Che Aliens abbia parecchia sfiga sul lato videogame è fatto accertato, e il recente Colonial Marines non può che confermarlo per l'ennesima volta. Di fatto, negli oltre trent'anni passati dall'inizio della saga cinematografica, non c'è mai stato un solo titolo che abbia veramente “sbancato” sul lato di critica e pubblico. Non è successo nella prima era delle sale giochi, non si è mai visto su console o computer e ancora oggi siamo qui ad aspettare qualcosa che davvero renda giustizia ai primi due film. Ecco, se proprio vogliamo osservare la situazione nel suo complesso, va detto che dell'intera serie cinematografica si salvano soltanto le prime due pellicole, entrambi capolavori nei loro rispettivi sottogeneri (horror più psicologico Alien, horror d'azione Aliens). Nemmeno al cinema, nemmeno con il reboot di Prometheus, si è mai riusciti a raggiungere il livello dei primi due film firmati Ridley Scott e James Cameron, per motivi difficili da spiegare. Non è stata una questione di budget, di regia o di cast, perché tutti e tre erano presenti in varia misura nei vari Alien 3 e Alien: La Clonazione, semplicemente la “magia” presente nelle prime due pellicole non si è mai più presentata. E se nemmeno lo stesso Ridley Scott ci è riuscito con Prometheus, possiamo capire quanto sia difficile catturare la stessa formula magica quando si passa ai videogame.
Sulla carta sembra facile: si prende uno shooter, si spengono le luci e si costringe il giocatore a percorrere corridoi ripieni di Xenomorfi tra urla di Marine fatti a pezzi e rumori inquietanti di Face Hugger che si lanciano sulle loro vittime. Eppure, l'idea non ha mai funzionato sul lungo termine nemmeno nel tanto osannato primo episodio di Aliens Vs Predator. Che, a fine anni '90, mai riuscì a insidiare come popolarità e valutazioni pietre miliari tipo Half-Life. Tornando più indietro nel tempo, si ricordano simpatici esperimenti come lo shooter a scorrimento laterale di Konami per le sale giochi, divertente ma lontanissimo dal secondo film cui era ispirato – sopratutto nelle atmosfere. Per non parlare della versione “tiro al bersaglio” di Alien 3, altro adattamento che appiccicava semplicemente la licenza del film su una produzione totalmente diversa.
Paradossalmente, visto che Gearbox ha appena firmato il deludente Colonial Marines, è proprio un gioco prodotto da questa software house a offrire qualche speranza: Aliens Infestation per Nintendo DS. Un clone di Castlevania nella sua versione post-Symphony of the Night, con la mappa da scoprire completando le varie missioni e un design simile ai fumetti americani. Certo, atmosfera e suspense sono ai minimi termini, visto l'uso della grafica bitmap e l'aspetto retrò, ma il gioco ha basi molto solide negli elementi adventure e nella necessità di salvaguardare i nostri marine (se muoiono, lo fanno per sempre). Spostando il tutto in soggettiva con un motore grafico davvero degno di nota, si potrebbe riutilizzare la stessa formula anche sui formati da casa, senza copiare per forza e per l'ennesima volta il filone Call of Duty. D'altro canto, gli sviluppatori di Aliens Infestation sono i talentuosi WayForward, che nel settore dei giochi 2D hanno ben pochi rivali.
Facendo un parallelo, la situazione di Alien è simile a quella in cui versava la licenza su Batman fino all'avvento di Rocksteady, o forse peggio. Perché Batman qualche successo l'ha avuto anche negli anni d'oro di 8 e 16 bit, mentre l'alieno bavoso è sempre rimasto nella mediocrità, sconfinando molto raramente nel settore “discreto, ma... ”. Troppo poco per quella che resta una pietra miliare della fantascienza, con un potenziale inespresso enorme sul lato videogame.
Come barlume di speranza, ai delusi di Colonial Marines ricordo che Creative Assembly sta già lavorando a un altro tie-in, sempre sotto etichetta Sega. Essendo i creatori di Total War, il primo pensiero va agli strategici ma è probabilmente errato, visto che parliamo di un titolo destinato anche alle console. Qualunque forma abbia, è bene che tutti i fan di Aliens si allenino sul lato dei riti scaramantici e degli scongiuri, perché la serie negativa non sembra voler finire tanto presto.
Prafrasando un celebre slogan: “davanti a un gioco di Alien, è impossibile non sentirci urlare!”