Old! #49 – Febbraio 1974
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il 18 febbraio 1974 nasce in quel di Yokohama Ryu Umemoto, compositore di musiche per videogiochi noto soprattutto per il suo lavoro su visual novel e sparatutto 2D assortiti, considerato fra i più grandi autori di musica chiptune e spesso accostato a quell'altro bel tipaccio di Yuzo Koshiro. Buddista zen, discendente del daimyo Takeda Shingen (quindi nemico di Wolverine), Umemoto scopre il mondo dei videogiochi facendosi una partita ad Elevator Action e decide che da grande farà il musicista dell'elettronica, pur non seguendo una classica carriera scolastica musicale.
Inizia poi a lavorare nel settore per conto di FamilySoft e, di anno in anno, si costruisce la sua carriera grazie a titoli come Macross: Remember Me, Princess Maker 2, EVE Burst Error, YU-NO: A girl who chants love at the bound of this world e via dicendo. La svolta in termini di riconoscimento anche al di fuori del Giappone arriva soprattutto grazie alla collaborazione con CAVE, per la quale sforna svariate colonne sonore dei loro sempre più amati bullet hell, Espgaluda II in testa. Purtroppo, il 16 agosto 2011, ad appena trentasette anni, ci viene strappato da una malattia.
Fra il 10 e il 28 febbraio 1974 escono tre giochi da sala uno più bello dell'altro. Non è vero. Però, insomma, sono tre giochi da sala di quei tempi, che son sempre curiosi da menzionare. Il primo, del 10 febbraio, è tale Hesitation, di Allied Leisure Industries, classico gioco (da due a quattro giocatori) con pallina e barretta, struttura che all'epoca andava per la maggiore grazie al successo di Pong. Il 20 febbraio esce invece Speed Race di Taito, delizioso racing game single player con visuale dall'alto e volantone per fare i tamarri spegnendo la sigaretta sulla mano del bambino che aspetta il suo turno.
Il 28 febbraio, infine, tocca a Rebound, simulazione (si fa per dire) di quel fantastico sport che è la pallavolo, basata pure questa, ovviamente, sulla meccanica della barretta da muovere avanti e indietro per respingere il pallone (o, meglio, la pallina). Il cuore del gameplay sta nel fatto che la palla può "rimbalzare" in cinque direzioni, andando anche alle spalle del giocatore, simulando quindi il meglio possibile i diversi movimenti della pallavolo, con tanto di regola che prevede solo tre possibili "tocchi" per rimandarla nell'altra metà campo. In seguito verrà realizzato anche un clone, intitolato Spike e munito di tasto per eseguire la schiacciata.
Per quanto riguarda il mondo reale, il 7 febbraio del 1974 nasce Steve Nash, e non è che ci sia molto da aggiungere.