarlo, lo dico avendo ricevuto il gioco senza sborsare un soldo. Sì perché si tratta di un'operazione magari anche discutibile per il punto di partenza, ma condotta su ogni fronte in maniera deliziosa. Il restyling grafico è perfetto, rispettoso delle origini ma moderno, con un taglio da strip umoristica e un impatto generale meravigliosamente adatto a quel che racconta. La colonna sonora recupera il tema originale di Al Lowe (con tanto di breve omaggio in stile speaker del 286) e lo mette nelle sapienti mani di Austin Wintory, che ha firmato una serie di trascinanti e splendide esecuzioni orchestrali. E il doppiaggio è di qualità altissima, azzeccato per voci e interpretazioni, percorso da un taglio sarcastico che fa sentire davvero a casa.

L'adattamento del gioco originale alle esigenze moderne, anche, è impeccabile. L'interfaccia recupera il doppio modello della Sierra anni Novanta (comandi in alto più puntatore “a rotazione”) e vi aggiunge un menu radiale a scomparsa, per accontentare proprio tutti. Certo, niente più descrizioni infinite e parser testuale, ma il taglio quasi romanzesco dei tempi rivive nelle parole del narratore, che regala descrizioni deliziose e simpatici scambi col protagonista. Tornano perfino le bastardissime morti, con però l'accortezza di far sempre ripartire il giocatore un attimo prima del passo fatale: in questo modo si conservano le gag e sparisce la frustrazione. Al tutto si aggiunge poi un gran bel lavoro nella riproduzione della struttura enigmistica originale.

In Leisure Suit Larry Reloaded si rifanno sostanzialmente le stesse cose e si inseguono sostanzialmente gli stessi obiettivi di Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards, ma si fa tutto in maniera un po' diversa. Il team si è addirittura impegnato a leggere le soluzioni reperibili in giro per internet e a “invalidarle”, modificando in maniere più o meno consistenti gli enigmi e le vie per risolverli, prendendo anche un po' in giro con risposte ad hoc chi pensa di sapere già cosa fare. Inoltre è stata pure aggiunta una nuova, breve, sezione, legata a una donna aggiuntiva che Larry prova a conquistare (inutilmente, ovvio). E ancora, le ambientazioni e i personaggi sono molto più curati anche sul piano della scrittura, con dialoghi più ricchi e caratterizzazioni più coerenti, cui si aggiunge una valanga di piccole e nuove gag sparse in giro. Insomma, un gran bel lavoro, rispettoso dell'originale e intelligente nel rimaneggiarlo.

E quindi? E quindi siamo sempre lì. Per chi si trova mani e piedi nel target di riferimento, Leisure Suit Larry Reloaded è assolutamente un gioco consigliato, un'operazione nostalgia piacevole e carica d'amore. Certo, fa un po' l'effetto di quando riguardi un film cult degli anni Ottanta e lo scopri molto meno ganzo di come te lo ricordavi, ma perlomeno non fa l'effetto dei remake cinematografici odierni, vuoti, spenti e da latte alle ginocchia. Ed è un gran bel perlomeno. Purtroppo, o magari per fortuna, mi sembra improbabile che chiunque sia fuori target possa trovarci molto più che un giochino semplice, volgarotto, bizzarramente imbolsito, costoso e pure un po' breve.

In chiusura, rimane solo un'altra domanda. Al Lowe ha dichiarato di voler mettere in cantiere altri remake, per ogni singolo episodio della serie originale, magari provando anche a recuperare il progetto per l'ottavo, abortito al collasso di Sierra. Presumibilmente, però, la cosa dipende anche un po' dalle vendite di questa prima uscita. E una prima uscita del genere è in grado di garantirle, le vendite necessarie? Ma soprattutto: c'è davvero bisogno di tirare a lucido l'intera serie? Non sarebbe meglio limitarsi agli episodi mai usciti in versione VGA (il secondo e il terzo)? Non sarebbe ancora meglio passare direttamente alla creazione di un episodio inedito? Vai a sapere.

Ho ricevuto un codice per il download dagli amici di Zodiac e ho affrontato e completato l'intera avventura durante il mio soggiorno in Liguria a inizio luglio. Ero insomma pronto a offrirvi una recensione tempestiva. Poi life happens e ho finito per scriverla l'altro ieri. Oh, capita, dai.

Voto: 7

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