I (nostri) migliori anni del videogioco: 2017 is the new 1997
Avete presente tutta la quantità di meraviglie uscite in questo 2017 videoludico? Bene.
Ora immaginatevi la stessa cosa, accaduta vent'anni fa. Nel 1997. Un anno stratosferico, in cui ogni mese comprare Game Power e leggere anteprime e recensioni era un colpo al cuore, una stilettata post-nostalgica; a ripensarci oggi, la sensazione che resta dentro è di mancanza, a metà tra il voler tornare adolescenti e i profumi, le emozioni e il calore di quell'essere piccoli, l'affacciarsi ingenuamente su un mondo dalle mille sfaccettature, che ancora si ignora ci sia intorno, chiusi nel proprio bozzolo di quindicenni in piena crescita ormonale e sentimentale.
Accade così che, tra un'anteprima di Super Mario 64 e una di Final Fantasy VII, uno squattrinato adolescente al secondo anno delle superiori si ritrova a desiderare un nugolo di esperienze fantastiche.
Prendiamo la PlayStation. Ottenuta unendo i regali di compleanno e della promozione miei e di mio fratello, consumando oltre ogni misura il CD allegato con le demo di Jumping Flash, Loaded, le tech demo con la manta e col T-Rex. La musica che accompagnava quello sfondo nero e quel dinosauro, che su uno schermo CRT sembrava prender vita.
Oppure il Nintendo 64. Acquistato di terza mano con Super Mario 64, Wave Race e Pilotwings 64. Tre giochi fantastici. Poco importa che fossero usciti l'anno prima, il 1997 è stato l'anno della svolta. Oggigiorno, da adulti, manca tutta quell'attesa, quell'ormai sdoganatissimo concetto che è il viaggio e non la meta a contare; aspettiamo un titolo? Lo prendiamo al day one. E invece no.
In quegli anni, quando un gioco usciva in Giappone o in USA, c'era da aspettare. Mesi. Forse anche un anno. Poi veniva pubblicato dalle nostre parti, e si aspettava ancora, perché il day one un ragazzino poteva scordarselo. Poi uscivano nuovi giochi, il negoziante finalmente metteva mano al prezzo di quello che desideravi, e iniziavi a renderti conto che il momento in cui sarebbe diventato tuo si avvicinava.
Quando finalmente potevi rigirarti quella scatola tra le mani, divorarti il suo manuale (dove siete, manuali cartacei? Perché siete diventati fredde pagine digitali o infiniti noiosi tutorial?), e il momento in cui inserivi la cartuccia (o il CD) all'interno della console e la accendevi, una scarica di adrenalina GIGANTESCA percorreva il tuo corpo. L'attesa era alfin giunta al suo termine.
Facciamo così. Io scrivo la lista di buona parte dei giochi vissuti nel 1997 e voi la leggete tutta d'un fiato, alla James Joyce.
Super Mario 64 Mario Kart 64 Castlevania Symphony of the Night Turok Dinosaur Hunter Tekken 3 Star Wars X-Wing vs. Tie Fighter MDK Star Fox 64 Carmageddon GoldenEye 007 Oddworld: Abe's Oddysee Blade Runner PaRappa the Rapper Crash Bandicoot 2 Tomb Raider II Diddy Kong Racing Quake II Gran Turismo MAME.
Signori. Il 2017 non gli fa una pippa un baffo al 1997.
Prendiamo Super Mario 64. Lo provai, rigorosamente import, nel negozio Global Game di Bari, in via Alessandro Volta. Gennaio 1997. Un'ora di treno e un'ora a piedi all'andata. Mezz'ora di Bob-omb Battlefield, una o due stelle. La targhetta sotto la console riportava imperterrita: "Nintendo 64 JAPAN IMPORT. 400.000 lire, gioco escluso". E sono certo che ci fosse da pagare a parte, salato, anche l'alimentatore compatibile con i 220 Volt, in Giappone vanno a 100. Un giro per Bari con la testa totalmente perduta, poi un'altra ora di treno.
Quella mezz'ora mi restò impressa nella mente per mesi, mesi e mesi. Un anno e mezzo dopo, finalmente, recuperai quel benedetto Nintendo 64, come scritto poco sopra. E la scimmia passò.
Final Fantasy VII? Ne entrai in possesso pochissimi giorni dopo il mio compleanno (qui abbiamo un day one, signori!) e ne rimasi catturato oltre misura. Ho praticamente imparato l'inglese giocandoci. Tra una espressione slang di Barrett e una delle migliaia di concetti narrati in quell'opera d'arte incredibile. In un periodo in cui avevo subito una enorme perdita familiare, ero sull'orlo di una depressione terribile, la storia di Cloud e compagni riuscì a tirarmi su di morale, a farmi fuggire così tanto dalla tristezza di cui ogni singolo istante della mia vita era permeata, da far sì che a un certo punto mio padre mi sequestrasse la PlayStation a causa del terribile rendimento scolastico. Solo che la colpa non era della PlayStation.
Il MAME, signori. La prima versione pubblica è stata distribuita in quell'anno. Qual è stato il primo gioco in assoluto a cui avete giocato col MAME? Riuscite a ricordarvelo? Credo che per me sia stato Circus Charlie, ma la memoria, si sa, vacilla. Grazie, Nicola Salmoria. Anche se al giorno d'oggi non vuoi sentirla più neanche nominare, la tua creatura.
Così, tra una pietra miliare e l'altra, passava questo 1997 intriso di tristezza nel momento in cui veniva vissuto, ma senza saperlo, l'avrei guardato vent'anni dopo con nostalgia, riconoscenza e una buona dose di riverenza.
Il 1997 riassunto in maniera arbitraria e incompleta: Castlevania: Symphony of the Night, Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back, Diddy Kong Racing, Fallout, Final Fantasy VII, Goldeneye 007, Grand Theft Auto, Gran Turismo, MAME, Quake II, Star Fox 64, Street Fighter III, Tekken 3, Tomb Raider II.
Questo articolo fa parte della Cover Story "I (nostri) migliori anni del videogioco", che trovate riepilogata a questo indirizzo.