Parasite, Hellblade II, Wolfenstein, Cats e altro | Compiti per il weekend
In questa rubrica vi segnaliamo articoli e video che abbiamo trovato interessanti, sfiziosi, gustosi o, insomma, degni di essere menzionati, e che sono più o meno legati ai temi che ci piace trattare su Outcast. Gli articoli e i video non sono necessariamente in italiano, anzi, è tristemente probabile che non lo siano. La periodicità dell’appuntamento potrebbe essere settimanale, ma vai a sapere.
Building the ‘Parasite’ House: How Bong Joon Ho and His Team Made the Year’s Best Set (leggi l’articolo su Indiewire)
I had to really meticulously design the house itself. It’s like its own universe inside this film. Each character and each team has spaces that they take over that they can infiltrate, and also secret spaces that they don’t know.
La gamification di quasi tutto (leggi l’articolo su Il tascabile)
La rapidità con cui gli addetti compiono il loro lavoro – spostare gli oggetti o mettere assieme gli ordini – si trasforma sullo schermo di Mission Racer nella velocità con cui le automobili assegnate a ciascun lavoratore gareggiano su un circuito virtuale. Come in ogni corsa che si rispetti, ci sono anche dei premi: i cosiddetti “swag bucks”, una moneta aziendale che può essere utilizzata solo per ottenere del merchandising Amazon, come t-shirt o borracce brandizzate.
Il mito del film lungo (leggi l’articolo su Link)
Il principale mito fondativo di Netflix in quanto produttore di serie originali è stato l’algoritmo. La mole ciclopica di dati raccolti non serve solo a raccomandare quali programmi guardare ma anche come costruire quegli stessi programmi. Com’è noto, le prime due stagioni di House of Cards sono state messe in produzione senza neppure il pilot.
The man who made Wolfenstein (leggi l’articolo su Polygon)
Owen and Warner would not meet for another 20 years. But at the time — this was the late 1960s — Owen was attending the University of California, Berkeley. She too turned away from alcohol after some bad experiences. “Both of us had undiagnosed blood sugar disorders which eventually were diagnosed,” she says. “When we married, our home was alcohol-free and our friends were very happy with the great parties we had, without alcohol being served.”
Senua's Saga: Hellblade II, mitologia islandese tra gioco e realtà (leggi l’articolo su Videogamer Italia)
Queste elaborazioni partivano ovviamente da materiale nordico, come per esempio la Saga dei Völsungar, che tratta del Ciclo dei Nibelunghi. Queste ultime si chiamano 'Saghe del Tempo Antico'. Poi ci sono anche le Saghe dei Cavalieri, che ovviamente trattano argomenti cavallereschi e così via.
Oscars’ Bad ‘Cats’ Joke: Stop Blaming VFX Artists For Hollywood’s Lack of Vision (leggi l’articolo su IndieWire)
The brilliance of Hellman’s work, and the true breakthrough of “The Irishman” de-aging, was how little it interfered with the actors during production, and their performances’ incredible subtlety in the finished product. De Niro and Joe Pesci, in particular, expressed incredible depth with the most minimal of facial movement, all of which is etched out and preserved in Hellman’s fine-tuned work.