Natalia Poklonskaya: la delfina nazionalista dello Zar
Nel destino di una persona, a volte, accadono eventi che possono cambiare radicalmente quello che può considerare, almeno fino a quel punto, la sua solita e vecchia vita, il suo placido tram-tram.
Puoi nascere in un piccolo villaggio ucraino (Mikhailovka, vicino al centro del distretto della città di Lugansk) recarti diligentemente a scuola nella tua piccola città, ogni giorno, senza mai mancare di alti principi morali, al punto di difendere i più deboli dai bulli con le arti marziali, amare i delfini, la pittura ad olio e il piano, laurearti con ottimi esisti all'Università degli affari interni di Yevpatoria, essere una bella ragazza bionda come ce ne sono tante in Ucraina, una patriota, cristiana ortodossa, diventare un’avvocata onesta, rispettabile, dedicarti ad iniziative solidali, essere un’attivista come ce ne sono tante in patria. Oppure…oppure puoi diventare la settima persona più cercata in Russia e l'ottava in Ucraina, almeno secondo Google, finire come skin in una MOD di GTA V (nientemeno!?) o in un video musicale di Enjoykin (popolare youtuber e musicista russa), finendo per ottenere ben 45 milioni di visualizzazioni in meno di due settimane, essere elencata come la seconda donna più cercata in Ucraina e la quarta in Russia nel lontano 2014. Puoi anche finire nelle bacheche più popolari di internet e diventare celebre come la rana Pepe o forse persino più famosa.
Secondo l'analisi di Ahrefs, ci sono ancora 156.000 ricerche mensili in tutto il mondo per "Natalia Poklonskaya” anche in questo travagliato 2022. Le ricerche relative a lei, tramite le indicizzazioni fornite da Yandex, (attendibile motore di ricerca russo), includono parole chiave come “ragazza anime russa” - “ bella politica russa” - “generale donna russa” - “bella ragazza ucraina militare” - “Natalia matrimonio” - (chissà come mai quest’ultima…)
L'eroina del mio articolo è una procuratrice di stato, un’avvocata di principio, una deputata responsabile della Duma di Stato Russa, un'attivista sociale, una donna indubitabilmente attraente, un autentico tormentone dell’internet che mi ha fatto genuinamente (o ingenuamente, vedendo che aria tira…) interessare a questa matrice sub culturale, definibile impropriamente come “Memistica” o “Arte Mematoria”.
Prima di iniziare la trattazione, però, è bene puntualizzare, prima che sorgano incomprensioni ideologiche o politiche di sorta, che questo articolo non si focalizza sulle controversie politiche e legali che gravitano sulla figura politica di Poklonskaya, per esempio la sua controversa venerazione per lo zar Nicola II* o la sua sudditanza a Vladimyr Putin. Il fulcro della mia trattazione non riguarda nemmeno tuttavia la drammatica situazione attuale, non vuole prendere alcuna posizione a tal proposito, si tratta di un’analisi piuttosto precisa dell’epifenomeno intercettato ed internettaro nella rete, e legato alla bella Natalia e nient’altro. Naturalmente alcuni passaggi hanno un inciso storico reale perché non vivo su Terra 161.
Natalia Poklonskaya, donna delicata con una voce angelica, è un’ucraina naturalizzata russa spinta alla celebrità grazie all'annessione “pacifica” della Crimea nel lontano 2014. A quel tempo fu nominata come procuratore di stato nella suddetta penisola. In tal veste venne messa alla ribalta dalla cosiddetta cultura internettara per via di una bizzarra dicotomia che si verificò: Nel periodo d'oro della riunificazione della Crimea con la Russia, il pubblico di tutto il paese, e oltre, era ipnotizzato dal contrasto tra la delicata innocenza del suo aspetto giovane e dalla ruvida schiettezza della politica di potere vecchia e ottusa, nei testi che stava leggendo davanti alle telecamere di mezzo mondo russo ed ucraino.
Del resto, a ben vedere, era come se qualcuno avesse deciso di trasformare il personaggio di un manga adolescenziale giapponese in una realtà tangibile: qualcuno scelse una Moe*, le fece indossare un’uniforme militare linda e pinta e la rese un generale, passandole però le battute di un demagogo nazionalista sputafuoco (zio Putin).
Inizialmente Natalia fu usata, o meglio sfruttata, per via del suo aspetto, il suo compito fu spiegare al mondo russo e ucraino che quanto accaduto in Crimea era profondamente giustificato e pienamente conforme alla legge locale ma il fenomeno quasi epistemologico che la circonda, a onor del vero, è ben più interessante della sua storia politica, terminata tre mesi prima di diventare un'eroina della rete Russa. Poklonskaya rassegnò le dimissioni a Kiev il 25 febbraio 2014, motivando questo deciso passo perché si vergognava di condurre attività di polizia in un paese corrotto fino al midollo, a detta sua. E a seguito degli incidenti di piazza Maidan che non ebbero colpevoli ne indagini adeguate.
Ma chi è esattamente questa donna attraente con questi occhi di profondo blu marino?
Vi presento, Natalia Vladimirovna Poklonskaya, avvocata di principio e deputata della Duma di Stato della Russia, vicepresidente della commissione per gli affari esteri, politica di spicco e militare ucraina dal 2014, al 2018, convolata felicemente a nozze con Ivan Solovyov (capo del comitato per i diritti umani russo)
Natalia, in passato, è stata al centro di un interesse piuttosto diffuso in tutta le rete “underground”. A meno che voi non viviate sulla Luna, dovreste ricordarvi di come questa donna in uniforme avesse conquistato le rete senza sparare una sola singola cannonata. Se non ve lo ricordate posso solo suggerirvi che questa autentica fissazione giapponese per le donnine in uniforme non è affatto casuale.
Il fenomeno che circonda questa donna bellissima e autoritaria, ben consapevole della sua bellezza (“Il mio aspetto non è mai stato un ostacolo - spero che inganni i miei nemici" [Novorossia Today]) è nella misura stessa del processo che nasce da precisi sviluppi mediatici (sociali e persino storici) che riguardano direttamente la prospettiva e la creazione di simulacri della rete, riflessi di culture e passaggi del substrato, atti a rendere personaggi pubblici e politici discussi, autentiche icone che appartengono alla cultura popolare, attraverso una rielaborazione che le rende figure caricaturali tramite una specifica (ma anche prototipale) cultura di riferimento, composta da meme, GIF, manga, anime, fan-art (etcc) che disinnesca - in qualche modo - la “pericolosità” della loro controparte reale.
Le rete, del resto, ci ha abituato e ci ha insegnato che basta veramente poco per avere gloria imperitura o infamia perenne sull’Internet; come direbbe mia madre.
È la stessa cultura; anche se alcuni parrucconi la definirebbero più propriamente una sub-cultura, che ce lo fa presente, ogni singolo giorno della nostra esistenza nei meandri della net. Basta letteralmente una frase sbagliata, una smorfia particolarmente buffa e opportunamente ripresa da qualcuno lesto con il tasto “REC”, un atteggiamento parecchio equivocabile o una fotografia dubbia o, ancora, un evento particolarmente sfortunato (pensate solo al mitico parrucchino di Donaldone Trump che svolazza e a che cosa ha scatenato, persino un flash-game che ha funzionato come deterrente satirico di indubbia efficacia elettorale) per vedersi la propria carriera politica, attoriale, televisiva, o anche privata per sempre rovinata o quantomeno macchiata.
Oppure, di contro, trovarsi dentro un autentico fenomeno virale e culturale, composto da una massiccia campagna di creazione quasi ideologica. E questo è quello che avvenne sostanzialmente con la bella Natalia, l’11 marzo 2014, quando apparve per la prima volta in una conferenza pubblica su YouTube, di soli sei minuti di durata, lasciando senza parole il macrocosmo che popolava la rete, a causa della sua indubitabile bellezza e giovinezza in uniforme. Il suo video divenne popolare anche su Vkontakte (social russo molto popolare chiamato semplicemente VK), raggiungendo 1,7 milioni di visualizzazioni in un mese, ma quello era solo il principio di una ascesa a dir poco travolgente.
Il suo aspetto grazioso, il cosiddetto "nyashnost", ha portato la sua popolarità a standard definibili come globali nei giorni successivi. Ma cosa era successo, esattamente?
Si era verificato un autentico terremoto culturale in quella fitta selva oscura di siti anonimi perlopiù anonimi e bacheche di ogni sorta che si dipana tra 4chan e Reddit. Da allora, Natalia è diventata oggetto di un numero incredibile di Meme, GIF, Fan-Art, manga e strisce comiche tra le più disparate, e persino web-toon coreani l’hanno raffigurata numerose volte. Questo interesse diffuso, quasi definibile come una piacevole ossessione, continua ininterrottamente da diversi anni, anche nel 2021 e 2022 sono state creati innumerevoli meme e fan-art sulla Poklonskaya, al punto che alcune comunità lo hanno definito “NyaVerse”.
Natalia è stata seguita e catturata nel privato e nel pubblico da occhi indiscreti, ed è stata resa, a sua insaputa ed indirettamente, una piccola STAR di 9-gag e dozzine di siti, sitarelli, forum e bacheche che abitualmente frequento, perdendo tantissimo tempo e prendendo appunti e scoprendo cose che, fondamentalmente, non interessano a nessuno ma che io continuo a definire moti interessanti e ondivaghi della rete.
La creazione forsennata di materiale a lei dedicata è senza precedenti, così come la caccia alla fotografia più divertente, su cui poi verranno prodotti infinite e spassose varianti, creando una autentica miaotologia di riferimento.
Più globalmente, fenomeni mediatici come “Natalia” o “Nyash Mash” possono essere compresi solo contestualizzandoli correttamente, specialmente nella recente liaison tra un pezzo di cultura Internet ed sottocultura piuttosto vasta ed estesa, che adotta una precisa forma di linguaggio, spesso caricaturale, tra gli utenti di Internet giapponesi e cinesi, a causa della sua facile trasformazione stereotipale.
Come tutti sappiamo, il legame tra nazionalismo, manga, gli anime e la cultura del Meme è un trend che è arrivato nel vecchio continente dopo le celebri e lontane elezioni americane di Trump — durante le quali molti social come Facebook, Instagram, Twitter, Pintrest, e numerosi social gravitanti, così come le più famose bacheche anonime di scambio come 2ch, 4chan e Reddit, non solo furono letteralmente invasi da una mole esagerata di materiale memaro, ma anche GIF e fan-art in cui ragazzine che sembravano uscire da manga shojo-lolicon, indossando cappellini rossi con la scritta “Make America Great Again” o abbracciavano l’effigie di Donald Trump con strani ammiccamenti tipicamente “kawaai”. Tale pratica fu riproposta anche con l’attuale Presidente americano ma non ebbe il successo sperato, nemmeno lontanamente a dirla tutta. Anzi, è piuttosto significativo che abbia assunto una valenza quasi totalmente negativa.
Ryan Broderick, giornalista di BuzzFeed News con base a Londra che da anni segue la cultura digitale e la sua evoluzione (il podcast che co-conduceva, BuzzFeed’s Internet Explorer, era una chicca), fu tra i primi a notare tutti questi aspetti, e nel lontano 2017 firmò un articolo in cui spiegava l’origine dei citati meme di anime trumpiani, all’epoca un fenomeno nuovo e relativamente sorprendente per molti. Ma prima ancora che questa autentica “wave” conquistasse l’America, il legame in questione aveva infestato il Paese d’origine di queste immagini, l’amato ed odiato Giappone.
L’epicentro culturale del fenomeno è quello dei netto-uyoku, termine con cui i giapponesi indicano i nazionalisti locali che passano molto del loro tempo online, spesso trollando gli avversari politici, che sono opportunamente da delegittimare, arrivando persino ad organizzare proteste e boicottaggi, al punto di finire per influenzare i media e la politica locale. Il termine stesso Netto-uyoku o net uyoku si riferisce a “popolo della ala destra di internet” (Internet right-wing)
L’Idolo assoluto dei netto-uyoku era il premier giapponese Shinzō Abe, che nel corso degli anni aveva saggiamente imparato a utilizzare queste milizie di giovani volontari trollatori per combattere i media ritenuti nemici del partito (agli occhi di questi reclusi, spesso hikikomori o peggio, tutti i media “mainstream” avversi lo sono).
Cosa sono esattamente i netto-uyoku? I netto-uyoku sono persone isolate, perlopiù di sesso maschile, che hanno trovato l’unico rifugio in alcune nicchie quasi esclusivamente online e hanno un’ideologia distorta basata su pochi elementi resilienti e significativii: il nazionalismo, la nostalgia per l’Impero e le uniformi, un odio orgoglioso che diventa quasi una pericolosa ossessione nei confronti dei coreani e dei cinesi (tra le teorie cospiratorie più gettonate e preferite c’è quella secondo cui l’orribile massacro di Nanchino (compiuto dall’esercito giapponese durante la guerra con la Cina del 1937), non sarebbe in realtà mai avvenuto e altri autentici neuro deliri assortiti.
Abbiamo appurato quindi che storicamente (per quanto sia strano definirla storia) questo suadente richiamo ha spinto artisti e disegnatori di ogni categoria a creare infinite rielaborazioni stilistiche del fenomeno di Natalia. Non solo creatori di Meme dunque, ogni categoria dell’internet più oscura e meno conosciuta [e con molto tempo a disposizione, questo va puntualizzato] è immediatamente entrato a far parte di questa tendenza sociale ed ha iniziato a creare innumerevoli versioni anime anche per Natalia Poklonskaya.
La stessa sottocultura si è dedicata a produrre molto materiale sulla più giovane generale donna in Russia (a soli 36 anni) che altri fenomeni e continua nel 2022, come se niente fosse. Ciò avvenne sostanzialmente avviene come uno tsunami irrefrenabile che travolge ogni trend o cultura del momento.
È interessante notare, inoltre, che questa caricaturizzazione ebbe numerose aggiunte nel corso degli anni e indefinite variabili: non appena nasceva una nuova piccola stella meme della rete, come la giovanissima “giudice indiana”, Leanna Leonardo, ecco che entrava a far parte della “lore” di Natalia, in un’irrefrenabile cascata memistica che pareva non avere alcuna fine ma anzi, continuava ad essere allargata a dismisura.
Oltre alle rivisitazioni manga/anime di Natalia Poklonskaya, c'è anche un altro meme popolare che la caratterizza. Questo meme è stato ricreato per trasmettere altri tipi di battute e messaggi più sottili dell’aspetto estetico militare. Natalia è diventata famosa in una conferenza stampa nella quale rispondeva a diverse domande di varia natura, con risposte un po’ raggelanti e molto sicure della sua posizione e del suo status politico.
Per questo è diventata, senza nemmeno saperlo, portatrice di un messaggio di una ragazza carina ma autoritaria che nega del tutto una possibilità di speranza, per esempio, a un ipotetico innamorato, pretendente o sottoposto invaghito.
Il coraggio e il patriottismo di Natalia, del resto, le sono valsi lodi nei circoli politici più altolocati della Duma Russa e le ha dato posizioni di rilievo in relativamente breve tempo ma ha anche attirato su di lei molto odio. Allo stesso modo, prendere certe posizioni monarchiche alquanto dubbie, oppure trattare con fermezza con i più grandi governi mondiali, l’ha messa in situazioni molto delicate, specialmente dopo i sanguinosi eventi accaduti sul Maidan di Kiev, in cui lei aveva cercato di fare luce, per inciso. Natalia non è ben voluta nel nostro paese e l'Unione Europea ha aggiunto Poklonskaya alla sua lista di persone non gradite, vietandole ufficialmente l'ingresso nei paesi dell'UE. Anche Canada, Giappone e Stati Uniti hanno imposto divieti di entrata nei loro rispettivi paesi.
Non meglio precisate entità criminali iniziarono a prenderla di mira quando si trasferì a Mosca e divenne una delle parlamentari più quotate della Duma della Federazione Russa. I meme che la deridevano con simpatia proliferavano come sempre, ma dopo la sua opposizione (di relativa breve durata) alla decisione del presidente Putin di aumentare l'età pensionabile in Russia, divennero sgradevoli e offensivi, spesso definendola una bábka ("vecchia strega") arrivando molto presto a diventare minacciosi.
Nel 2011 fu picchiata selvaggiamente poco prima di entrare in casa, ricevendo un grave trauma facciale (bastardi). Anche dopo il trattamento, una parte del suo viso non si è mai ripresa dalla parziale paralisi ma anche questo aspetto ha contribuito significativamente alla sua memizzazione a posteriori, oltre a rendere le sue espressioni facciali veramente speciali, durante le comunicazioni o le interviste.
Il pestaggio era collegato alla vendetta del gruppo criminale organizzato Bashmaki e nel 2014 le forze dell'ordine hanno neutralizzato un ordigno esplosivo all'ingresso della procura di Crimea. Buste sospette, lettere minacciose e persino proiettili con il suo nome furono inviate più volte a Poklonskaya e alla sua famiglia, costringendola infine a ritirarsi.
Ma non importa, il loro bieco tentativo di estrometterla non è andato a buon fine: una volta nella rete si diventa immortali.