Outcazzari

Giochi di lavorare #3: Not Tonight

Giochi di lavorare #3: Not Tonight

Ogni mattina, in Africa, un leone si alza e già lo sa che, al lavoro, sarà un’altra giornata di merda. Nella migliore delle ipotesi. Poi, però, torna a casa, stanco e nervoso, e si rilassa con giochi che meriterebbero una rivendicazione sindacale. Perché lo fa? Cosa lo diverte? Ma sopratutto, la gazzella si alza o resta a letto in attesa del reddito di cittadinanza?

Oggi sono un buttafuori.

Oddio, in verità il mio compito è di farla entrare, la gente, ma come diavolo si chiama uno che fa quel lavoro? Vabbé, mi metto davanti all’ingresso e decido chi può e chi non può entrare, io ho il potere. Nel mondo reale, quello al mio posto si preoccupa anche di bilanciare patate e carote (sono davvero un signore con le metafore, niente da dire) ma nel gioco nessuno sembra preoccuparsene.

È un mondo difficile e quel tizio a sinistra continua a ricordarmelo.

Nella mia casa disgustosa, leggo notizie di gente rivoltosa e accetto nuovi lavori. Poi, ogni tanto, arriva un tizio vagamente fascistoide che mi minaccia, mi insulta e mi chiede soldi. Poi, ogni tanto, arriva una che cerca il marito ubriacone. Poi, ogni tanto, arriva una che vuole vendermi zozzeria. Poi, ogni tanto, arriva la resistenza che vuole… boh, ancora non lo so, cosa vogliano da me, però ogni tanto vengono passando dal mio water (don’t ask). Insomma, faccio il mio sporco lavoro ma intorno succedono cose, come in Papers, Please.

All’inizio devo solo evitare che si imbuchino minorenni. E che il documento non sia scaduto. E che il documento non sia falso. E che il documento non sia di qualcun altro. Che sono già un sacco di cose, visto che c’è un numero minimo di persone da far entrare e il tempo è sempre pochissimo. Col tempo, le cose si fanno più difficili e bisognerà controllare biglietti, password, abbigliamento e pure una lista di nomi VIP che non amano essere rimandati a casa per sbaglio. Ah, bisogna anche cacciare via i francesi… ma non credo che questo possa ritenersi un problema per nessuno.

Ogni locale ha le sue regole, più o meno discutibili. Il mio preferito è quello che non ammette i francesi.

Molti dei rifiutati vi offriranno dei soldi, i soldi servono sempre, ma io no, non mi faccio comprare. Mai. Mai se è per finta, aggiungo. La mia etica è sempre impeccabile, quanto non conta davvero. E comunque il tempo passa, locali e padroni cambiano… ma io sono sempre lì a fare la stessa cosa. E ancora… e ancora… e ancora…

Speriamo che scoppi la rivoluzione, prima o poi, o lo disinstallo.

Not Tonight su Steam.

Metro Exodus: un treno è per sempre

Metro Exodus: un treno è per sempre

Old! #295 – Marzo 1979

Old! #295 – Marzo 1979