Sarà certamente poco hardcore, ma l'idea della pecorella di gomma che cerca di evadere dallo scatolone dei vecchi giocattoli a suon di balzelli è tanto romantica quanto traditrice. La fregatura di Sheep Up! (0,79 €), infatti, è che una volta che l'hai incominciato, non puoi non volerlo finire: in fondo sono solamente venti livelli, ci vuole poco, la causa è tuttavia nobile e qui non si butta via niente. Per giunta, il team di sviluppo è nostro compatriota (Bad Seed Entertainment) e il programmatore Roberto Mangiafico e la game designer Clara Parona sono amici di Babich, che è prima di tutto nostro amico. Ma chi, del resto, non è amico di Babich? http://youtu.be/jaOZpEc9Nhk
Sheep Up! ha dell'assurdo e persino del prodigioso: sebbene il suo gameplay sia il concentrato di un qualsiasi labirinto con pallina (da pugni sul touch screen per la rabbia) con aggiunta di Doodle Jump (perfetto per il lancio sclerotico del melafonino), iPad-alla-mano, il tilt-control game di Bad Seed Entertainment non conduce mai a rabbia o frustrazione. Se si muore cadendo giù (o per meglio dire: rimbalzando), poco importa. Conta solo arrivare fino in cima, senza stress alcuno, fischiettando armoniosamente in un'atmosfera totalmente rilassata, quasi non competitiva, per la salvaguardia della pecorella. Ciò detto, non bisogna pensare che Sheep Up! presenti scarsi elementi di sfida o che, addirittura, non richieda chissà quale abilità e concentrazione (nonché prove reiterate) prima di giungere al successo.
Bisognerà infatti vedersela con tutta una serie di ostacoli, come piattaforme semoventi o persino invisibili, portali che teletrasportano altrove, pattern musicali da replicare nella giusta sequenza, nemici da schiacciare/evitare, chiavi da recuperare e porte da raggiungere, in una continua scalata verso la libertà. Giocandoci, tuttavia, si ha sempre la (falsa) sensazione di potercela fare in tutta agilità, principalmente per via dell'accomodante melodia del fischiettato con la chitarra in sottofondo, che ti resta in testa tutto il giorno e non va più via, neppure ascoltando i Mastodon come terapia. La telecamera di gioco, visto che di fuga in verticale si tratta, è la cosiddetta "bottom-up scrolling" e funziona alla perfezione, così come lo stile grafico adottato, decisamente apprezzabile in quanto semplice e raffinato. In definitiva, Sheep Up! assomiglia a un gioco d'abilità estremamente educato e gentile, impegnativo quanto basta, capace d'intrattenere i giocatori di un po' tutte le età, e forse è proprio questo il suo grande merito. Il suo vero difetto, invece, è che prima o poi la pecorella riuscirà ad uscire dallo scatolone, ma per allora avrete già l'irresistibile sorriso di Babich stampato in volto e tutto il mondo vi sembrerà migliore.
Abbiamo gentilmente ricevuto un codice dagli sviluppatori di Bad Seed Entertainment per recensire il gioco, provandolo sia su iPad (prima generazione) che iPhone. Ad avere il polso fermo e fredde capacità decisionali, basta un pomeriggio di rimbalzi per evadere dallo scatolone.