Outcazzari

Backlog #12: Unforeseen Incidents, altro che Big Pharma

Backlog #12: Unforeseen Incidents, altro che Big Pharma

Backlog è la rubrica in cui chiacchieriamo fuori tempo massimo di giochi che abbiamo recuperato nella nostra lotta infinita contro il cumulo di arretrati. Sono quei giochi troppo recenti per poter essere ammessi nell'ospizio ma già troppo vecchi perché possa ancora interessare a qualcuno una recensione classica.

Se tutto va bene (quindi, probabilmente, no), questo articolo dovrebbe chiudere la mia rassegna della vergogna sui giochi di cui mi sono fatto mandare codici poco prima dell'E3 [LINK] e a cui non sono riuscito a dedicarmi come si deve prima di andarmene in vacanza. Credo. Unforeseen Incidents è un'avventura punta e clicca dalla natura sostanzialmente speculare a quella di svariati colleghi recenti (Unavowed e Lamplight City gli ultimi due), nel senso che si presenta con un taglio molto moderno sul piano della realizzazione audiovisiva e parecchio classico su quello del gameplay e dell'impostazione di gioco. È insomma un'avventura grafica che si rivolge senza falsi pudori a chi ama la declinazione più tradizionale del genere, con enigmi contorti, sequenze interminabili di azioni da concatenare per completare gli obiettivi e valanghe di dialoghi ad albero fra cui avventurarsi. Ed è, dettaglio non banale, una gran bella avventura punta e clicca.

La storia racconta di un futuro distopico nel quale si è diffuso un virus dagli effetti micidiali e in cui, come scopriamo nelle fasi iniziali di gioco, l'associazione pseudo-governativa teoricamente deputata ad aiutare gli infetti sembra stare combinando qualcosa di losco. Il protagonista è un fancazzaro che lavoricchia riparando macchinari e apparecchi elettronici in giro per la città di Yelltown e si ritrova coinvolto in qualcosa di palesemente più grande di lui: finirà, ovvio, per tentare di riscoprirsi eroe improbabile e salvare l'umanità dal disastro imminente.

Abbiamo quindi una vicenda dagli spunti particolarmente cupi e che in effetti affronta in maniera intelligente temi non necessariamente banali. Sul piano della scrittura, Unforeseen Incidents è davvero solido e non teme confronti coi migliori esponenti del genere, degli ultimi anni e non. Soprattutto, trova un equilibrio raro fra le sue componenti: i temi ci sono, i lampi drammatici non mancano e la gestione dei colpi di scena è molto efficace, nonostante alcune svolte siano abbastanza prevedibili. E la componente più “seriosa” della vicenda non esce affatto sminuita dall'afflato umoristico che percorre tutto il gioco e che, anzi, riesce nel delicato compito di supportarla. Con Unforeseen Incidents si ride, magari a denti stretti ma si ride, e neanche poco. Eppure, quando c'è da appassionarsi alla storia, lo si fa senza problemi. Bene così.

In questo senso, probabilmente, aiuta anche la realizzazione complessiva, che si appoggia su un accompagnamento musicale efficace, per quanto magari non memorabile, un doppiaggio di livello altissimo, soprattutto nel contesto del genere e del budget a disposizione, e una veste grafica mozzafiato. L'approccio estetico è da fumetto americano underground, con un taglio stilizzato, tratti nervosi e caratterizzazioni forti, e se magari la gestione delle animazioni è un po' legnosa, tutto il resto funziona in maniera perfetta. La cura per il dettaglio è notevolissima, con ambienti sempre ricchi, pieni di elementi con cui interagire, molto ben tratteggiati, e lo stile in generale coniuga allagrande la varietà di toni espressa dal racconto. Insomma, benissimo.

E il gioco? Il gioco, dicevo, è una gran bella avventura punta e clicca. La struttura degli enigmi è assolutamente classica, con tanti oggetti da combinare nelle maniere più disparate, conversazioni a scelta multipla e qualche puzzle contestuale legato a meccanismi di vario tipo, e il gioco sa essere molto complesso, anche se ogni suo momento è percorso da una logica piuttosto affidabile. Anche nelle situazioni più contorte, non ho mai notato enigmi totalmente campati per aria e sì, per quanto succeda di dover utilizzare oggetti in maniera “fantasiosa”, si rimane sempre abbastanza ancorati alla realtà e a una buona coerenza interna. C'è inoltre veramente tantissimo con cui pasticciare, compresi svariati punti d'interazione del tutto facoltativi, cosa che può fare la gioia di chi ama immergersi in un mondo e ravanare il più possibile al suo interno.

Insomma, in Unforeseen Incidents funziona davvero tutto a meraviglia: il gioco è lungo, profondo, complesso, impegnativo ma giusto, visivamente splendido, con una colonna sonora notevole e una narrazione efficace. Inoltre, degli aggiornamenti successivi al lancio hanno ormai risolto alcuni problemi tecnici emersi all’uscita. Chi ama le avventure punta e clicca di stampo classico non deve assolutamente perderselo e anche chi è magari più abituato o affezionato alla via contemporanea al genere, beh, dovrebbe dargli una chance: un assaggio di passato, specie se confezionato in maniera così moderna e di qualità, non fa mai male. E poi, se proprio ti incarti perché questo genere di sfida non fa per te, siamo nel 2018, ci sono le soluzioni su internet.

Unforeseen Incidents è disponibile solo tramite download su PC, acquistabile su Steam e un po’ tutti i negozi online.

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