Vent'anni di World of Warcraft
Dieci anni fa ho scritto una roba lunghissima per celebrare i dieci anni di World of Warcraft. Se vi incuriosisce, la trovate qui. E già che ci siamo, vi consiglio anche quest’altro pezzo, l’ho riletto poco fa e mi riporta alla mente ricordi che mi emozionano sempre.
Sono passati altri dieci anni. World of Warcraft, MMORPG realizzato e pubblicato da Blizzard nel 2004, compie vent’anni proprio in questi giorni. Ed è qualcosa di clamoroso, perché parliamo di un gioco assolutamente attuale, giocato ancora oggi da milioni di persone, peraltro disposte a pagare un canone mensile pur di continuare a divertirsi. Vent’anni dello stesso gioco. Non di una serie (la serie Warcraft ne ha infatti ormai trenta, di anni), ma di un singolo gioco. Cioè, non è come parlare del fatto che la serie God of War ha quasi vent’anni e l’ultimo capitolo è abbastanza recente. No. Non è neanche lontanamente la stessa cosa. A essere totalmente attuale e frequentato è proprio lo stesso, singolo, gioco uscito vent’anni fa.
Dieci anni fa mi misi a fare una sorta di elenco di cose (prodotti, servizi, abitudini, mode) che non esistevano (o non erano ancora diffusi) quando World of Warcraft era nato. Tirai fuori gli smartphone, il cloud, gli schermi piatti, le risoluzioni HD. E dimenticai anche di citare le console dotate di disco fisso e sistemi operativi complessi, i controller wireless e chissà quanta altra roba. I social. Dimenticai di parlare dei social. Non c’erano i social, quando è nato World of Warcraft, lo stesso World of Warcraft che ancora oggi esiste e per il quale ancora escono espansioni: l’ultima, The War Within, è stata pubblicata quest’estate. E negli ultimi dieci anni se ne sono aggiunte ancora tantissime altre, di nuove abitudini. Tipo, chessò, la fruizione di contenuti in streaming, che dalla musica, passando per film e serie TV, sta invadendo sempre più anche il mondo dei videogiochi. Proprio in questi giorni sono arrivate due notizie molto importanti in questo senso: PlayStation Portal permette finalmente agli abbonati di PlayStation Plus Premium di giocare anche via cloud, senza necessariamente connettersi a una PS5 da remoto. E Xbox ha avviato il servizio per cui gli abbonati a Game Pass Ultimate possono giocare anche ai giochi Xbox acquistati dallo store (e non solo a quelli inclusi nel catalogo dell’abbonamento). Probabilmente, tra non molto lo stesso World of Warcraft sarà giocabile in cloud!
E pensare che quando è uscito World of Warcraft la console di riferimento era PS2. Senza hard disk di serie, praticamente senza un sistema operativo, senza liste amici, senza online di serie, con i controller collegati via cavo, senza distribuzione digitale dei giochi, senza audio multicanale in game, generalmente collegata a un televisore CRT, 4:3, in bassa definizione. Mamma mia, se ne è passata di roba, eh. E World of Warcraft, nel 2004, era già tutto sui server di Blizzard.
World of Warcraft è stato sia sulle copertine delle riviste cartacee che nei meme di TikTok. I suoi primi video di gameplay circolavano sul web prima ancora della nascita di YouTube. Ah, già, perché - forse non l’avevamo ancora chiarito – World of Warcraft è più vecchio di YouTube. Figuriamoci di Twitch. È più o meno coetaneo di Gmail.
Durante i vent’anni di WoW abbiamo visto quattro diverse generazioni di console. E quattro diverse “configurazioni” di Blizzard. Prima sotto Vivendi, poi con Activision, poi anche con King e infine sotto Microsoft. E pure quattro diversi presidenti degli Stati Uniti.
E World of Warcraft ha influenzato una marea di giochi nati dopo di lui, anche se il genere vero e proprio degli MMORPG non ha oggi il successo che aveva nei primi anni di WoW. E forse questo sottolinea ancor di più la straordinarietà del gioco Blizzard, capace di prescindere (con pochi altri concorrenti di un certo spessore, vedi Final Fantasy XIV) anche dalle sorti del suo stesso genere di appartenenza.
Proprio mentre scrivevo questo pezzo, cercando delle date, mi è capitata davanti agli occhi la mappa di Hillsbrad Foothills, la regione di Tarren Mill e Soutshore, scenario di infinite risse tra Orda e Alleanza, le due fazioni del gioco. E niente, mi fa sempre un certo effetto ricordare quei momenti. Ho giocato a World of Warcraft dal 2004 (beta europea) al 2010, poi ho provato un altro paio di espansioni e gradualmente ho smesso. Non lo tocco forse proprio da una decina d’anni. Ma dal 2004 è ancora il mio gioco preferito di sempre e sicuramente quello a cui ho giocato per più tempo. Ancora oggi mi emoziona pensarci. E più ci penso, più un giro su Azeroth me lo farei proprio. E voi? Come avete vissuto questi vent’anni di WoW?