Mega scrocco | Racconti dall'ospizio
Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.
Ho trascorso gran parte dell'estate del 1991 a disputare tornei serali con gli amici, surriscaldando il mio Amiga 500 e distruggendo joystick con l'ennesimo data disk firmato da Dino Dini per Kick Off 2 (con buona probabilità, era The Final Whistle) e con Player Manager, l'altra perla firmata dall'indimenticabile programmatore inglese di origine italiana. Insomma, un'estate targata Amiga e Anco, o almeno così credevo, finché un amico non mi fece provare qualcosa di diverso: un Sega Mega Drive. Il Sega Master System l'avevo bollato ai tempi come una roba da sfigati (rispetto agli home computer Commodore), mentre il fratello maggiore a 16 bit mi sembrava molto più interessante, soprattutto per i giochi. Uno, in particolare, mi attirava: Hokuto no Ken Shin Seikimatsu Kyuseishu Densetsu, meglio conosciuto in Occidente come Last Battle. Da fan sfegatato (e chi non lo era, in quegli anni?) del successore della Divina Scuola di Hokuto, ho contato i giorni in attesa della versione PAL (sulla conversione per Amiga stendiamo un velo pietoso). Un'attesa spasmodica, durata mesi, nei quali ho scroccato bellamente altri giochi per Sega Mega Drive, come Streets of Rage o Alien Storm. Last Battle è arrivato – se la memoria non mi inganna – nel periodo natalizio di quell'anno, e le vacanze scolastiche sono state sfruttate per sperimentare le sacre tecniche della Divina Scuola di Hokuto a colpi di joypad.
Pur non essendo un capolavoro, il gioco di Sega esercitava sul sottoscritto un certo fascino, nonostante la versione europea fosse stata censurata. Ad aumentare l'incazzatura contribuiva poi un livello di difficoltà tarato verso l'alto (un eufemismo): bastava finire quella maledetta barra di energia prima della conclusione di un livello per vedere quell'orribile scritta, Game Over. E ricordo ancora i tentativi (falliti) di strapparmi la maglietta in stile per Ken per placare la rabbia, anche perché joypad e console non erano miei e lanciarli contro il muro sarebbe stato un bel problema.
Nel frattempo, stava per sbarcare in Europa il Super Nintendo (versione PAL) ed ero indeciso su quale console comprare. Anche perché negli Stati Uniti era stato lanciato un gioco di hockey su ghiaccio (EA/NHL Hockey) da paura per Sega Genesis! Alla fine, ho continuato a scroccare Ken e i miei Pittsburgh Penguins a casa del mio amico, scegliendo uno SNES americano da affiancare al mio Amiga 500. Non so quanta gente abbia comprato un Sega Mega Drive/Genesis per Kenshiro o per EA/NHL (in Giappone e in Nord America sicuramente!), io l'avrei fatto se non fosse uscita la nuova console Nintendo a breve. Ho preferito così continuare a scroccare la console Sega a casa del mio amico per un altro annetto, prima di giocare alla serie NHL di EA e a Hokuto No Ken di Toei sul mio Super Nintendo.
E per un debito d'onore nei confronti di Sega, ho deciso di acquistare la versione Mini del Sega Mega Drive, anche se non potrò giocare a nessun gioco con Kenshiro!
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata al Sega Mega Drive (Mini e non), che potete trovare riassunta a questo indirizzo.