Confesso di essere un profano di Guild Wars. Non ho mai giocato al primo, uscì in pieno periodo World of Warcraft e il mio rapporto col gioco di Blizzard allora era troppo felice per tradirlo con un altro MMORPG. Lo conosco ovviamente, ma non mi ha mai attirato abbastanza da provarlo di persona, mi convinceva poco quel suo essere un RPG non del tutto MMO, con il suo mondo suddiviso in istanze separate. Il suo seguito è ormai imminente e lo scorso weekend sono riuscito a partecipare all’ultima sessione di beta prevista prima dell’uscita del gioco fissata per fine agosto. Non avevo partecipato a quelli precedenti perché, avendo il braccino corto, non ho ancora preordinato il gioco, ma stavolta ho ottenuto una chiave di accesso grazie ai PR italiani che promuovono e seguono il gioco in Italia per conto di NCsoft. http://youtu.be/t-CB0hheQRg
Mi sono avvicinato a Guild Wars 2 senza sapere troppo del gioco. Volevo provare un’esperienza libera per quanto possibile da aspettative e preconcetti, dato che fin troppo spesso gli MMORPG sono vittime dei loro proclami e delle loro promesse. Per certi versi, si potrebbe dire che il mio è stato l’approccio del giocatore occasionale, quello che non legge centinaia di anteprime e che non sa molto di un gioco prima di provarlo. Facendo così c’è sicuramente il gusto della scoperta e della sorpresa, ma devo anche ammettere che sapere poco e niente di un MMORPG può fare sentire spaesati in più di un’occasione. Sotto questo punto di vista Guild Wars 2 è relativamente gentile e, sebbene appaia complesso e profondo sin dai primi istanti, accoglie il giocatore cercando di non spaventarlo con troppe informazioni in una volta sola. Ho provato tre classi differenti di tre razze diverse (un Thief, una Mesmer e un Necromancer) per cercare di farmi un’impressione più ampia di quanto ha da offrire questo MMORPG, per quanto sia possibile farlo in poche ore di gioco durante un solo weekend e con una versione che è ancora in beta e che quindi, come ci ricorda l’apposito messaggio durante i filmati d’intermezzo, è ancora un lavoro in corso.
Anche Guild Wars 2, come molti degli MMORPG più recenti, propone un’impostazione da single player per la narrazione della storia di ognuna delle classi del gioco. È interessante notare come alcuni elementi del background del nostro personaggio s’intersechino tra di loro nel tentativo di darci l’illusione di stare vivendo una storia che ci appartiene davvero e cercando di farci dimenticare che, tra le migliaia di giocatori, ci sarà sicuramente qualcun altro che ha fatto le nostre stesse scelte. Al di là della qualità delle storie sulle quali non posso esprimermi perché ne ho visto troppo poco, rimango dell’idea che una scelta del genere mal si adatti a un MMORPG: mi sembra un tentativo di offrire una caratteristica propria dei giochi in single player in un prodotto che, per sua natura, dà il suo meglio se vissuto e affrontato in compagnia di altri giocatori, nel tentativo di attirare e accontentare due tipologie di utenti. Tutte le scene d’intermezzo sono doppiate in inglese, come ormai da standard del genere, mentre le fasi giocate sono affrontate su parti della mappa istanziate, vale a dire in versioni ricreate appositamente per noi e separate da quelle in cui si trovano tutti gli altri giocatori.
Il sistema di combattimento è uno degli aspetti che mi ha maggiormente convinto, più coinvolgente di quanto visto in passato in altri giochi del genere. La schivata attiva non è una novità particolarmente innovativa, c’è anche nel recente The Secret World per esempio, ma aggiunge quel tocco di dinamismo a un genere spesso troppo statico. Le abilità a disposizione del giocatore sono dieci da scegliere tra tutte quelle sbloccate in base al suo livello. Quelle attive di attacco sono cinque e sono legate alla combinazione di armi utilizzate e sono sbloccate in combattimento, mentre le cosiddette Utility, abilità di supporto sia passive sia attive, sono legate a un sistema ad albero e sono sbloccate utilizzando i punti appositi che otteniamo coi livelli e completando le tante missioni secondarie sparse per il mondo di gioco. Dal livello 11 in poi abbiamo anche accesso ai Trait, caratteristiche che potenziano determinati aspetti del nostro eroe e che sono acquistate una volta per livello. Per quanto semplice, il sistema di crescita del personaggio sembra offrire una buona gamma di personalizzazione, ma il meccanismo di sblocco delle abilità delle armi mi è sembrato al tempo stesso troppo lento e troppo rapido: da un lato è fastidioso impugnare un’arma di una categoria mai utilizzata prima e scoprire che non si hanno abilità di attacco a parte quello base, mentre lo sblocco delle altre quattro è così rapido che si perde quella sensazione di crescita del personaggio. Ovviamente, avendo raggiunto solo il livello 16 su un massimo di 80, ho solo una visione molto parziale di quello che ha da offrire Guild Wars 2 sotto questo punto di vista, ma legare la crescita del personaggio solo ai Trait e alle Utility potrebbe essere troppo limitante.
Non ho avuto la possibilità di provare il PvP purtroppo (avrei fatto solo da carne da macello e avrei rischiato di rovinarmi il divertimento), probabilmente l’aspetto di Guild Wars 2 che farà la differenza rispetto ai suoi concorrenti, mentre il PvE, per quanto piacevole, mi è sembrato offrire meccaniche di gioco già viste in passato, con missioni ed eventi dinamici che tendono a essere piuttosto ripetitivi nonostante la loro buona varietà. In realtà non penso che questo sia un difetto imputabile al gioco, quanto piuttosto un problema endemico del genere degli MMORPG, incapaci da tempo di offrire qualcosa che sia al contempo divertente e innovativo. Purtroppo il tempo per giocare a Guild Wars 2 non è stato abbastanza per andare oltre delle semplici e superficiali impressioni. Mi sono divertito mentre ci giocavo, ma non ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di realmente rivoluzionario o innovativo. Sono però convinto che la differenza la farà il PvP, tutta quella parte di gioco in cui gli utenti potranno affrontarsi per la supremazia della propria fazione. Manca circa un mese all’uscita del gioco e allora vedremo di che pasta è fatto davvero Guild Wars 2.