Viva il Day One!
Tutti consumatori intelligenti, tutti più furbi, il day one è da stronzi, il futuro sono i videogiochi a 2 € o regalati negli Happy Meal di McDonald, io non faccio il beta tester, le patch al day one sono ridicole, mi prendo la versione goty dopo due anni, è tutto un magna magna.
Quella di sopra non so nemmeno se sia una frase, nel caso fate finta lo sia. E poi io sono un poeta, mi si perdona tutto.
Io compro al day one, l’ho sempre fatto e continuerò anche a farlo in futuro. Segue elenco di motivazioni a favore:
1) L’hype è bello.
2) Il settore ne ha bisogno.
3) Preferisco qualche (piccolo, ovviamente) problema adesso a un rinvio di nove mesi.
4) Posso permettermelo.
5) Nessuno mi strappa via i soldi dal portafogli.
6) La chiacchiera del day one mi piace.
7) Ho accettato che i videogiochi sono complessi e non una scienza esatta.
Dovete fare o essere tutti come me? No, non sto dicendo quello e neanche mi sogno di farlo. Ognuno è libero di posizionare l’asticella dove preferisce, e questo vale sia per i soldi che è disposto a spendere, sia per i limiti tecnici che è disposto a sopportare, dico solo che non è scontato che ad un videogiocatore più consapevole (quale non sono io) corrisponda del software perfetto e senza sbavature.
Magari sì, magari sarebbe un mondo migliore, oppure il nostro universo dei tripla A crollerebbe su stesso e, vabbè, piace a tutti fare i fighi con gli indie, ma non lo so se sarebbe il mondo videoludico perfetto.