Si conclude la prima stagione di The Wolf Among Us
Allora, io non è che ci tenga particolarmente a iniziare ogni mia recensione su Outcast di giochi Telltale Games ripetendo la stessa manfrina, ma è sempre più ovvio che questi lo fanno apposta, dai. Ancora una volta, hanno buttato fuori un nuovo episodio di The Wolf Among Us mentre io ero impossibilitato a giocarlo, dato che me ne stavo in ferie e, anche avessi voluto mettermici mentre stavo al mare (hint: non volevo), avevo a disposizione solo il mio laptop, senza il mio salvataggio, con una connessione che non ce l'avrebbe mai fatta a scaricare il gioco e in ogni caso un computer che probabilmente non l'avrebbe fatto girare al meglio. E quindi, ancora una volta, Nabacchiodorozor si è occupato della recensione "urgente" su IGN, io me la sono presa comoda (meno di altre volte, dai!) qua su Outcast. Per altro, a 'sto giro, hanno rilanciato pubblicato subito dopo anche in quarto episodio della seconda stagione di The Walking Dead. Giusto così.
Ad ogni modo, archiviata l'introduzione "personale" in stile The Games Machine dei tempi d'oro, passiamo a chiacchierare un po' di come, secondo me, si è conclusa questa prima stagione di The Wolf Among Us, un gioco con il quale ho sulle prime litigato un po', ma con cui ho poi fatto pace e sono arrivato al vero amore, anche se gli screzi hanno successivamente fatto di nuovo capolino. Ma insomma, giunti alla conclusione, come ci poniamo, io e lui, nel nostro rapporto? Eh, diciamo che c'è ancora un po' di maretta. Ma del resto l'amore non è bello se non è litigarello.
OK, la smetto di perdere tempo con le analogie cretine e vado al dunque. Il quinto episodio di The Wolf Among Us rappresenta una degna conclusione dell'intera prima annata, nel bene e nel male. Nel bene, perché porta avanti l'eccellente lavoro fatto sul mondo, sugli ambienti, sulla caratterizzazione grafica e sui personaggi. Tornano la grande atmosfera da noir surreale e la scrittura quasi sempre ottima, ma soprattutto il gioco continua a lavorare bene sulle scelte poste di fronte al giocatore e sull'ambiguità nei rapporti fra i vari personaggi, capitalizzando sul legame emotivo tutto personale che ogni giocatore, presumibilmente, ha creato con il nostro amico Lupo Cattivo. In particolare, sotto questo punto di vista, viene in un certo senso replicato quanto visto nella prima stagione di The Walking Dead, con un confronto finale che ci pone davanti alla condotta tenuta fino a qui e ne fa affrontare le conseguenze. C'è anche qualche scelta interessante, e il gioco si premura di far notare che i personaggi si ricorderanno tutto l'anno prossimo, ma l'obiettivo, qui, è puntato soprattutto sul raccogliere quel che abbiamo seminato.
Ma prima di arrivare al confronto, l'episodio porta a risolvere il cliffhanger del quarto episodio con una serie di momenti action piuttosto ben orchestrati. Intendiamoci, sono i soliti quick time event, che bene o male lasciano il tempo che trovano, ma tutto sommato vengono messi in scena con una buona regia, qualche idea azzeccata e un discreto senso del ritmo, senza contare che il climax della parte action, pur afflitto forse da un eccesso di logorrea – tanto nell'azione quanto nel dialogo – offre ai fan del fumetto l'occasione di fare un qualcosa che non può che dar soddisfazione e propone poi una bella situazione sul fronte delle scelte e dello sviluppo del personaggio. Insomma, tutto bene? Tutto bene, quasi, più o meno. In fondo, là sopra, c'ho scritto "nel bene e nel male".
Ho giocato e finito Cry Wolf in un'ora e spicciolissimi. Probabilmente a qualcuno capiterà di impiegarci anche sensibilmente di più, e in ogni caso è difficile che io mi metta qui a pontificare sulla breve durata di un gioco, o di un episodio. Se dura quel che serve, va bene così. E di certo a questo episodio non sarebbe servito un minutaggio superiore. Il problema, casomai, è un altro, ed è di fondo lo stesso che non mi aveva fatto apprezzare fino in fondo la quarta uscita. Il problema è che ho avuto una forte impressione di inconsistenza, di uno sviluppo episodico della storia sancito più per necessità produttive che per reali esigenze del racconto. Il problema, insomma, è che alla prima stagione di The Wolf Among Us, per come la vedo io, è mancato il respiro necessario per giustificare cinque uscite e il risultato sono due episodi finali non in grado di replicare l'efficacia dei primi tre.
Di nuovo: quarto e quinto episodio durano e offrono il giusto per quel che devono raccontare, ma forse il problema sta proprio nell'aver voluto raccontare quegli eventi in quei due episodi. Forse stiamo entrando in un territorio non poi così distante da quello in cui le serie TV fanno quasi sempre fatica a consegnarci venti e più episodi tutto sullo stesso livello, e talvolta non ci riescono nemmeno quelle che si accontentano di una decina. Il problema è che, diciamoci la verità, sarebbe molto, molto, molto meglio avere a disposizione un format versatile da adattare alla storia che si vuole raccontare, invece di dover adattare la storia di turno a un format fisso. Poi, certo, le mie sono elucubrazioni da utente che ha solo una vaga idea di come possano funzionare i processi creativi e produttivi di Telltale Games, ma tant'è, gli ultimi due capitoli di questa stagione di The Walking Dead, nonostante i grandi e innegabili pregi,mi hanno lasciato addosso una sensazione di inconsistenza e in qualche modo di fatica.
Non che fossi io a faticare, eh, del resto si finiscono in un amen, ma era proprio il gioco che riusciva a malapena a giustificare la sua divisione strutturale. Insomma, è una stagione che parte a mille e, pur rimanendo stra-godibile e piena di belle trovate, sulla distanza mostra la corda, perdendosi in un enorme bicchier d'acqua che, forse, sarebbe stato molto più godibile se ingoiato come shot. E dato che sto nuovamente partendo per la tangente con le analogie, vedo di fermarmi qui. The Wolf Among Us si chiude bene e in maniera solida, senza però riuscire a scrollarsi di dosso le ombre che già avevano iniziato a manifestarsi. Nel complesso, si tratta di una stagione assolutamente meritevole, con alcuni picchi di spessore assoluto e capace di far vivere un genere di storie e situazioni assolutamente non comuni nel mondo dei videogiochi. Merita tutti i soldi che costa, insomma. Ma allo stesso tempo, ha limiti abbastanza evidenti e, soprattutto, inizia a mostrare qualche crepa nel modello recente di Telltale Games, certo versatile in molti aspetti, ma alla fin fine a rischio di scivolare fra confini limitanti tanto quanto il modello produttivo tradizionale.
Ho giocato l'intera stagione di The Wolf Among Us grazie a un codice Steam fornitomi da Telltale Games. Ho portato avanti un solo salvataggio, senza preoccuparmi di indagare sulle varianti proposte, consapevole del fatto che, probabilmente, non tutte le – intrigantissime – scelte proposte sono poi effettivamente tali. Poco male, fa parte del gioco. Ho completato quest'ultimo episodio in un'ora e spiccioli, della quale fa tra l'altro parte anche una pausa per andare a prendermi da bere. Il voto qua sotto non può che tenere conto anche dell'eredità dai precedenti episodi, dato che quest'ultimo è in larga parte incentrato su uno sguardo a quanto fatto fino a qui. Va quindi inteso anche come un giudizio sull'esperienza complessiva.