Quando la fiamma della giustizia si affievolisce, quando sembra non esserci una via d'uscita, quando tutti i redattori di Outcast in possesso di un Wii U sono in ferie a sorseggiare mojito, ecco che ti rendi conto che solo tu puoi risolvere la situazione: perché tu non vai in spiaggia, tu SEI l'ultima spiaggia! Ed è con questa premessa che mi trovo in casa con 40° all'ombra a giocare l'ultima fatica dei Platinum Games, per scriverne la qui presente anteprima. Non vi nascondo che quando vidi per la prima volta The Wonderful 101 pensai si trattasse del figlio illegittimo di Viewtiful Joe e Pikmin, ma fin dai primi minuti di gioco si capisce che tutto sommato, a parte la visuale, non ci sono molte similitudini.
Nintendo ci ha chiesto cortesemente di evitare gli spoiler, quindi farò attenzione a quel che dico, anche se ad onor del vero l'impianto narrativo non mi pare avere un grosso peso nell'economia del gioco, a parte quello di strappare un sorriso con le varie gag proposte. Può anche essere che ci siano degli stravolgimenti riguardo al gameplay, una volta andati oltre un certo punto, ma il problema non si pone, poiché nel momento in cui scrivo queste righe ,non ho ancora superato il livello oltre al quale non avrei dovuto parlare.
http://youtu.be/Ced1rkyI2lc
Ma bando alle ciance, andiamo a vedere di che gioco si tratta. In The Wonderful 101, vestiamo i panni (o, per meglio dire, le tutine) di un manipolo di super eroi che si controllano tutti insieme. Inizialmente siamo alla guida del solo Wonder Red. Un autobus fuori controllo (delle dimensioni di un treno) diventa il pretesto per prendere confidenza con i controlli base. Alla fine di questa sezione impariamo a saltare, picchiare e reclutare personaggi per espandere il nostro party. Il fulcro del gioco ruota proprio intorno al numero dei componenti della nostra squadra, che sono in grado di effettuare le "morfofusioni", prendendo la forma tutti insieme di un gigantesco pugno, una spada, una scala, una pistola e così via. Più il nostro team è numeroso, più queste trasformazioni potranno essere grandi ed efficaci. Per ottenerle è necessario che si uniscano al gruppo alcuni personaggi specifici che si incontrano comunque quando la storia lo prevede. Proprio a causa di ciò, durante le ore di gioco effettuate finora ho continuato a sentirmi come in un lungo tutorial, ma la situazione non si vive male, al contrario: l'impressione è che ci sia molta carne al fuoco, e al giocatore si voglia dare una curva di apprendimento molto ampia, in modo da fargli metabolizzare per bene tutte le possibilità offerte dal gameplay.
Le morfofusioni, fortunatamente, non hanno un fine puramente estetico: ad ognuna sono legate una o più funzioni specifiche e questo, nel più classico stile della scuola giapponese, ci permette di affrontare i nemici usando la logica. Infatti, non basta pigiare sul bottone dell'attacco per mettere KO i nostri avversari, nella maggior parte dei casi esistono dei pattern specifici da seguire per poterli sconfiggere. Ad esempio diventare un budino per respingere una cannonata e attaccare con un pugno l'avversario stordito.
È possibile giocare l'intera avventura con la TV spenta, e difatti mi sono spaparanzato sul letto in tutto relax, tuttavia, in un paio di occasioni ho avuto qualche difficoltà a gestire situazioni in cui è previsto che l'azione si svolga parallelamente sullo schermo del GamePad e sul televisore. Esempio emblematico quello in cui è necessario guidare gli eroi nell'interno di un edificio visualizzato sul controller, mentre sullo schermo del salotto viene mostrato l'esterno dello stesso. È indispensabile vedere cosa succede al di fuori del posto in cui ci troviamo, per compiere un azione sincronizzata, e quindi che si fa, avendo un solo monitor? Niente paura: in questo caso si può ottenere un classico picture in picture nello schermo del pad, ma le dimensioni della finestra secondaria sono piuttosto risicate e risulta quindi più comodo accendere la TV, se possibile.
Dopo poche sessioni di gioco, The Wonderful 101 sembra già essere un titolo molto vario e pieno di idee divertenti. Resta da vedere quante ore ci vorranno per portare a termine l'avventura e quanto spesso verranno riproposti gli stessi schemi e nemici. Fino a ora ho affrontato spesso alcuni mini boss che, anche se riproposti in più occasioni, si sono presentati arricchiti di volta in volta con qualche variabile che necessitava di approcci differenti per metterli al tappeto. Favolosi gli scontri con i boss veri e propri, che sono davvero "titanici". Anche in questo caso, ogni nemico ha dei punti deboli che vanno affrontati con ordine e utilizzando la giusta strategia. Se questo non avviene, non c'è modo di abbatterli, nemmeno menandoli per ore.
L'ultima fatica di Platinum Games si sta dimostrando promettente. Vi rimando alla recensione completa tra qualche giorno, se nel frattempo il caldo non avrà sciolto me o la console.