Rival Megagun è lo shoot'em up che tutti gli appassionati del genere aspettavano
Era la fine del 1996 quando, nelle sale giochi, usciva il divertentissimo Twinkle Star Sprites, ad opera della ADK Corporation. In seguito, venne ripubblicato più volte su tante altre console, fino ai giorni nostri, in cui è approdato persino su Switch, ed è divenuto sempre più, nel suo piccolo, un gioco "di culto", per aver stabilito un genere: lo shoot'em up uno contro uno. Sono stati un bel po' i giochi che ne hanno tratto parecchia ispirazione, tuttavia spesso discostandosi davvero pochissimo dalla formula originale, come ad esempio nel caso dell'ottimo Phantasmagoria of Flower View. Ci fu, invece, qualche caso sporadico in cui veniva riutilizzato il concept dell'uno contro uno, ma si provava nuovamente ad osare dando vita a qualcosa dalle meccaniche parecchio differenti, come avvenne per il misconosciuto Change Air Blade, di Sammy.
Ecco, non è esattamente il caso di Rival Megagun, che si ripropone come un altro "clone" di Twinkle Star Sprites (quantomeno in buonissima parte delle meccaniche) ma prendendo anche probabilmente un po' di ispirazione dal sopracitato Change Air Blade.
Come in Twinkle Star Sprites, lo schermo viene diviso a metà (verticalmente, visto l'orientamento dello shoot'em up), una per ogni giocatore. Sparo normale, bomba, attacco speciale e trasformazione sono i quattro tasti adoperati per giocare. Tutto subito di facile intuizione, com'è giusto che sia: spari alle orde di nemici e aumenti il numerino della "chain", in modo da inviare altri nemici all'avversario, caricare la barra e usarla per gli attacchi speciali o la trasformazione. Tutto né più né meno che in Twinkle Star Sprites, eccetto per il fatto che è stata eliminata la componente puzzle (che consisteva nell'indebolire i nemici in sequenza per farli esplodere tutti consecutivamente) e con l'aggiunta della trasformazione in "boss", tramite cui si interviene nella parte di schermo dell'avversario, avendo la possibilità di lanciargli orde di proiettili e violenza assortita... come in Change Air Blade. Oh, ma è uno shoot'em up, chi se ne frega di chissà quali innovazioni ci possano essere? Volteggiare evitando proiettili, far fuoco come forsennati, belle musiche, ambientazioni, atmosfere... ecco cosa ci vuole.
Sorge subito un lecito dubbio, però, ovvero che gli occidentali molto raramente riescono a centrare in pieno le caratteristiche necessarie per un buon shoot'em up. E Spacewave Software, autrice di Rival Megagun, è canadese.
Saltano subito all'occhio – e danno subito molto fastidio – i colori utilizzati: sono tutti sbagliati. In particolare, ritrovarsi a dover evitare proiettili avversari color celeste, su uno sfondo celeste, è davvero da pazzi, ma anche gli attacchi lampeggianti rossi non scherzano (anche perché, guarda caso, ci sono pure un sacco di sfondi rossi). Oh, in uno shoot'em up, il divertimento sta nell'evitare i colpi dei nemici grazie a riflessi e tecnica; schiantarsi a causa della poca visibilità è semplicemente sleale.
Nonostante ciò, i pattern di proiettili sono davvero ben costruiti, belli da vedere e da schivare, si intrecciano bene tra di loro e lasciano sempre spazio a un'eccellente dose tattica di fuggi e spara. Non è una cosa da poco, si vede che dietro c'è un certo studio, di gente che ne sa... o, almeno, così si lascia intendere. Poi accadono cose incomprensibili, come ad esempio il fatto che alcuni nemici perdono parecchio tempo ad arrivare, facendo scendere a zero il timer della "chain" e spezzandola di netto. È una gran frustrazione, anche qui vien via quella goduria nel riuscire a fare tutto alla perfezione, a giocare in maniera impeccabile, perché, di fatto, non ci puoi proprio fare nulla.
Un'altra tipica grande pecca degli shoot'em up occidentali, poi, è il solito feedback dei proiettili. Manca quel senso di appagamento nel colpire i nemici, nel capire quanto danno stiano ricevendo, quanto manchi ad eliminarli. Ci si fa la mano, giocando e rigiocando, ma son degli aspetti che dovrebbero essere più naturali in uno shoot'em up come si deve, per ricevere quella giusta sensazione di deflagrazione e di distruttività che tanto ci piace durante questa frenesia sparante.
Esteticamente, si rimane molto sul generico, con classici livelli da shoot'em up e classiche musiche da shoot'em up... che però, oh, van sempre benissimo. Avere le giuste melodie mentre si solcano i cieli con bagliori infuocati non deve essere e non sarà mai un problema. Al massimo, si può giusto criticare il character design che, per citare qualcuno, sembra uscito da Cartoon Network. Son anche un po' pochi, i personaggi, laddove altri giochi del genere ne hanno sempre avuti di più e, soprattutto, con un migliore bilanciamento. Ma è più una questione di hitbox e visibilità di certi colpi e, si spera, magari sistemeranno qualcosina in merito con delle patch. Non ha davvero nessun senso che uno degli attacchi da trasformazione in boss con Ruby sia così eccessivo da garantire addirittura una facile vittoria contro il computer a difficoltà "Very Hard".
Già, perché anche se Rival Megagun è principalmente pensato per il multiplayer, è possibile giocare a una modalità "storia" in single player, con tanto di dialoghi e sequenze animate tra una cosa e l'altra. Però, porca miseria, anche qui: ci sarà un motivo se tutti i giapponesi, negli shoot'em up più "story-driven", mettono sempre un'opzione o un tasto per poter saltare tutto e passare direttamente al gioco. Perché, classici dialoghi da "devo salvare il mondo/devo sconfiggerti" a parte, sanno anche essere piuttosto simpatici, ma se voglio sparare, voglio sparare, che cavolo!
La classifica online, comunque, è sempre un ottimo incentivo a giocare e rigiocare più e più volte, anche perché i quattro livelli di difficoltà disponibili lo rendono un gioco godibile un po' da tutti. Il sistema di punteggio, però, non è esattamente pensato a puntino, dal momento che premia lo stare il più a lungo possibile in ogni livello, finché l'avversario non perde, cosa controllabile da noi fino ad un certo punto. Quindi, magari, passo dieci minuti al primo livello, raggiungendo un punteggio di 50.000, e poi, al secondo, l'avversario si schianta come un cretino in dieci secondi, dandomi giusto una manciata di punti. Niente e nessuno vieta di giocarci solo per riuscire a finirlo con un credito (o tutti i crediti che volete), ma un sistema di punteggio studiato in maniera diversa avrebbe aggiunto un po' di profondità, che non guasta mai. Tuttavia capisco bene che, visto il tipo di gioco, non sia nemmeno così facile e – volendo – neppure così indispensabile, realizzare e pensare ad una modalità da giocatore singolo più interessante. Ed anzi, personalmente, alla fine mi son pure divertito abbastanza a provarci e riprovarci, per cercare di ottenere dei bei punteggi.
È ovviamente in multigiocatore che Rival Megagun dà tutto se stesso. Trovategli tutte le pecche che volete, ma sfidare un amico a colpi di shoot'em up è sempre divertentissimo. Solo per questa modalità, poi, i personaggi son pieni di personalizzazioni, da che tipo di nemici inviare facendo salire la "chain", a power up da equipaggiare e così via. E c'è sempre una bella quantità di tatticismo, quando sei contro una persona reale: puoi provare a fargli sprecare la bomba con qualche attacco speciale prima di trasformarti, o cercare di metterlo in difficoltà in situazioni più dure, ma di conseguenza rischiando parecchio anche tu. Ho purtroppo avuto modo di giocare poco a questa modalità, dal momento che il gioco non era ancora uscito e non avevo con chi sfidarmi online, ma quelle poche partite fatte a casa con qualche amico sono state parecchio spassose. Forse, almeno sulle prime, la differenza di esperienza col genere potrebbe farsi notare, ma il fatto di aver convinto – senza nemmeno bisogno di parlare – qualche amico con cui ho giocato ad acquistarlo subito, una volta uscito, fa capire come non sia poi nulla di così eccessivo e mi fa ben sperare per tante altre lussuriose sfide di un certo livello.
Insomma, Rival Megagun è lo shoot'em up che tutti gli appassionati del genere aspettavano. Anche se sulle prime potrebbe non presentarsi benissimo, basta dargli un minimo di tempo e, soprattutto, fiondarsi in multigiocatore con qualche amico per ore di ottimo divertimento. Spero solo che gli sviluppatori si decidano ad apportare qualche piccolo accorgimento per renderlo davvero imprescindibile a chiunque voglia un po' di sana competizione. Magari, però, già che ci siete, comprate anche Twinkle Star Sprites.
Ho ricevuto il gioco tramite un codice Steam fornitomi dagli sviluppatori e ci ho giocato per oltre quindici ore. Ho passato qualche ora in multigiocatore con amici a casa e sembra sia stato abbastanza apprezzato anche da non appassionati del genere. Sono stato buonissima parte del tempo in modalità giocatore singolo, arrivando a finire il gioco con un solo credito a difficoltà Normal e Hard senza poi troppi patemi e raggiungendo l'ultimo livello a Very Hard. Penso di aver realizzato punteggi abbastanza degni di nota ad ogni difficoltà (ero sempre primo di parecchio, ma eravamo ovviamente in pochi ad avere il gioco), finché non hanno azzerato le classifiche, probabilmente per il lancio. Tuttavia, non mi fermerò qui e proverò ancora a giocarci per rimanere in testa. Rival Megagun è disponibile solo tramite download su PC, su PlayStation 4, su Switch e su Xbox One.