Dicembre 1989: Volpi, maghi e robot | Old!
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
A dicembre del 1989, escono in giro per il mondo giochi piuttosto interessanti come Herzog Zwei, PC Kid e Warlords, ma ne riparleremo a tempo debito, dato che in questa rubrica fanno fede le uscite dalle nostre parti. Se volete un Racconto dall’ospizio su PC Kid, comunque, lo trovate qui. Nello stesso mese, in ogni caso, vede la luce su Amiga e Atari ST il bizzarro The Seven Gates of Jambala, un gioco di piattaforme che ci pone nei panni di un mago impegnato a recuperare le sette componenti di una bacchetta magica. Lo si ricorda soprattutto per la bella colonna sonora e la promessa ma mai apparsa versione Commodore 64.
Su questo ci sono informazioni contrastanti ma pare che dicembre del 1989 sia anche il mese in cui Psycho Fox arriva sui Sega Master System europei. Sviluppato da Vic Tokai per conto di Sega, è uno splendido gioco di piattaforme la cui volpe protagonista può trasformarsi in ippopotamo, scimmia e tigre, ottenendo ovviamente abilità e caratteristiche diverse a seconda dell’animale. Nonostante il suono del salto faccia venire voglia di strapparsi le orecchie, viene acclamato come uno fra i giochi migliori per la console Sega, eppure non godrà di seguiti.
Infine, il 13 dicembre del 1989 arriva in Europa Mega Man, gioco di piattaforme d’azione pubblicato da Capcom in Giappone due anni prima e, fra l’altro, forse prima produzione significativa del publisher giapponese espressamente dedicata al mercato casalingo. Questo primo episodio stabilisce già i cardini della serie in termini di design, narrazione, estetica, gameplay, struttura di gioco e difficoltà devastante, ma arriva sui nostri NES senza essere stato un grande successo in patria. Nel frattempo, però, è già disponibile in Giappone da un anno il secondo episodio, quello sì campione di vendite, e il resto è storia.