Gamescom: un tranquillo lunedì… di niente
Volevo fare un riassuntone dettagliato delle conferenze alla Gamescom condito dal mio incredibile umorismo di bassa lega ma ho iniziato, mi sono accorto che era troppo professionale e ho cestinato tutto quello che avevo scritto. Ecco allora la fredda cronaca di ieri, senza le chiacchiere inutili e con lo sguardo puntato solo sulle cose più interessanti mostrate.
H 15:00 Indie World
Nintendo gioca d’anticipo e, risparmiando sui biglietti dell’aereo, annuncia venti minuti di giochi indie in arrivo. Le sorprese non sono tante ma in quei venti minuti regala ai possessori di Switch parecchi motivi per buttare i suoi soldi su giochi che ha già comparto in passato. Superhot, Hotline Miami Collection e Ori and The Blind Forest non sono capolavori di primo pelo ma sono la morte loro in portatile. Vero? Vero?
Non mancano però le novità vere e proprie, con The Tourysts (novembre 2019) e Youropa (inverno) a farla da padrone e con Röki e Skellboy a inseguire di misura. Ottime anche le release date di Blasphemous (10 settembre) e Creature in the Well (6 settembre).
Show perfetto, per quanto mi riguarda.
H 17:00 Inside Xbox
A questo punto potremmo tutti andarcene a casa, che il meglio della giornata è già andato in onda ma, sapete com’è, noi videogiocatori siamo scimmie ottimiste e siamo ancora convinti che arriveranno sorprese sbalorditive. Si parte con un trailer di Blair Witch che sembra carino ma tanto mi avevano già convinto a “incluso nel pass”. È incredibile come persino un calcio nei testicoli potrebbe diventare allettante, se “incluso nel pass”. I conduttori dello show sono diversi ma io ho occhi solo per Vulvia, sorprendentemente presente all’evento. Pigramente si procede con trailer alternati a gente che chiacchiera troppo, tipo Romero che potrebbe non essere il miglior sponsor contro l’invecchiamento. Il suo Empire of Sin non sembra granché, molto meglio il nuovo trailer di Wasteland 3. Vigor promette di punirvi almeno quanto DayZ, mentre Greedfall, 10 settembre, puzza di progetto che non ce la fa per pochissimo. Si vede qualche gioco già annunciato (The Surge 2, Borderlands 3), qualche DLC (Metro Exodus), un po’ di multi (COD), un sacco di Gears ma niente capace di smuovere le folle, in platea devono nascondere qualche sbadiglio.
Troppo lunga, troppo noiosa, io dico no.
H 19:00 Stadia Connect
Siamo tutti curiosi di capire se si tratterà di vera rivoluzione, di passo affrettato o di Google Plus e questo potrebbe essere il momento giusto per scoprirlo. Stadia esce tra cinque minuti e ancora non ci è stato dato un vero motivo per l’acquisto dell’ennesimo pad. Ma no, quel motivo non arriverà oggi. Il Connect è tutto incentrato sui giochi, principalmente su giochi che non vorremmo altrove ma aò, loro ce l’hanno. Scherzo, c’è un po’ di tutto, in questo minestrone, tranne le esclusive. L’unica è Orcs Must Die 3 che, come dire, chi se lo incula? Tra i nomi importanti, Cyberpunk 2077 arriverà ma in ritardo, mentre Borderlands 3, Grid, Legion e Doom Eternal ci saranno al lancio. È questo il punto, però: io mi aspetto che su Stadia arrivino tutti i giochi, non una parte. Se invece senti l’esigenza di fare un evento del genere, nel quale presenti dei titoli già visti e rivisti altrove, forse il passaggio a Stadia non è poi così scontato. E se così fosse…
Buon ritmo, materiale pessimo, fuori la ciccia, cazzarola.
H 20:00 Opening Night Live
L’ottimismo è andato a farsi benedire, ormai, la stanchezza ha preso il sopravvento ma ho ancora la forza per sperare che qualche wow riescano a regalarcelo. Hanno parlato di tredici annunci (25000 per la questura) e sette milioni di World Premiere ma giuro che una sola bombetta mi renderebbe felice. Primi gameplay per Need 4 Speed: Heat (troppe poche palme) , Gears 5 (si vede troppo poco) e Predator che poteva anche sembrare un gran bel gioco… dieci anni fa. Trailer delle debuttanti per Everspace 2, Comanche, Little Nightmares 2, Port Royale 4, Kerbal Space Program 2 e Humankind di SEGA. Sony mostra di nuovo Erica e la sua attrice più portatile di Switch. I tempi sembrano maturi per qualcosa di più importante ma poi arriva Kojima con il suo traduttore incazzato... e la butta in caciara. Resta troppo tempo sul palco a limonare con Geoff Keighley e a parlare di Death Stranding e infine ci mostra un gameplay del protagonista che fa pipì. I meme di internet ne andranno pazzi, ne sono sicuro, ma del gioco ancora non abbiamo capito niente di niente. E magari va bene così.
Ritmo azzeccato, annunci fiacchi, troppo Kojima.