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Top Secret non è Mallarmè

Top Secret non è Mallarmè

[8 giugno 2024]Americani! Fratelli liberi! E’ con commozione che ringrazio L’Amministratore Delegato dei Liberi Stati Uniti della Libera America(tm) Inc., Donald Trump per la sponsorship gentilmente concessa alla nostra umile commemorazione.

Esattamente quaranta anni fa, quando ancora la morsa delle liberticide dittature comuniste, con la sola eccezione della nostra gloriosa patria, stringeva il mondo tutto, nei cinema amanti della democrazia usciva il documentario sulle imprese di Nick Rivers, menestrello, attore, patriota: volto pulito della nostra migliore gioventù che eroicamente si infiltrò nella Polon… Austr… Jugonghe… (ma quale meenkia era ‘sto paese asiatico?)… Germania Est! (grazie!)

Questa opera d’ingegno ed arte, per quattro decenni ci ha raccontato come, accerchiato dai vili burattini nazisti al soldo dell’Unione Sovietica Comunista, l’eroe dalla fiera pettinatura imbrillantinata si ricongiunse con la Resistenza Francese della Germania Est, portò la Musica del Mondo Libero alle giovani contadinelle svizzere in un diner austriaco e, grazie all’aiuto dei librai svedesi, trasse in salvo il Professor Flammond, illustrissimo scienziato, e la di lui figliola, sventando lo scellerato piano dei Nazi-Comunisti ai danni del Mondo Libero.

Ed oggi, restaurato nel suo originale formato IMAX-4D-TRIPLY SURROUND 14+2log(n3)-FullHKJLMNO-D-Odorama, ancora una volta possiamo goderne.



Dopo i consueti quarantacinque minuti di Inno Nazionale Sponsorizzato dalla Trump Real Estate Ltd.

[seguono applausi scroscianti, mentre il presentatore apre il fuoco, con il tradizionale M-24, sulle prime file del cinema]

Riassumendo…

Beh, dai, penso che a tutti sarà chiaro che quanto sopra non è successo nella realtà.

non è ancora il 2024.

Ma le gesta di Nick sono realmente accadute, nella finzione del film Top Secret.

Anzi, ho dovuto tagliare corto sulla storia della bella Hillary Flammond e del biondissimo capo della Resistenza Francese in Germania Est, Nigel, cresciuti insieme sull’isola deserta di Laguna Blu, separati e poi ritrovatisi, o l’eroica infiltrazione nel plastico scala 1 a 1 del forte nazista nella Germania comunista, o una miriade di altre trovate pensate dalla triade Zucker-Abrahms-Zucker, a cui dobbiamo circa il 70% dei franchise del filone demenziale (il resto è Mel Brooks).

In effetti, quello che ha sempre esaltato ai miei occhi Top Secret rispetto a tutti i suoi compari (e che, forse, ne decretò il minore successo) è la pura e semplice “densità”.

Densità! (La scena è in svedese non sottotitolato).

Il filone parodistico demenziale, come è noto, si distende su una scala che va dal minimo umorismo “situazionale” giocato sui dialoghi brillantemente insensati e la sovversione dei canoni del genere di riferimento (Frankenstein Junior o Dracula Morto e Contento, per dire), alla progressiva decostruzione della scena con situazioni slapstick e violazioni delle regole di regia e messa in scena, che rendono paradossalmente divertente il momento in cui “il giocattolo si rompe”.

Se il punteggio medio dei film che più salgono lungo questa scala di assurdità distruttiva (Una pallottola spuntata, Hot Shots, Airplane!!) fosse “5”, Top Secret arriverebbe tranquillamente a “8”.

Quasi ogni scena di Top Secret è un delirio ipertrofico in cui se si guarda sullo sfondo, come normalmente fa lo spettatore esperto di questi film, per cogliere la fesseria abnorme che sta accadendo mentre i personaggi si fanno apparentemente i fatti loro, inevitabilmente si perdono altre DUE fesserie che stanno accadendo leggermente discoste ai lati dell’inquadratura e si rimane completamente sorpresi dalla ENORME fesseria che stava esattamente di fronte al nostro naso.

Davanti. Al. Naso.

Poi, al netto della sua carica gioiosamente distruttiva, Top Secret fu anche il film che lanciò ad Hollywood Val Kilmer, scelto, come tradizione del trio AZA, fra attori teatrali o comunque specializzati in ruoli drammatici (Lloyd Bridges e Leslie Nielsen per citare i due più famosi).

Giovane attore di tradizione Shakespeariana, il biondo ciuffuto si rivelò un perfetto Elvis-wannabe, dall’espressione sempre leggermente sconcertata a fronte di ribaltamenti di scena più letterali che metaforici.

Mi piace pensare che fu proprio la riuscita di un “belloccio” in un ruolo comico demenziale a convincere gli “ZAZ” a dare il ruolo di protagonista a Charlie Sheen per quell’altro capolavoro che fu Hot Shots (e, sopratutto il Part Deux), parodia del Top Gun al cui Luogotenente Tom "Iceman" Kazansky prestò il volto un Val Kilmer ormai “sdoganato”.

L’eroica resistenza francese nella Germania Est.

Elencati i pregi, è inevitabile spezzare una lancia a favore del giudizio troppo severo del pubblico: per quanto abbondanti, riuscite ed inaspettate, le trovate visive non riuscirono completamente a compensare il fatto che, esclusi Val Kilmer e Christopher Villiers nei panni dello zeppolato Nigel, che ci credevano evidentemente tantissimo, gli altri attori di prima fila erano, mi si passi il termine tecnico, abbastanza cani.

Rispetto alla bella protagonista e all’ensemble comico della Resistenza Francese, nonostante le parti marginali, furono certamente più incisivi un veterano dei film bellici come Jeremy Kemp, negli inconsueti panni del generale NaziComunista Streck, e Warren Clarke negli stivali del suo viscido tirapiedi Colonnello Von Horst. Oppure ancora un onesto caratterista come Billy J. Mitchell: il manager di Nick dalla tormentata vita coniugale.

Ho provato di tutto…

Insomma, al proscenio mancò l’alchimia che si era creata con L’aereo più pazzo del mondo, che poteva contare su Lloyd Bridges, Leslie Nielsen e Robert Stark, uno più “fuori luogo” dell’altro, e che sarebbe stata bissata dai successivi Una pallottola Spuntata, in cui a Nielsen, che bastava e avanzava, vennero affiancati George Kennedy e O.J. Simpson; oppure in Hot Shots Part Deux, che oltre a un divertitissimo Charlie Sheen, si faceva forte di Lloyd Bridges, Valeria Golino e persino un cameo di Rowan Atkinson.

Ciononostante, Top Secret è stato una pietra miliare nella storia del cinema demenziale ed è indubitabilmente il film che meglio di ogni altro ha raccontato le eroiche gesta della resistenza francese al di là del Muro di Berlino, in Svizzera.

Questo articolo fa parte della Cover Story “Febbraio bizarro”, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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