Marzo 2013: Spin-off, reboot, ritorni… e le idee, signora mia?
Il 5 marzo 2013 si manifesta Tomb Raider, nuovo reboot delle avventure di Lara Croft che si distingue raccontandone le origini all’insegna della dissonanza ludonarrativa e massacrandola in tutti i modi possibili e immaginabili nelle sequenze di morte. Ne nasce una trilogia mediamente fortunata. Qui il ricordo di Angelo Di Franco.
Due giorni dopo tocca a un reboot decisamente meno fortunato. Il nuovo SimCity avrebbe pure qualche idea interessante ma viene sepolto da una svalangata di sterco a causa della scelta di proporlo come gioco “always online” e delle conseguenze disastrose in termini di accessibilità e funzionamento. E comunque, per completezza, non mancano manco le critiche al gioco in sé. Insomma, non benissimo.
Lo stesso giorno esce il più ovvio degli endless runner, Sonic Dash, e nella sua semplicità, si fa decisamente volere più bene rispetto all’aborto di Maxis. Per capirci, quando scrivo “decisamente”, intendo dire “cinquecento milioni di download in otto anni”. Eh.
Passa un giorno e arriva sui 3DS europei Castlevania: Lords of Shadow – Mirror of Fate, spin-off portatile del Castlevania tridimensionale di MercurySteam che tenta di proporre un gameplay più tradizionale in un contesto adatto come è quello della console portatile Nintendo. Possiamo dire che non è 'sta meraviglia? Si può? Dai, diciamolo.
Scatta poi il momento degli spin-off di serie ammiraglie che temporeggiano cazzeggiando sulla fascia in attesa del passaggio alla next gen. Il 13 marzo esce God of War: Ascension, prequel che ci mostra un Kratos ancora nelle prime fasi dei suoi problemi di gestione della rabbia. Ascension viene spinto anche come esperienza multiplayer, una prima e ultima volta per la serie, e può vantarsi di essere un precursore nella grande saga dei videogiochi che si fanno tirare i pomodori per il cattivo gusto, grazie a un Trofeo dal nome biecamente maschilista. Evviva!
Microsoft risponde qualche giorno dopo con Gears of War: Judgment, prequel dedicato a quei tamarri dei compagni di Marcus Fenix e sviluppato dai ganzissimi di People Can Fly, che infatti ci infilano qualche idea azzeccata delle loro.
Il 26 marzo tocca a BioShock Infinite, grande ritorno di Ken Levine e Irrational Games sulla serie per un nuovo capitolo che cerca di sintetizzare la necessità di cavalcare l'IP col desiderio di farsi gli affari suoi e andare a parare altrove. Ne viene fuori un gioco largamente imperfetto e che mi sta un po' sui maroni ma nel complesso rimane un'esperienza meritevole e piena di momenti riuscitissimi. Qua la recensione nabacchiese dell'epoca.
Due giorni dopo, il mese ci saluta con Sly Cooper: Ladri nel tempo, tentativo di rilancio di una serie che se ne stava ferma da quasi dieci anni. Primo (e ultimo) episodio non curato da Sucker Punch, a quel punto impegnata su Infamous, il gioco sviluppato da Sanzaru Games si mantiene abbastanza fedele alla struttura classica degli Sly e viene accolto in maniera tiepida. Il quinto episodio ampiamente suggerito dal cliffhanger finale non vedrà quindi la luce.