Thor: Ragnarok e il coloratissimo mondo anni Ottanta dell'universo cinematografico Marvel
Quando mi è stato chiesto se mi andava di scrivere qualcosa di relativo alla Cover Story di questo mese, sugli Avengers, mi sono subito esaltato. Poi, però, ho iniziato a chiedermi cosa avessi da raccontare e la mia gioia bambinesca si è stemperata in un attimo. A memoria, non ho mai giocato tanta roba con protagonisti gli eroi Marvel. Sì, credo di aver passato qualche ora su La grande alleanza su Xbox 360 e giocato di tanto in tanto a qualche titolo mobile, qualche picchiaduro a incontri o qualche puzzle game con le gemme in salsa Iron Man vs Captain America ma, no, videoludicamente parlando, non sono un grande fruitore dell’universo di Hulk e soci.
Anzi, sinceramente, io ho sempre adorato Batman e tutto l’universo DC. E insomma, ho pensato, non ho nulla da scrivere. Poi, però, mi sono reso conto che, sia per mio diletto, sia per far divertire il pargolo, ho visto e rivisto tutti i film dell’universo Cinematografico Marvel un numero spropositato di volte. E allora eccomi qui a buttare giù due parole su uno fra i capitoli della saga forse non di una purezza cristallina, ma che io rivedo sempre con grande piacere, perché mi fa spaccare dalle risate, ovvero Thor: Ragnarok.
Non sono uno di quelli che schifano i primi due film di Thor. Certo non li ho trovati particolarmente coinvolgenti (OK, Thor: The Dark World è un mattone abbastanza pesantino) ma insomma, il personaggio mi piace e comunque la mitologia norrena ha sempre un fascino particolare (non a caso, ho adorato Hellblade: Senua's Sacrifice e apprezzato molto il setting dell’ultimo God Of War).
Dai trailer di Thor: Ragnarok si era capito che il feeling di questo nuovo capitolo dell’MCU sarebbe stato ben diverso dai due precedenti, ma sinceramente non pensavo in maniera così marcata e soprattutto non immaginavo di ritrovarmi davanti a un’action-comedy. Però, al contrario di quanto accaduto a molti miei conoscenti, a me la cosa è piaciuta, veramente tanto.
Sin dai primi momenti, si capisce che Ragnarok punta sulla battuta, sulla comicità anche slapstick, sul non prendere praticamente nulla sul serio. Il confronto iniziale con Surtur, che secondo me ha fatto rabbrividire i veri fan del dio del tuono, mi ha divertito sinceramente e da lì in poi è stata tutto una serie di battute a mio avviso azzeccatissime.
Il tono fluo, synth anni Ottanta, poi, è arrivato nel momento perfetto in cui un certo tipo di revival modaiolo e cinematografico di quegli anni era il trend di grido. Anzi, in diversi punti (su tutti l’immagine delle valchirie che combattono Hela), mi è sembrato un enorme omaggio al Flash Gordon del 1980.
Nel film, poi, cambia completamente il rapporto tra Thor e Loki e finalmente i due fratelli iniziano ad agire come tali (certo, Loki ci prova sempre a fregare Thor, ma è nella sua natura): si coalizzano, combattono insieme, con Loki che addirittura prova (prova) a sacrificarsi per la causa.
Deliziose le apparizioni (decisamente corpose) di Benedict Cumberbatch (a cui Thor devasta il tempio di New York, con il suo martello/ombrello) e soprattutto di uno strepitoso Jeff Goldblum, a cui la produzione ha probabilmente detto “Ti devi vestire così, ma poi fai come ti pare, tanto va bene”.
E poi c’è lei, Cate Blanchett, semi-irriconoscibile, l’unico personaggio quasi completamente serio del film. Oscura, cattivissima, senza pietà, rappresentata negli affreschi nascosti del palazzo di Odino come una furia omicida. Per me, è uno fra i personaggi migliori dell’intero MCU, e come sempre accade, se il villain funziona, anche il film ne giova tantissimo.
Thor: Ragnarok è un film magari non per i fan del Dio del Tuono (eh, sì, a me la gag dello Zio del Tuono ha fatto capottare) , ma per tutti quelli che vogliono passare due ore davanti allo schermo spegnendo il cervello e divertendosi con situazioni al limite del grottesco. Come Bruce Banner che si catafionda giù da un’astronave in corsa, con prevedibile figuraccia allegata.
Qualche tempo fa, stavo girando su YouTube cercando blooper o dietro le quinte dell’MCU e mi sono imbattuto in una sorta di “spettacolo teatrale” organizzato da Jame Corden, in cui al posto della proiezione del film, gli ignari spettatori si ritrovavano di fronte, lì a pochi metri, il cast principale di Thor: Ragnarok, che mette “in scena” le parti salienti del film. Ovvio che sa di preparato, ma alcune reazioni del pubblico sono veramente simpatiche e comunque non capita spesso di vedere una come Cate Blanchett divertirsi come una bambina, in una sorta di recita scolastica da quattro soldi.
E vai, ora vediamoci Avengers: Endgame che poi anche ‘sta saga l’abbiamo chiusa (risate registrate).
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata agli Avengers, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.