Piccoli criminali crescono in Grand Theft Auto Online
Ridendo e ammazzando, ho piazzato quasi un migliaio di ore in Grand Theft Auto Online, l'opera summa di Rockstar Games. La mia brillante carriera nel crimine virtuale è iniziata più o meno sei anni fa, al “day one” di Grand Theft Auto V (su PlayStation 3), ed è proseguita tra attici comprati nelle location più suggestive di Los Santos, una cinquantina di rapine alla Pacific Standard e un parco auto da sogno. E anche quest'anno le spese folli non sono mancate: ho aggiunto alle mie proprietà una bella penthouse comprata all'apertura al prestigioso Resort Diamond del Casinò di Los Santos! Ho perso il conto dei chilometri quadrati che ho percorso nella Blaine Country (lo stato della California) a bordo della mia Hakuchou nera (la versione GTA della mitica Suzuki Hayabusa) o delle imprese criminali che ho avviato nell'intera area metropolitana di Los Santos. Ricordo ancora - come se fosse oggi - il momento in cui ho raggiunto il traguardo dei 1000 rivali - umani - uccisi e la gioia per aver superato il livello 100 (attualmente sono a 300 e qualcosa). Una “questione di achievement”, che nel mondo di GTA Online assume un significato particolare, un rispetto che non può essere comprato con le solite carte prepagate (Shark Card).
Il passaggio alla generazione successiva (PC/PlayStation 4/Xbox One) ha aggiunto una nuova dimensione alla Los Angeles/California immaginata e dipinta da Rockstar North e dal suo ex capoccia Leslie Benzies, l'uomo che aveva scommesso pesantemente sul successo di un mondo online basato su GTA. Alla faccia dei due fratelli - ed ex amici - Sam e Dan Houser (da me conosciuti secoli fa negli uffici di Rockstar Games nella Grande Mela), che avevano scritto e ideato la sceneggiatura di Grand Theft Auto V e si sono trovati spiazzati dal successo stratosferico ottenuto dalla controparte online. Con Benzies ci sono stati problemi di royalty (con tanto di causa da 150 milioni di dollari respinta) e di ego (Les aveva osato mettere il suo nome davanti a quello dei due fratelli nei riconoscimenti di GTA Online). Tralasciando le liti e le polemiche che hanno accompagnato questa storiaccia, la visione/intuizione di Benzies si è trasformata per l'accoppiata Rockstar Games/Take 2 Interactive in una macchina da soldi senza precedenti. Perché GTA Online è tutto (o quasi) quello che ogni criminale virtuale sogna.
Non ho mai completato la pur splendida storia principale di GTA V perché volevo intraprendere sin da subito la strada del crimine con il mio alter ego virtuale. E così è stato. Provare una parte della campagna di Michael, Trevor e Franklin mi è servito per prendere confidenza con le meccaniche di gioco, conoscere la metropoli e fraternizzare con criminali incalliti come Lester Crest e datori di lavoro come il boss del cartello messicano Martin Mandrazo. GTA Online è arrivato un paio di settimane dopo la pubblicazione di GTA V e il suo avvio è stato problematico, fra bug, crash e disgrazie varie. Mese dopo mese, la situazione è migliorata (come gli stessi server) grazie alla pubblicazione di update tematici (o DLC, se preferite). Le calde spiagge di Santa Monica e di Marina del Rey sono state protagoniste di Beach Bum, il primo aggiornamento, mentre il tanto atteso casinò di Los Santos è arrivato dopo ben sei anni di attesa. Sono usciti finora trentacinque aggiornamenti/DLC/eventi (dal 2013 fino a oggi), che ci hanno permesso di sperimentare rapine in caveau blindatissimi, violare segretissimi laboratori alla Metal Gear, volare in stile Top Gun su una portaerei, costruire imperi criminali come in Sons of Anarchy, gestire discoteche e aziende di import/export e combattere in arene alla Mad Max. Rockstar Games è stata finora magistrale, nell'esaudire le richieste dei fan e nel riproporre in salsa GTA i trend del momento. Da Call of Duty a Fortnite, da Mafia fino a Tron, in Los Santos c'è di tutto e di più (comprese le Hot Wheels).
Il bello di GTA Online è da ricercare nella totale libertà che offre al giocatore. Per esempio, se non ho voglia di giocare in gruppo o di affrontare pericolosi cecchini o killer solitari, attivo la modalità passiva e mi faccio un giro sui monti alla ricerca di “peyote” (una pianta speciale che trasforma il giocatore in un animale… io voglio diventare un Bigfoot!), oppure vado al “Los Santos International Airport” per fare qualche acrobazia in cielo con il mio jet e Kenny Loggins e la sua “Danger Zone” in sottofondo su Los Santos Rock Radio. Se ho voglia di un po' di compagnia femminile, chiamo qualche amichetta nel mio attico sulle note di Gimme All Your Lovin' dei ZZ Top o vado a fare un po' di shopping nelle costose boutique di Rockford Hills. Se voglio correre un po', mi faccio qualche garetta di stunt oppure una bella nuotatina nell'oceano, o ancora nove buche al Los Santos Golf Club. Oppure mi organizzo con un gruppo di amici per cercare gli alieni nella base militare di Fort Zancudo. La bellezza di GTA Online è tutto questo, non solo rapine e omicidi su commissione o pacchi di droga da recuperare e macchine da rubare. Los Santos è una metropoli viva, pulsante, frenetica, che cambia aspetto per Natale (con tanto di neve e maglioni con alce), per festeggiare Halloween o il 4 luglio.
Rockstar Games ha creato un gioiello, impressionante tecnologicamente (anche nel 2019) e fantastico da vivere nella sua straordinaria quotidianità. Certo, sarebbe bello mangiare al ristorante in compagnia di altri giocatori, poter migliorare la propria condizione fisica come in Grand Theft Auto: San Andreas o svaligiare la casa di un possibile nemico. Forse troveremo queste cose in un prossimo aggiornamento, o più probabilmente nel prossimo capitolo della saga (Grand Theft Auto VI), considerando la potenza di calcolo della nuova generazione di console. Nel frattempo, GTA Online continua a dettare legge nel mondo del crimine online e sta invecchiando bene.
Grazie ancora, Rockstar Games, per avermi regalato una brillante – finora – carriera criminosa.
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a The Irishman e al crimine, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.