Outcazzari

BattleBlock Theater è fatto a pezzi. Anzi, a blocchi

Enormi felini antropomorfi scrutano l'orizzonte in attesa di sollazzo: gomitoli di lana, topolini a molla e gratta unghie sono passatempi superati per chi, per motivi oscuri, ha sviluppato un quoziente intellettivo incalcolabile. Schiere di giullari hanno cercato di riportare il sorriso sulle aride guance di questi micioni, fallendo miseramente nell'intento e pagando a caro prezzo tale impudenza. Rigettati dalla platea come una palla di pelo intrisa di succhi gastrici, gli sventurati vagano in una dimensione parallela, in attesa di diventare i protagonisti dell'unico spettacolo in grado di far tremar le vibrisse. Salgono le fusa e si accendono le luci del teatro del dolore, che fa bene all'amore! Inizia il delirante cabaret firmato The Behemoth! http://www.youtube.com/watch?v=mggAckod0k0

L'eclettico sviluppatore indipendente rinnova il lungo sodalizio con il mondo del surreale, presentando una storia strampalata, folle e per questo irresistibile. L'umorismo raffinato si alterna a battute grette, a tratti persino scatologiche, creando un contrasto armonico in cui le due anime antagoniste si amalgamano alla perfezione. BattleBlock Theater è un damerino in smoking, un aristocratico dai modi sofisticati e dalla parlata forbita, ma sotto la lucida patina nasconde un rovinoso segreto: soffre di meteorismo incontrollabile. E sta per rilasciare un fragoroso peto durante il ballo delle debuttanti.

BattleBlock Theater sottolinea in chiave comica il valore del sadismo, trasformando così un platform all'apparenza banale in qualcosa di inedito e fuori dall'ordinario. Buffi personaggi lottano per riconquistare la libertà, cercando l'uscita di labirintiche strutture: la strada verso la salvezza è però lastricata di pozze d'acido, seghe circolari, meccanismi dal funzionamento incomprensibile e felini armati di tutto punto. Se sintonizzarsi sulle frequenze del gioco è una sciocchezza, venire a capo dei livelli più complessi richiede molta pazienza e una certa dimestichezza con il joypad. BattleBlock Theater alterna sapientemente i pugni alle carezze, punisce con severità gli sbagli del giocatore ma non lancia mai una sfida al di fuori della sua portata, dimostrandosi leale e corretto.

Inizialmente fin troppo cauto nello sviluppo, quasi per pudore o timidezza, BattleBlock Theater ben presto sfodera gli artigli e fortunatamente si allontana a passo spedito dal placido standard dei primi blandi livelli. Soluzioni particolarmente brillanti come quelle in cui entrata e uscita si trovano nella medesima posizione, separate da un muro di scherno e di mattoni, si alternano in un crescendo vertiginoso, ribadendo la bontà dell'impianto ludico. All'apparenza votato al multiplayer, l'ultimo nato di The Behemoth a mio avviso sfodera il meglio del suo repertorio in solitaria, ove non sussiste l'affanno di entrare in competizione con chicchessia. Chi non ama la socialità si rassereni: c'è tanto da scoprire e da giocare, i livelli sono molti e i segreti da scovare ancor di più.

Nel caso in cuor vostro alberghi un animo di architetto o più semplicemente non vediate l'ora di passare dall'altra parte della barricata, abbandonando così il ruolo di vittima per vestire i panni di carnefice, sappiate che BattleBlock Theater è pronto a soddisfare ogni vostra esigenza. Tramite una serie di strumenti dal facile utilizzo, chiunque, persino chi fatica a tracciare una linea retta, potrà elaborare perfide strutture frutto di fisionomie machiavelliche. Ogni creazione può essere condivisa in rete, in modo che la community valuti l'operato e, nel caso lo ritenga degno di stima, ne decreti il successo. Se l'editor dovesse incontrare i favori del pubblico, e non vedo perché dovrebbe accadere il contrario, la già lodevole longevità complessiva non potrà che trarne beneficio.

BattleBlock Theater ha una spiccata personalità anche per quanto riguarda l'aspetto tecnico, in cui si nota in maniera chiara e distinta quello stile peculiare, diventato una sorta di marchio di fabbrica dello sviluppatore. Meritano una citazione particolare le sequenze d'intermezzo, ispirate al teatro delle marionette, brillanti per narrazione, tempi comici e regia. Il design dei personaggi, perennemente sopra le righe, strappa più di una risata, al punto che in alcuni momenti è difficile rimanere impassibili di fronte allo schermo. In perfetta tradizione The Behemoth, la demenzialità si sposa con la cura per il dettaglio, in un quadro che globalmente non lascia indifferenti. Sulla stessa lunghezza d'onda si inserisce l'accompagnamento musicale, surreale ma senza risultare mai invadente, persino quando un intero brano è costituito da una serie di sgraziati miagolii. Il commentatore, sorta di telecronista particolarmente caustico, al punto da risultare odioso, sottolinea con sarcasmo ogni errore dell'utente, nel tentativo di spronarlo a migliorarsi: zittirlo con performance di livello è una soddisfazione a tratti impagabile.

BattleBlock Theater ribadisce come un concept piuttosto semplice possa risplendere di nuova luce grazie a pochi e mirati accorgimenti, interventi alla fine in grado di fare la differenza. L'iniziale scetticismo, legato al blando prologo, si è progressivamente piegato alle argomentazioni convincenti fornite da The Behemoth: la loro ultima fatica si conferma quindi una piacevole e interessante proposta.

Ho provato BattleBlock Theater grazie a un codice fornito da The Behemoth, arrovellandomi il cervello per venire a capo dei livelli più complessi.

Voto: 8

 

Colonel Campbell's Art Soup #6

Colonel Campbell's Art Soup #6

Old! #10 – Aprile 1983