Inazuma Eleven 3 e il buon calcio di una volta
È arrivato l'autunno e, come tutti gli anni, insieme alle foglie secche sono arrivati anche i giochi di calcio. PES è uscito, FIFA pure, tacchetti ben lucidati e magliette stirate, pronti a sfidarsi sul campo più duro: quello dei forum e degli appassionati di calcio virtuale, che ne studieranno i più piccoli dettagli per decretare il campione 2013/2014. E mentre sulle console casalinghe avviene questo scontro epico, un terzo gioco di calcio si affaccia sugli scaffali dei negozi. Un gioco di calcio che sta al calcio vero come il wrestling sta alla lotta greco romana e che proprio per questo ci piace un sacco! Sto naturalmente parlando di Inazuma Eleven, che alla sua terza uscita fa finalmente il salto generazionale e approda su Nintendo 3DS, con Inazuma Eleven 3: Fuoco Esplosivo/Lampo Folgorante. Che poi "salto generazionale" si fa per dire, visto che Inazuma Eleven 3 è uscito un paio d'annetti fa in Giappone sul primo Nintendo DS... ma dato che in Europa la serie è arrivata con parecchi anni di ritardo, da noi non è stato possibile pubblicarla tutta nel corso della lunga e gloriosa carriera della console. Quindi, più o meno in concomitanza con l'uscita in Giappone della raccolta di tutta la serie in un'unica cartuccia per 3DS, in Europa ci siamo beccati il terzo capitolo "stand alone". Per carità, capisco bene le ragioni commerciali di questa scelta, tuttavia non è il massimo, per una serie di livello come Inazuma Eleven, presentarsi su di una nuova macchina con un episodio creato su un hardware di quasi dieci anni fa.
Per fortuna va detto che Level 5 ne sa di brutto di programmazione, tanto che il gioco non sfigura affatto su 3DS, in particolare per come si presenta: un sacco di intermezzi filmati, parlato di altissimo livello (credo siano i doppiatori del cartone) e un'ottima localizzazione. Certo, a ben vedere, la realizzazione tecnica è un po' obsoleta, soprattutto per i modelli poligonali dei personaggi e per l'intensivo utilizzo del touch screen a discapito dello schermo superiore, ma il gioco si tiene comunque a galla grazie a un ottimo 2D e alla bella caratterizzazione grafica dei personaggi. Insomma, dire che Inazuma Eleven 3 è il primo capitolo per 3DS equivale a una mezza verità, ma alla fine poco male.
Inazuma Eleven 3 inizia dove il precedente episodio finiva, ovvero con gli Inazuma che sconfiggono i calciatori “alieni” (che poi erano esseri umani), salvando così scuola, città, mondo, ecc... E fa le cose ancora più in grande, introducendo il torneo Football Frontier International, che sarebbe nientepopodimenoché il Mondiale per club scolastici. Fin dai primi minuti, il gioco introduce mille diversi personaggi, tutti con pettinature oscene (se non porti i capelli come un disperato, nel calcio non fai strada), e pone le basi per un torneo mondiale che non avrà nulla da invidiare ai più improbabili match di Holly e Benji. Tra un intermezzo filmato e una sequenza parlata, si ha davvero l'impressione di guardare un cartone animato, piuttosto che di giocare a un videogioco, complici anche il taglio fortemente anime (la storia è divisa a puntate) e il fatto che l'interazione richiesta al giocatore è spesso davvero basilare: parla con A, vai al punto C, parla con B e così via.
Il gioco si sviluppa tramite mini-missioni, ovvero richieste per il giocatore di fare questo o quello, sempre indicate a chiare lettere sullo schermo e di brevissima durata (2 o 3 minuti), inframezzate da partite di calcio, che sostituiscono ciò che in un normale gioco di ruolo sarebbero combattimenti. Di fatto, Inazuma Eleven 3 è un gioco di ruolo a tema calcistico ispirato a Pokémon (a proposito: vi segnalo la nostra recensione di X e Y), con calciatori al posto dei mostri e “combattimenti” sotto forma di partite 11 contro 11 (o 4 vs 4 negli incontri casuali).
Per chi ha giocato i capitoli precedenti, va anche detto che al di là del numero dei giocatori arruolabili, ormai oltre 2000, le tante mosse (350 tecniche) e l'iniezione di funzioni Street Pass e Spot Pass, la sostanza del gioco è rimasta la stessa. La parte più ludica di Inazuma Eleven è senz'altro rappresentata dalle partite che si svolgono sullo schermo inferiore della console, dato che i controlli sono interamente affidati al touch screen. I match hanno una fase di preparazione preliminare, in cui possiamo selezionare i nostri giocatori ed equipaggiarli come si deve, dopodiché si decidono le formazioni e infine si scende in campo.
Durante l'azione non abbiamo un controllo diretto dei giocatori, bensì possiamo toccare sul touch screen dove vogliamo che passino la palla o disegnare la traiettoria che devono percorrere. Ogni volta che un giocatore si imbatte in un avversario, cosa che accade molto spesso, dobbiamo decidere come farlo procedere, scegliendo una di tre possibili strade: approccio che punta a vincere il contrasto a discapito del controllo di palla; approccio che punta a mantenere la palla a discapito del superare l'avversario; mossa speciale (anche qui, ce ne può essere più di una). Le mosse speciali sono dei colpi spaziali, roba che la catapulta infernale dei gemelli Derrick, al confronto, è un gioco da bambini: abbiamo colpi infuocati, teletrasporto, evocazioni, colpi tripli, muri che appaiono dal nulla, cose così. Le partite sono ovviamente accelerate e durano più o meno cinqu minuti, anche se la durata effettiva dipende molto da quante mosse e quanti contrasti ci sono, dato che per ognuno di essi vedremo un'animazione sullo schermo superiore, non saltabile. E purtroppo no, il campo non è in collina, non si può avere tutto.
Pur con altri due episodi alle spalle, il gameplay di Inazuma Eleven 3 è talmente unico da risultare ancora godibile, e in fondo non è un grosso problema se questo terzo episodio, più che a innovare, punta a consolidare, offrendo una mole di contenuti poderosa e concludendo la saga calcistica di Mark Evans, portiere degli Inazuma nonché antipaticissimo protagonista della storia. Il problema è costituito semmai proprio dalle tante opzioni di personalizzazione della squadra, che moltiplicate per il numero di giocatori, equipaggiamenti e mosse disponibili, rischia di soverchiare chi si avvicina alla serie per la prima volta. L'altro difetto del gioco risiede nella sua struttura un po' troppo rigida: Inazuma Eleven 3 vuole così tanto essere un cartone animato che spesso si dimentica di essere un gioco, spezzettando troppo l'azione con dialoghi e mini-missioni superflui e inserendo qualche partita di calcio qua e là più perché deve che per altro. Dopo un po' ci si abitua e andando avanti le cose migliorano, tuttavia, in un paragone diretto con Pokémon, nel quale la libertà regna sovrana, è evidente che Level 5 non ha nulla da imparare dal punto di vista tecnico, ma come game design qualcosina sì.
Inazuma Eleven 3 è un buon gioco, ma non è il titolo giusto per traghettare la serie su Nintendo 3DS. Non lo è dal punto di vista tecnico, essendo un gioco per Nintendo DS, e non lo è nella sostanza, dando per scontato che il giocatore conosca già la storia e il gameplay della serie, dimenticando che quando si esce su di una nuova macchina ci sono ottime chance di raggiungere nuovi giocatori. Entrambi questi limiti sono imputabili al tempismo della pubblicazione più che alla qualità del gioco in sé, ma vanno comunque tenuti in conto. In poche parole, se avete già giocato i capitoli precedenti e Inazuma è il vostro pane quotidiano, questo episodio conclusivo è da non perdere. Se invece vi avvicinate per la prima volta alla serie, forse è meglio iniziare dal primo episodio per Nintendo DS: grafica e gameplay sono gli stessi, solo più user friendly! Infine, ultimo consiglio: se come me e chiunque altro sia stato bambino negli anni '80 avete adorato Holly & Benji, dovete dare una chance a Inazuma Eleven. I personaggi purtroppo non hanno il carisma di un Mark Lenders o di un Julian Ross, ma le due serie hanno molto in comune!
Ho scaricato Inazuma Eleven 3: Lampo Folgorante da eShop grazie a un codice fornito da Nintendo (13.200 blocchi!) e me lo sono spupazzato in treno per un paio di settimane, purtroppo senza aver la possibilità di provare le funzioni Spot Pass e Street Pass in modo significativo, dato che il codice è arrivato in anticipo rispetto all'uscita nei negozi.