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Peppa Pig: analizziamo l'episodio dello scandalo

L’episodio si apre di consueto con la sigla per poi attaccare rapidamente con la narrazione; lo spettatore entra così in una scuola assieme a Peppa Pig. Possiamo notare che, come in ogni altra scuola, la classe sia più o meno un campione variegato della popolazione, con bambini di ogni genere rappresentati da diversi tipi di animali, che stanno tutti insieme con lo sguardo rivolto verso la maestra.

L’insegnante non parla “l’inglese BBC” ma ha il suo accento, i bambini la capiscono e sinceramente io non ho alcuna difficoltà a seguire.

Anni di Superquark mi hanno insegnato a riconoscere immediatamente prede e predatori nelle rispettive nicchie ecologiche, ma questa è una mia deformazione.

Il fulcro della puntata è proprio la famiglia; la maestra incarica i bambini di disegnare a turno la propria famiglia, e ciacuno dovrà descriverla e raccontare qualcosa a riguardo.

Inizia proprio la maestra: su un foglio di carta disegna lei e le sue sorelle, e si scopre che tuttie sanno suonare uno strumento musicale e che, insieme, compongono una rock band. Si prosegue, senza fare troppi spoiler, sulle famiglie dei bambini: ciascuno disegna la propria situazione e la descrive con amorevoli dettagli: c’è chi ha i genitori negozianti, chi lavora nel pronto intervento, chi fa il medico e chi sta in casa per accudire i propri figli. Qualcuno si lascia scappare delle lamentele riguardo ai propri fratelli e alle proprie sorelle, altri invece tengono a fare notare le peculiarità dei genitori; tra le righe, emerge come ogni famiglia abbia uguale importanza.

L’episodio si chiude come ogni giornata a scuola: con la comparsa dei genitori che vengono a prendere i propri figli. Gli adulti notano con piacere i disegni alla parete e si riconoscono nelle raffigurazioni, finendo per ridere tutti insieme mentre attacca la sigla di chiusura. Il finale - forse scontato - racconta la normalità di certi aspetti della vita; di come le famiglie siano diversificate e di come queste vengano viste dai bambini senza pregiudizi. Insomma, cinque minuti di visione spensierata.