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Più pilota di così si (non)muore: The Walking Dead Season Two Ep.1 - All That Remains

Più pilota di così si (non)muore: The Walking Dead Season Two Ep.1 - All That Remains

Mentre finivo All That Remains su Xbox 360, triste a dirsi, ero più impressionato dalla pochezza della realizzazione tecnica che dall’episodio in sé. Colori spenti, scattini e rallentamenti tali da ridurre spesso il tutto a una riproduzione di diapositive mi hanno alquanto infastidito, soprattutto tenendo conto che i lavori precedenti di Telltale, su quella stessa console, non sfiguravano affatto. Tra l'altro, nonostante sia fresco possessore di un PC ottimo per videogiocare, se voglio portare avanti i miei salvataggi e le mie scelte mi vedo costretto a proseguire con la versione in stop motion su Xbox, perché  la seconda stagione di The Walking Dead, qualora non trovi dei salvataggi precedenti in memoria, propone dei trascorsi generati casualmente. Al di là del fatto che fosse cosa risaputa, rimane una bella fregatura, no? Beh, SPOILER (?), almeno per quanto riguarda questo All That Remains, The Walking Dead non sembra affatto curarsi delle scelte fatte nei cinque episodi della prima stagione, se non per dei piccoli riferimenti nei dialoghi che, comunque, non cambiano molto (affatto?) gli eventi del gioco. Così, a metà tra la curiosità di vedere cosa mi avrebbe riservato il generatore casuale di trascorsi non morti  e la voglia di riprendermi da una pochezza tecnica senza pari in questo 2013 (e non sono di certo uno schizzinoso), ho acceso il suddetto PC e ho avviato nuovamente il primo episodio della seconda stagione di TWD. Fortunatamente il karma ha detto bene, e i risultati generati automaticamente non si discostavano molto dal mio salvataggio "autentico": sono prevedibile o ho giocato nel modo "giusto"? Oddio, e se fossi un automa? Comunque bene così, a parte per il fatto che, in questo modo, risulta ancor più palese che le tanto sventolate scelte del gioco, in fin dei conti, si limitano (oggi come allora) a modificare le simpatie degli altri personaggi, più che ad avere una vera rilevanza sugli eventi narrati. Giusto o sbagliato che sia, sottolineare una cosa in questo modo non può certo essere piacevole.

Non solo i salvataggi precedenti influiscono pochino, ma in alcuni casi non vengono neanche trovati dal gioco!

Comunque, alla fine, come sono ‘sti eventi narrati? Beh, come molti primi episodi di seconde stagioni attese con un hype piuttosto forte, non posso dire di essere stato totalmente conquistato. Intendiamoci, non sto parlando di un crollo qualitativo inaspettato nella scrittura dell’episodio, che tutto sommato rimane negli standard della prima stagione, quanto più di un feeling bizzarro che mi ha accompagnato per gran parte delle due ore di durata dell’episodio. Anzi, quattro, visto che l’ho affrontato due volte. In entrambe le run, mi sono sentito fin troppo tranquillo nell’interpretare una bambina sì cresciuta, sì “incattivita” dalla vita, ma comunque fin troppo “tosta” in un mondo ostile, tanto che l’unico momento che ho trovato estremamente riuscito, due volte su due, è stato quello in cui Clementine se la vede brutta.

Mi rendo conto che siano due casistiche ben diverse (nonostante Telltale abbia dimostrato più e più volte di essere spietata con i suoi personaggi indipendentemente dalla loro etnia, dalla loro età e dai loro background), ma paradossalmente mi sentivo molto meno al sicuro in una farmacia, con altri sopravvissuti e nei panni di Lee (che, vorrei ricordarlo, era un assassino, seppur sui generis) che in una foresta, di notte, da solo, nei panni della piccola e innocente Clementine. E, ripeto, non è che Telltale abbia perso il tocco, perché anche All That Remains, quando deve colpirti, lo fa con la consueta bravura e la solita erculea forza. È che, intorno a quel momento, mi sono sentito fin troppo al sicuro nonostante ci fosse ben poco da stare allegri, e proprio non capisco se per colpa di una mia interpretazione e lettura sbagliata del personaggio o di una scrittura non proprio azzeccata delle situazioni proposte dal gioco.

Il fatto che Clementine abbia gli occhi gialli mi ha sempre mandato ai pazzi.

Anche perché, una volta che Telltale ci ripresenta una situazione più “tradizionale”, introducendo un nuovo gruppetto di sopravvissuti con i quali relazionarsi, i dialoghi e le conversazioni delineano una piccola Clementine capace di sfruttare a meraviglia il suo status di bambina in difficoltà, che, nonostante sia capace di cavarsela (fin troppo bene) e di approfittarsi dei suoi grandi occhioni tristi, rimane comunque sincera e aperta come solo una bambina può essere. Insomma, se potevano sorgere dei dubbi sull’episodio e, in misura minore, sul prosieguo della stagione, All That Remains tranquillizza i giocatori facendo sfoggio, in poche battute, della solita grande cura posta nella scrittura dei dialoghi, lasciando comunque una sana curiosità per gli eventi che seguiranno da qui a (si spera) breve.

Tanto per chiudere il cerchio sul lato tecnico, infine, in termini ludici All That Remains non si discosta ovviamente da quanto visto nella prima stagione, nel DLC 400 Days e, in più, eredita i pochi ma azzeccati nuovi elementi intravisti in The Wolf Among Us, facendo guadagnare all’interfaccia un po’ di pulizia e reattività in più, che di certo non guastano mai, tanto sulla legnosa versione console, quanto sulla ben più performante versione PC. Versione PC che non solo è fluida e praticamente esente da bug (almeno durante la mia prova, poi si sa come vanno queste cose con Telltale), ma che appare anche più bella sotto il punto di vista visivo, con colori più accesi e una resa generale decisamente migliore (e lo dico avendo provato le due versioni sullo stesso monitor). Insomma, per carità di Dio, lasciate stare la versione console.

Incredibile ma vero, ho giocato All That Remains su PC e Xbox 360. Già. L’ho fatto con due codici inviati dai gentilissimi ragazzi di Telltale. Tra l’altro, la vita è ingiusta: la prima stagione me la sono sparata tutta in blocco, con somma gioia e ammortizzando i momenti meh, mentre ora tocca aspettare e, insomma, se ti capita un momento meh e poi devi aspettare minimo due mesi per somatizzarlo, non è mica la stessa roba. Comunque, tanta curiosità per il futuro.

Voto: 7.5

Voto console: Ahahahahahah, no.

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