Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati. Individuare i giochi da tavolo che vengono reputati "classici" è abbastanza semplice, se si fa un giro in un qualsiasi supermarket o negozio di giocattoli: c'è Monopoli (o meglio, Monopoly), c'è TrivialPursuit, c'è Risiko, c'è Scarabeo (prima che lo ammazziRuzzle) e una bella manciata di party game su cui spiccano titoli come Taboo o Visual Game.
C'è da dire che il mercato dei boardgame in Italia non si è aperto granché alle novità, almeno per quanto riguarda la grande distribuzione, in cui di fianco ai suddetti titoli fa raranebte capolino qualche grossa novità che magari altrove furoreggia. Vorrei dunque utilizzare questa rubrica per introdurre una manciata di giochi da tavolo pubblicati ormai da qualche anno e che possono venire a tutti gli effetti considerati dei "nuovi classici", di quelli che dovrebbero formare le fondamenta di qualsiasi ludoteca che si rispetti.
Inizio con il capolavoro di Klaus-JürgenWrede intitolato Carcassonne e facilmente reperibile in ogni negozio di giochi da tavolo, anche perché tuttora commercializzato in Italia da Giochi Uniti. Pubblicato per la prima volta nel 2000 e vincitore nel 2001 dell'ambito premio tedesco SpielDesJahres ("Gioco dell'anno"), si tratta di un boardgame molto semplice da spiegare ma per nulla banale. La sua caratteristica principale che spezza con la tradizione dei giochi da tavolo è l'assenza di un tabellone, sostituito da tessere che i giocatori piazzano sul tavolo per creare l'area di gioco.
A turno, i partecipanti pescano una tessera dal sacchetto in dotazione e la collegano a quelle già presenti sul tavolo, secondo regole molto precise e semplici. Quindi decidono se posizionare sulla tessera appena piazzata uno dei loro omini: a seconda di ciò che c'è sulla tessera stessa e della posizione scelta, l'omino può assumere differenti "mestieri": barone, brigante, monaco o contadino. Ciascun mestiere permette di ottenere punti in modo differente: ad esempio, il Brigante ottiene punti occupando le strade mentre il Barone accumula punti ampliando le città in cui si trova. La quantità limitata di omini a disposizione dei giocatori richiede di effettuare delle scelte circa la loro disposizione, senza contare che giocando in modo "aggressivo" è possibile neutralizzare i punteggi degli omini degli altri giocatori (magari piazzando un omino sulla stessa strada già occupata dal brigante di un altro partecipante, sempre secondo precise regole) o addirittura farli propri. La partita va avanti fino a quando l'ultima tessera non viene piazzata, dopodiché si calcola il punteggio finale e viene eletto un vincitore. La durata di ciascuna sessione raramente supera l'oretta giocando in 4/5: non siamo di fronte ad uno di quei giochi da tavolo apparentemente senza fine.
Carcassonne si spiega davvero in cinque minuti e supporta bene una gamma di giocatori da 2 a 5, rivelandosi piacevole e molto tattico anche da giocare in coppia. Il gioco risulta inoltre particolarmente longevo grazie all'enorme quantità di espansioni grandi e piccole pubblicate, al momento tutte facilmente reperibili. Ecco dunque che è possibile aggiungere al semplice gioco base gli elementi per un sesto giocatore, pedine speciali, tessere che forniscono bonus di vario tipo e tanto altro ancora: basta sfogliare ad esempio la pagina del gioco su BoardgameGeek, per rendersi conto dell'enorme quantità di espansioni e varianti pubblicate per Carcassonne.
Parliamo inoltre di uno dei giochi da tavolo più "convertiti" in formato digitale, dal momento che ne esistono versioni per iOS, Xbox 360, PC e altre ancora. In caso siate ancora abituati ai giochi da tavolo "classici" che ho elencato all'inizio di questo articolo e vogliate dare una svecchiata alla ludoteca (sarebbe pure ora), difficilmente potete scegliere meglio di questo semplice ma appagante boardgame.
Curiosità: il meeple, l'omino dalla sagoma ormai inconfondibile, presente in ogni edizione di Carcassonne, è diventato ormai uno dei simboli universali per indicare il mondo dei boardgame. Tanto per dire quanto questo gioco ha influito sulla diffusione del cosiddetto "gioco intelligente".