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Pixeljunk Shooter Ultimate vale un paio di birre

Pixeljunk Shooter Ultimate vale un paio di birre

Mi ha sempre fatto sorridere il termine “Ultimate”, specialmente quando associato a riedizioni o port di videogame da una piattaforma all’altra. Un termine che pare quasi urlare “wow comprami anche se in realtà hai già giocato all’edizione base centoventotto ore”, un aggettivo che sembra sottolineare quanto fosse una robetta per sfigati la prima incarnazione del gioco. Insomma, fessi voi se proprio non vi giocate anche l’Ultimate. A meno che non sia Ultimate Ghost’n Goblins, che quello proprio se non ve lo giocate siete tristi e brutti dentro. Ma Pixeljunk Shooter Ultimate non è un gioco tutto nuovo come il capolavoro Capcom passato in sordina su PSP, ma una raccolta riveduta e corretta per PC dei due Pixeljunk Shooter usciti più o meno su ogni piattaforma Sony moderna. Se i più dediti della master race hanno potuto saggiare le bontà del primo episodio, questa nuova Ultimate rappresenta - credo - l’unica occasione per giocare al secondo arrivato, con il tutto condito da alcune aggiunte che non cambiano molto la struttura d’origine ma fanno sempre tanta simpatia.

La lava sa essere tanto pericolosa quanto utile.
La lava sa essere tanto pericolosa quanto utile.

Per chi non ha mai visto un gioco della serie, Pixeljunk Shooter è, uhm, aspettate eh, che da definire è un po’ complesso. Insomma, c’è una piccola navicella che spara a mo’ di twin stick shooter, ma invece di abbattere bestiacce (comunque presenti) il compito primario è quello di salvare degli scienziati sparsi in giro per labirintici livelli ricchi di insidie ambientali, tra lava, torrenti e sbuffi di gas assortito. Da shmup allora il gioco diventa più simile a un puzzle game basato sulla fisica e su un elementare sistema di chimica che insiste sul far reagire elementi diversi al fine di ottenere la reazione desiderata. Insomma, Pixeljunk Shooter Ultimate è il classico gioco che pad alla mano lo “capisci” in cinque minuti, ma poi per spiegarlo all’utente della strada internettiana ti richiede cinquecento battute.

Come dicevo in precedenza, il giocatore è chiamato a pilotare un’astronave che si comporta essenzialmente come quella di Asteroid, proprio con quell’inerzia lì. Ma la destrezza di polpastrelli tipica degli sparatutto arcade deve giocoforza accompagnarsi all’elasticità mentale tipica dei giochi più cervellotici: gli scienziati dispersi in giro per gli arzigogolati stage possono infatti tirare le cuoia anche sotto il fuoco amico, cosa che costringe a un approccio tanto rapido quanto cauto. Anche perché se schiattano troppi scienziati, la missione è fallita, quindi Game Over man, Game Over.

BOOOM! BABABOOM! PEM PEM!
BOOOM! BABABOOM! PEM PEM!

Il sapiente level design non solo stimola l’esplorazione e la conseguente ricerca di segreti nascosti, ma regala una piacevolissima curva di difficoltà che dona pepe al tutto senza mai sfociare nel frustrante, fatta esclusione forse per alcuni dei boss di fine livello presenti alla fine di ogni area. Il tutto, unito alla bella veste grafica e al convincente movimento di fluidi e detriti, restituisce la sensazione di essere dei piccoli chimici sparacchini che urlano tanto BOOOM BABY quanto SCIENCE, BITCH. Si distrugge quel bestiaccio, si fa esplodere una parete rocciosa per liberare un corso d’acqua in grado di raffreddare e solidificare la bollente lava e via così, verso nuove strade prima precluse in grado di portarci da altri scienziati dispersi da salvare. E lo si fa con estremo piacere, perché Pixeljunk Shooter Ultimate è un gioco ben confezionato e appassionante.

E allora, perché vedete il tipo di The Last Of Us e non una bella pecora yeah? Perché questa Ultimate, a conti fatti, è consigliabile davvero solo a chi non ha mai toccato un Pixeljunk Shooter in un altra versione, specialmente una di quelle venute via gratis con il Plus di Playstation Network qualche tempo fa. E probabilmente nemmeno chi ha spolpato il primo episodio su PC troverà nell’Ultimate una valida attrattiva, nonostante la presenza di nuovi livelli e l’overhaul che ha migliorato leggermente grafica e user interface.

Però, se non avete alcun Pixeljunk Shooter in una delle vostre numerose librerie digitali, fate pure. Al limite avrete rinunciato a un paio di birre fuori, di quelle che sanno poco ma vi gonfiano tanto il basso addome.

Ho giocato a Pixeljunk Shooter su PS3, Pixeljunk Shooter Ultimate su PS Vita e finalmente a Pixeljunk Shooter Ultimate per PC, divertendomi con ogni versione ma preferendo quella portatile perché giochi da trono is da way. Nella mia decina scarsa di orette su Pixeljnk Shooter Ultimate, per PC ho assaporato tanto l'overhaul grafico quanto la reale mancanza di novità rispetto alle edizioni console.

Videopep #117 – State of the Patreon

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Old! #136 – Novembre 1985

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