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Old! #277 – Ottobre 1998

Old! #277 – Ottobre 1998

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A ottobre del 1998, arriva in sala giochi Gauntlet Legends, terzo episodio della serie nata quindici anni prima e ultimo pubblicato da Atari. Il gioco è anche il primo Gauntlet a offrire una veste grafica tridimensionale, con inquadratura in stile isometrico, ma la sostanza non si discosta troppo dal solito, proponendo un sacco di mazzate in dungeon vari per un massimo di quattro giocatori. Fra le novità, comunque, si segnala un sistema di progressione, legato addirittura alla possibilità di salvare la partita tramite password, non esattamente la norma in sala giochi. Il gioco verrà convertito su Dreamcast, Nintendo 64 e PlayStation e nel 2000 Midway pubblicherà un seguito, Gauntlet Dark Legacy.

Il 9 ottobre arriva sulle PlayStation europee Breath of Fire III, rilancio next gen della serie nata su Super Nintendo che per la prima volta propone grafica poligonale (ma solo per gli ambienti, i personaggi rimangono in due dimensioni) e dialoghi doppiati. Il gioco introduce anche il nuovo Master System, che permette ai personaggi di fare da apprendisti presso maestri esperti in determinate abilità. Pur criticato per la scarsa innovazione, Breath of Fire III viene accolto positivamente e la serie proseguirà per altri tre episodi.

Lo stesso giorno vede l'uscita di Medievil, gioco d'azione e avventura che ci pone ai comandi del surreale Sir Daniel Fortesque. Brutalmente ispirato alla poetica di Tim Burton per l'aspetto visivo, il gioco diventa un piccolo cult soprattutto grazie all'immaginario estetico e nonostante le critiche al sistema di controllo. Godrà di un seguito, un remake su PSP e una riedizione su PlayStation 4.

E ancora, il 9 ottobre 1998 vede l'uscita europea di 1080° Snowboarding, splendido simulatore di snowboard per Nintendo 64 che mescola sezioni basate sui trick ad altre di pura corsa al traguardo e propone una veste grafica ai massimi livelli sulla console Nintendo. Cinque anni dopo, verrà pubblicato un seguito su GameCube.

Il 20 ottobre del 1998, Xenogears arriva sulle PlayStation americane, dove per altro si fermerà, dato che non verrà mai pubblicato ufficialmente in Europa. Si tratta di un JRPG fantascientifico che mescola grafica 3D e 2D e propone epiche battaglie fra mech e una trama molto interessante, dal taglio adulto, che parla di psicologia e religione. Proprio le tematiche delicate sono fra i motivi per cui la versione occidentale si è fatta attendere a lungo, rischiando proprio di non concretizzarsi mai. Il gioco, apprezzatissimo da critica e pubblico, godrà di un seguito spirituale nella serie di Xenosaga e rimarrà famoso per il famigerato secondo disco, in cui la storia viene portata avanti quasi solo tramite cutscene: lo sviluppo era andato troppo per le lunghe e quello era l'unico modo per completare il racconto nei tempi previsti.

Due giorni dopo, arriva in Europa Spyro the Dragon, primo grande successo di quella Insomniac Games che due anni prima ha esordito con Disruptor. Il gioco, inizialmente concepito con un taglio adulto ma poi virato verso un approccio più bambinesco, è un open world piuttosto ambizioso per i tempi e per l'hardware su cui gira, ed è tra l'altro fra i primi titoli PlayStation a utilizzare un livello di dettaglio variabile per gli oggetti. Graziato da una colonna sonora a firma Stewart Copeland (ex batterista dei The Police), Spyro the Dragon impiegherà qualche tempo a sfondare ma crescerà a sufficienza da diventare una vera e propria serie, con svariati seguiti su due generazioni di console e un remake su PlayStation 4.

Sei giorni dopo, si manifesta invece Grim Fandango, prima avventura grafica LucasArts ad abbracciare la grafica tridimensionale. Creatore del gioco è Tim Schafer, che sceglie di raccontare un viaggio allucinante in una mitologia che mescola il noir alla festa dei morti messicana. Il gioco non riscuote un gran successo ma diventa un cult indiscusso e una fra le avventure Lucas ricordate con più affetto. Nel 2015 ne verrà pubblicata una versione “remastered”.

Lo stesso giorno vede l'uscita in terra nipponica del Neo Geo Pocket, prima console portatile della famiglia Neo Geo. L'handheld monocromatico di SNK, che non giungerà mai in occidente, ospiterà ovviamente edizioni tascabili di svariati marchi del produttore giapponese ma non sfonderà mai in termini di vendite. Verrà seguito qualche mese dopo dal Neo Geo Pocket Color, di maggior successo e distribuito anche dalle nostre parti.

Sempre il 28 ottobre vede la pubblicazione dell’ambiziosissimo Trespasser, sparatutto in prima persona ideato da Seamus Blackley che prova a inserirsi nella mitologia di Jurassic Park e si propone come seguito virtuale di Il mondo perduto - Jurassic Park. Graziato dalla partecipazione di Sir Richard Attenborough in cabina di doppiaggio, il gioco propone un motore fisico dettagliatissimo e un’intelligenza artificiale molto complessa ma, forse anche per questa sua natura così avveniristica, arriva nei negozi in condizioni indecenti, massacrato dai bug, e verrà ricordato più per le intenzioni che per i risultati.

Chiudiamo segnalando l'uscita americana, il 31 ottobre 1998, di Brave Fencer Musashi, GdR d’azione targato Squaresoft che propone un sistema di combattimento in tempo reale, un motore grafico 3D e un ciclo giorno/notte che, per l’epoca, risulta davvero notevole. Accolto con favore da critica e pubblico ma mai portato sui territori PAL, Brave Fencer Musashi godrà di un seguito su PlayStation 2 che giungerà anche dalle nostre parti.

Racconti dall'ospizio #169: Spyro si legge "Spiro" o "Spairo"?

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Un’occhiata alla pre-alpha di Phoenix Point

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