Springfield Files: Quando I Simpson incontrano l’horror
Se un giorno qualcuno mi chiedesse quale serie TV guardare per risollevare il proprio morale, risponderei senza ombra di dubbio I Simpson.
Da quando le avventure di Homer e famiglia sono sbarcate in Italia, nell’ormai lontano 1991 (trent’anni fa!), non c’è stato un singolo anno in cui non abbia guardato (e spesso riguardato) la serie, che con la sua ironia pungente e spesso dissacrante mi ha risollevato più di una giornata storta.
Pur essendo perfettamente consapevole che Springfield non esista, mi sono chiesto come sarebbe vivere in una città del genere. Springfield viene rappresentata come la cittadina media americana (in alcune puntate viene spesso etichettata con titoli poco lusinghieri, come “La città più cicciona d’America”, oppure quella in cui si vota di meno, quella con il tasso di cultura più basso e via dicendo), non viene mai collocata ufficialmente in uno dei cinquanta stati e pur non avendo il fascino di una metropoli, sembra essere un gran bel posto per viverci. C’è la taverna di Boe, la centrale nucleare (“l’unico posto che non richiede un’istruzione universitaria”), il Sotterraneo dell’androide gestito dall’Uomo Fumetto e il ristorante l’Olandese Sfrigolante (“dove puoi mangiare tutto a volontà”). Insomma, fra le città immaginarie delle serie TV sembra senz’altro una delle più interessanti, al netto del fatto che sia amministrata dal corrotto sindaco Joe Diamond Quimby, spesso in combutta con il gangster Tony Soprano Ciccione.
La serie di Matt Groening, oltre a essere capace di offrire un sano e puro intrattenimento, aveva un’originalità e una freschezza, che ahimè, ha perso negli anni, purtroppo in maniera irreversibile.
Una delle cose ho apprezzato maggiormente de I Simpson è il filone “La paura fa novanta”, cioè quelle puntate della serie che – negli Stati Uniti – venivano trasmesse ad Halloween: si tratta di puntate composte da tre micro-storie non canoniche, a tema horror (ma anche fantascientifico) in cui i gialli di Springfield avevano a che fare con eventi sovrannaturali, mostri, serial killer e compagnia bella. Spesso venivano parodiati film cult come Shining, Nightmare, Dracula, Gremlins o serie TV come Ai Confini della Realtà o Twin Peaks, con i protagonisti che nella maggior parte dei casi morivano in modi anche truculenti, salvo poi tornare successivamente proprio per la natura non canonica di queste puntate.
Qui di seguito, una selezione dei micro-episodi in cui Springfield diventa una città orrorifica seconda forse solo alla Raccoon City di Resident Evil.
La Zona Bart
Bart sogna di essere dotato di poteri sovrannaturali che gli permettono di modificare la realtà a suo piacimento. Gli abitanti di Springfield sono terrorizzati perché il pestifero primogenito Simpson li tiene sotto scacco e non hanno modo di neutralizzarlo, grazie al fatto che Bart può leggere nella mente anticipandone le mosse. L’episodio si concluderà con Bart che sembra aver abbandonato i suoi intenti tirannici nei confronti della città dopo aver rinsaldato il rapporto con Homer.
Digitate "Z" per zombi
Bart trova un libro di incantesimi e insieme a Lisa tenta di riportare in vita il defunto gatto Palla di neve. Le cose non vanno come sperato e i due riportano in vita tutti i defunti cittadini di Springfield, i quali, sotto forma di zombie, conquistano la città. Bart e Lisa riusciranno a riportare le cose alla normalità dopo aver provato diversi incantesimi.
Mensa da incubo
La scuola di Springfield è in difficoltà economiche e Skinner è costretto a servire cibo scadente in mensa. La cuoca Doris versa accidentalmente sul bullo Secco della salsa che rende la carne umana gustosa e saporita. Skinner decide di utilizzare gli alunni come cibo e progressivamente li manda tutti in punizione, in modo da poterli uccidere e cucinare. Bart, Lisa e Milhouse scoprono la verità e cercano delle prove per incastrare Skinner, ma vengono scaraventati in un mostruoso frullatore gigante. Bart si sveglia improvvisamente e si rende conto di aver sognato. Sembra tutto normale quando una strana sostanza verde penetra dalle finestre di casa trasformando i Simpson in ammassi di carne informe.
L'attacco degli scorfani alti sedici metri
Una serie di eventi atmosferici dà vita ai personaggi dei cartelloni pubblicitari, proprio mentre Homer ruba la ciambella gigante della mascotte del negozio di ciambelle, “Picciotto Cicciotto”. La mascotte non la prende bene e, insieme agli altri testimonial, mette a ferro e fuoco Springfield, anche dopo aver ripreso la sua ciambella. La città sventa la minaccia grazie a Lisa, che capisce come sconfiggere i personaggi animati: dato che la pubblicità viene concepita per essere vista, basta semplicemente ignorarla. Così facendo, i personaggi perdono vita e tornano inanimati.
Incubo a Evergreen Terrace
In questa parodia di Nightmare, il giardiniere Willy interpreta Freddy Krueger. Dopo essere morto bruciato durante la riunione genitori-insegnanti a causa della disattenzione di Homer, Willy torna in vita e giura vendetta, cercando di uccidere i bambini della scuola irrompendo nei loro sogni. Bart e Lisa gli tendono una trappola facendolo sprofondare nelle sabbie mobili. Willy riemergerà come ibrido fra un ragno e una cornamusa, e verrà sconfitto definitivamente grazie a Maggie che con il suo ciuccio ostruirà lo sfiatatoio di Willy facendolo esplodere.
L'uomo Homega
Una battuta del sindaco Quimby fa infuriare i francesi che minacciano di distruggere Springfield con un missile nucleare se non riceveranno delle scuse ufficiali. Mentre Homer si ritrova in un rifugio antiatomico, i francesi mettono in atto la loro minaccia e lanciano il missile verso Springfield, decimando la popolazione, tranne Homer che sopravvive grazie al rifugio. Nonostante abbia perso la famiglia Homer è felice perché può fare tutto ciò che vuole. In realtà, una manciata di cittadini è sopravvissuta all’olocausto nucleare sotto forma di zombie senzienti. Homer sfugge loro rifugiandosi a casa sua, dove scopre che la sua famiglia è sopravvissuta, grazie al rivestimento in piombo delle pareti. Marge elimina gli zombie a colpi di shotgun e la famiglia Simpson si impadronisce di Springfield, rimasta ormai deserta e semi-distrutta.
La notte del delfino
Lisa libera un delfino dalla prigionia del parco acquatico, senza sapere che il delfino in questione è il leader della sua specie. I delfini, dopo aver ucciso diversi cittadini, svelano il loro segreto: un tempo vivevano sulla terra ma furono scacciati dagli umani, che li confinarono in mare. I delfini minacciano di fare la stessa cosa con gli abitanti di Springfield, i quali tentano di ribellarsi, perdendo miseramente finendo per essere mandati via dalla città.
Il diritto di possedere e di usare le armi
Lisa promuove una campagna per liberare Springfield dalle armi. I cittadini aderiscono, ma i defunti tornano misteriosamente in vita e conquistano facilmente la città, ormai disarmata. Homer, grazie ad una macchina del tempo costruita dal Professor Frink, torna indietro e avverte i suoi concittadini, che prevengono la minaccia sparando alle tombe dei defunti. Un Homer proveniente dal futuro avverte la città che il mondo finirà a causa della presenza delle armi, ma viene eliminato da Boe.
Non posso vivere senza te mascherata
A Springfield si tiene l'annuale festa di Halloween a cui partecipano tutti i cittadini, durante la quale si svolge anche il concorso per premiare il miglior costume. Viene premiata una donna vestita da strega. Quando si scopre che non si tratta di una maschera ma di una vera strega, i cittadini chiedono che la vittoria venga invalidata. La strega si arrabbia e si vendica trasformando tutti gli abitanti in ciò da cui si sono mascherati. Homer diventa un uomo privo di testa, Marge uno scheletro, Bart un lupo mannaro, Lisa Albert Einstein e Maggie una strega. Lisa crede che Maggie possa capovolgere la situazione con un incantesimo, ma una parte della popolazione non vuole tornare alla normalità. Maggie trasforma tutti in ciucci umani.
Una vedova allegra ma non blob
Homer mangia uno strano marshmallow di colore verde e si trasforma in un enorme blob, divorando gli abitanti di Springfield. Sembra la fine della città, quando interviene il celebre psicologo americano Phil McGraw che, grazie ad una foto della sua famiglia, convince Homer a utilizzare la sua nuova condizione per fare del bene. Homer di trasformerà in una sorta di casa per i senzatetto, finendo comunque per divorarli.
La casa dell'inferno
Dopo aver subito gli scherzi dei bambini, Ned Flanders trasforma la chiesa in una sorta di casa degli orrori, trasformandosi egli stesso in Satana. Flanders spedisce i giovani Simpson all’inferno e Springfield viene colpita dai sette peccati capitali. Bart, Lisa, Nelson e Milhouse si pentono e riescono a tornare in libertà. Alla fine dell’episodio, Ned Flanders torna normale e dice che chi ha visto questo speciale di Halloween finirà all'inferno.
Parodia robotica senza titolo
Bart acquista in un negozio di giocattoli la macchina di Malibu Stacy da regalare a Lisa. La macchina è in realtà un robot capace di trasformare tutti gli strumenti elettronici in altri robot. Springfield viene invasa da robot che si combattono l'uno contro l'altro distruggendo la città. Marge chiede ai robot il motivo della loro guerra e i robot, sostenendo di non ricordarselo, decidono di allearsi per conquistare la Terra. Al termine dell’episodio si vedono i robot che giocano a calcio balilla con gli abitanti di Springfield.
Oltre a questi, vale la pena citare un episodio che non fa parte del filone “La Paura fa Novanta” e che ho utilizzato come titolo per questo pezzo, vale a dire Springfield Files, episodio in cui Homer, dopo aver passato il venerdì sera alla taverna di Boe, tornando a casa vede un alieno. Nessuno crede al capofamiglia Simpson, tranne Bart che decide di accompagnare il padre il venerdì successivo. Dopo aver filmato l’alieno con una videocamera e aver mostrato il filmato alla città, tutti gli abitanti di Springfield si radunano per vedere l’alieno, comprese le versioni “simpsoniane” di Fox Mulder e Dana Scully di X-Files. Alla fine si scopre che l’alieno è in realtà il Sig. Burns, che ogni venerdì subisce degli interventi per ritardare la morte di una settimana e al termine della seduta vaga per la città delirando, con un’aura verde fosforescente in seguito ad anni di radiazioni della centrale nucleare. Springfield diviene teatro dell’orrore anche nel film del 2007: dopo che l’inquinamento in città è aumentato a dismisura a causa – neanche a dirlo – della negligenza di Homer, Springfield viene messa sotto una cupola per evitare che l’inquinamento si estenda, e diviene progressivamente una sorta di città fantasma rischiando anche di essere distrutta da parte del governo, fino a quando la famiglia Simpson, inizialmente cacciata da Springfield, torna in città salvando la situazione.
Ci sono poi altri micro-episodi memorabili, che non ho menzionato per via del fatto che Springfield non è centrale nelle storie raccontate, nel caso, sono comunque da rispolverare Citizen Kang (in cui gli alieni Kang e Kodos conquistano la terra dopo aver preso il posto dei candidati alla presidenza Usa), Clown senza pietà (parodia di Gremlins con protagonista il pupazzo di Krusty), The Shinning (Parodia di Shining in cui Homer impazzisce a causa della mancanza di birra e TV) e Il Diavolo e Homer Simpson (Homer vende la sua anima a un diavolo con le fattezze di Ned Flanders in cambio di una ciambella).
Come accennavo prima, purtroppo da molti anni I Simpson non sono più quella serie graffiante e coraggiosa di un tempo. È naturale che una serie con oltre trenta stagioni alle spalle abbia avuto un calo fisiologico, così come è comprensibile come la serie abbia cercato di seguire le tendenze odierne con l’obiettivo di attirare le nuove generazioni, anche se faccio sempre un po' di fatica a realizzare che oggi I Simpson usano il cellulare e i social network. Tornare ai fasti di un tempo è impossibile e probabilmente, con i tempi che corrono oggi, certi episodi dell’epoca non verrebbero neanche approvati dal network.
Poco male: se la nostalgia incombe, i vecchi episodi stanno lì, a rincuorarci e a farci divertire come nei primi anni novanta.
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata alle città di paura, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.