L'impero di Traveller's Tales sembra non volersi fermare davanti a nulla e, mentre sbarca felicemente anche su PlayStation Vita con l'ultimo Lego Harry Potter, guarda al futuro mettendo in mostra i muscoli di Lego Batman 2: DC Super Heroes. Presentato a porte chiuse, nella classica stanza d'albergo "da GDC", il nuovo gioco dedicato alla versione giocattolosa dell'uomo pipistrello segue ed espande il concept del precedente episodio, a cominciare da un sistema di combattimento che si conferma sicuramente più articolato rispetto a quello del titolo Lego medio (anche se, intendiamoci, comunque lontano dalle raffinatezze di un Batman: Arkham City). La struttura di base, in ogni caso, non varia in maniera esagerata e presenta ancora una volta tanta azione, piccoli enigmi, valanghe di segreti da sbloccare e mattoncini Lego da combinare, tanti personaggi diversi da utilizzare (il sottotitolo non è messo lì per caso) e ovviamente il canonico senso dell'umorismo della serie. Ma con una novità: per la prima volta i vari personaggi saranno interamente doppiati e abbandoneranno, quindi, il mutismo tipico della saga. Una scelta difficile, certo non presa con leggerezza, che potrebbe mettere in crisi il bell'equilibro stilistico fino a oggi mantenuto dai vari titoli Lego in maniera costante. Ma alla GDC di voci non se ne sono sentite, a causa dello stadio di sviluppo ancora arretrato. Vedremo in futuro, insomma.
Quello che in compenso si è visto è un sistema di gioco già solido, che punta al mettere in scena un impianto scenografico più spettacolare che in passato, grazie al buon lavoro su effetti e giochi di luce e all'attenzione ai momenti più spettacolari. Dal punto di vista audiovisivo l'ispirazione ai Batman di Tim Burton è evidente, innanzitutto nella colonna sonora, ripresa di peso da quei film (e nell'unico dialogo sentito fino a oggi, nel trailer, che riprende una famosa battuta di Jack Nicholson). Ma sono più in generale ambienti e scenografie ad essere una palese reinterpretazione in chiave Lego del lavoro svolto a suo tempo da Anton Furst, e la cosa diventa piuttosto evidente quando ci si mette a gironzolare per Gotham City. Già, perché una delle grandi novità di Lego Batman 2, che risponde anche alle critiche ricevute da Lego Pirati dei Caraibi, sta nell'introduzione di un hub centrale decisamente più ampio del solito, che permette di visitare liberamente la città, gironzolando a piedi, a bordo di veicoli e anche svolazzando, se si decide di controllare Superman. Gotham non è esattamente enorme, ma è davvero bella da vedere ed esplorare, in tutte le direzioni e in verticale, e ha il fascino assurdo di scenografie assolutamente buffe, nel loro rielaborare quel taglio gothic/pacchian/dark all'insegna dell'estetica Lego. Insomma, gli ometti Lego enormi che tengono in piedi i palazzi coi loro muscolazzi sono deliziosi.
Estetica a parte, l'hub cittadino sembra un'introduzione di un certo spessore, che garantisce parecchio da fare per i patiti d'esplorazione. Sparsi in giro fra i palazzi ci sono infatti un sacco di segreti da scoprire e, soprattutto, tante attività diverse che richiedono l'utilizzo di questo o quel personaggio specifico. A domanda diretta, fra l'altro, un membro del team di sviluppo mi ha detto che stanno valutando se inserire una serie di missioni specifiche legate all'utilizzo dei veicoli di Batman (ci saranno tutti i vari Batmobile, Batwing ecc... ) e più in generale delle varie auto che vagano per Gotham. Una sorta di Lego Grand Theft Batman? Vedremo. Comunque, vagare fra i palazzi controllando Superman sembra davvero un piacere, come del resto è sempre e inevitabilmente un piacere sfrecciare in volo nei videogiochi. In qualsiasi videogioco. E se viene il dubbio che l'alter ego di Clark Kent sia una specie di cheat, capace di far scovare facilmente qualsiasi segreto dall'alto dei suoi quasi divini poteri, a scombinare le carte in tavola ci pensa l'altra intrigante meccanica di gioco, legata all'utilizzo dei costumi.
Diversi enigmi presenti nel gioco, tanto nell'ambientazione cittadina quanto nei singoli livelli, sono legati alle abilità specifiche dei personaggi. E se in alcuni casi il volo, la forza, il respiro bofrost e la vista termica di Superman si riveleranno fondamentali, in altri sarà necessario "accontentarsi" di Batman e Robin, oltre che della loro capacità di cambiare costume. In giro per gli ambienti, infatti, si trovano delle "pedane", da assemblare con i mattoncini, tramite le quali è possibile modificare il costume indossato. E ciascun costume garantisce diversi poteri. Il Sensor Suit, per esempio, permette di mimetizzarsi in stile Predator e non essere quindi rilevati da telecamere e sensori. L'Acrobat Suit, invece, permette a Robin di raggiungere luoghi altrimenti a lui preclusi, l'Electricity Suit rende Batman immune alla corrente elettrica e così via. Ne risulta quindi una serie di situazioni in cui bisogna utilizzare il vestito giusto nel modo giusto, che oltretutto si incastonano molto bene nelle meccaniche di cooperativa, con un personaggio che deve sfruttare una data abilità per liberare il passaggio al suo compare. E insomma, nel complesso, Lego Batman 2: DC Super Heroes sembra avere il potenziale per essere non solo un nuovo, ottimo, episodio della popolarissima sere di Traveller's Tales, ma anche un punto di svolta in grado di introdurre diverse novità di peso. L'uscita è prevista per la prossima estate, in concomitanza con il nuovo film di Christopher Nolan: non ci resta che attendere.