Uh, è dicembre 2019!
Nel mentre, uno può anche guardarsi indietro e ripensare a questi ultimi dieci anni da outcazzaro. Dieci anni in cui ci siamo evoluti da semplice podcast a sito con articoli e pucchiaccate varie, abbiamo esplorato numerosi assetti diversi, siamo cambiati più e più volte, abbiamo accolto e continuiamo ad accogliere sempre più gente brillante fra le nostre fila di scribacchini e chiacchieroni, ci siamo permessi di chiedervi un minimo di supporto economico e questo ci ha dato l’opportunità di fare meglio quel che facciamo e/o di fare cose che altrimenti non avremmo fatto. Continuiamo a lanciarci in nuove interpretazioni di questo sito, l’ultima con l’abbandono delle recensioni scritte, e in mezzo ai tanti errori che inevitabilmente si fanno, devo dire di essermi pentito molto di rado delle sperimentazioni fatte e di aver trovato invece quasi solo soddisfazioni, sia nel riscontro da parte di chi ci segue, sia nell’essere riuscito ad attirare qua dentro gente di vero talento, piena di idee, che mi ha arricchito a livello personale ma soprattutto dalle cui proposte sono venute fuori tante delle cose belle che facciamo qua dentro.
Sono stati dieci anni durante i quali è stato divertente, come sempre, lamentarsi perché non si fanno più le cose belle di una volta mentre ci godevamo in realtà tantissime cose clamorose. Abbiamo visto l’esplosione totale della scena indie e la crescita del settore videoludico fino a livelli di produzione veramente paragonabili a quelli degli altri media, livelli di “Madonna esce troppa roba bella devo per forza fare delle scelte e pensa quanto sono stronzo non mi piacciono solo i videogiochi ma anche i film le serie TV i libri i fumetti il cibo scopare amici la famiglia yoga palestra la musica la vita dormire morire”. Abbiamo visto esplodere la bolla (perché è una bolla, eh) dell’era d’oro delle serie TV, che prima o poi scoppierà ma intanto ci sta offrendo roba incredibile. Abbiamo visto il fenomeno dell’universo cinematografico Marvel e di tutti quelli che hanno fallito miseramente nel provare a inseguirlo. Abbiamo visto Tom Cruise aggrapparsi a un aereo in decollo e sfondarsi una caviglia saltando da un tetto, mentre film di merda vincevano Oscar (certe cose non cambiano mai), il mondo dell’informazione cambiava in maniera devastante, incredibili nuovi talenti si manifestavano al cinema con opere super personali e altri si facevano fagocitare dalla macchina dei blockbuster. Abbiamo visto l’ascesa dello streaming e la contrazione della sala. Abbiamo visto la sensibilità d’autore infilarsi qua e là, in qualche modo, fra le maglie delle megaproduzioni videoludiche da cento ore e open world infiniti. Abbiamo visto Prey e [inserite qui i vostri giochi preferiti del decennio]. Abbiamo visto Mad Max: Fury Road.
E tutte queste cose andranno perdute come lacrime nella pioggia, perché a un certo punto smetteremo di pagare per un server e anche Outcast scomparirà. Perché tutto deve scomparire, prima o poi, soprattutto se è stato bello. Segnatevelo, ricordatevene, a un certo punto accadrà.
A tal proposito, vi ricordo che qui c’è la Hall of Fame, qui c’è la pagina su Patreon, qui potete donare tramite PayPal, se inserite “outcastlive” su Epic Games Store ci arriva qualche soldino, qua ci sono i link ad Amazon Italia, Amazon UK e Tostadora, qui trovate i capi d’abbigliamento di Outcast e qui c’è un grazie.