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Novembre 1982: Pietre miliari, fallimenti, successi e… violenze sessuali?!? | Old!

Novembre 1982: Pietre miliari, fallimenti, successi e… violenze sessuali?!? | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Novembre del 1982 è il mese in cui si manifesta l’atrocità intitolata Custer’s Revenge, un videogioco di JHM Ltd. per Atari 2600 in cui si controlla un Custer che indossa solo cappello, bandana, guanti, stivali ed erezione, impegnato a schivare frecce per raggiungere il lato destro dello schermo e stuprare una donna nativa americana legata a un palo. Chiaramente ne nasce una lunga serie di proteste e di polemiche, che finirà per fare un favore al gioco e spingerlo verso quota ottantamila copie vendute e conquistarsi un Racconto dall’ospizio del Peduzzi. Non tutti sanno che ne esiste anche una versione “ribaltata”, General Retreat, in cui si controlla la donna, impegnata a schivare palle di cannone per raggiungere Custer e stuprarlo. E vabbuò.

Ma nello stesso mese escono anche cose entrate nella storia per motivi meno truci. Per esempio, The Hobbit, pietra miliare per ZX Spectrum (poi convertita un po’ dappertutto) creata da Veronika Megler e Philip Mitchell. Si tratta di un’avventura testuale particolarmente innovativa, con un’interfaccia molto più complessa del solito, che permette di utilizzare frasi piuttosto articolate, ma anche un metodo di gestione degli oggetti particolarmente profondo, uno sviluppo dell’azione in tempo reale e un utilizzo dei personaggi non giocanti in stile open world: hanno la loro vita, se ne vanno in giro, si fanno gli affari loro. Alcuni lo considerano uno fra i primi esempi di giochi largamente incentrati sul gameplay emergente.

Il 5 novembre vede l’arrivo in occidente di Hamburger, gioco sviluppato da Data East che da noi prende il titolo di Burger Time. Nel gioco si controlla lo chef Peter Pepper, impegnato a ciondolare tra le piattaforme mentre cerca di comporre degli enormi panini senza farsi ammazzare da uova, cetriolini e wurstel. O qualcosa del genere. Burger Time sarà uno fra i più grandi successi del 1982, verrà convertito in ogni dove, godrà di seguiti, spin-off e cloni assortiti. Babich gli vuole bene.

Una settimana dopo tocca a Millipede, seguito di Centipede sviluppato ancora da Ed Logg ma senza più il supporto di Dona Bailey, che nel frattempo ha lasciato Atari. Subentra quindi un giovane Mark Cerny, che due anni dopo ci regalerà Marble Madness. Millipede se la gioca ampliando, ingrandendo, moltiplicando meccaniche e quantità rispetto al predecessore, ma conservandone la struttura di base. Ne viene fuori un altro successone, che dominerà le sale giochi nel 1983 (sotto solo a Ms. Pac-Man, Pole Position e Dragon’s Lair) e verrà convertito in ogni dove.

Lo stesso giorno vede il lancio di un altro progetto Atari, questo decisamente di minor successo. L’Atari 5200 nasce con l’idea di far concorrenza all’Intellivision e si ritroverà a competere col nuovo ColecoVision, che però avrà dalla sua un gioco di lancio da nulla come Donkey Kong. All’interno della macchina si trova un hardware sostanzialmente identico a quello dei computer Atari a 8 bit, ma senza che ci sia compatibilità lato software. Vogliamo aggiungere che i controller vengono molto criticati? Aggiungiamolo. Il risultato è che appena due anni dopo, con solo un milione di pezzi venduti (contro i trenta dell’Atari VCS, ribattezzato Atari 2600 al lancio del 5200), la nuova console viene messa fuori produzione all’annuncio dell’Atari 7800. Che non andrà particolarmente meglio.

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