Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati.Io normalmente definisco i giochi come Dobble "giochini". Non in senso dispregiativo o per sminuirne il valore, anzi. Sono spesso giochi molto divertenti, quasi una droga, ben congegnati e sempre bene accetti nelle serate di gioco. È un "giochino" perché una partita dura veramente pochi minuti, oppure diverse manche a seconda del tempo a disposizione dei giocatori. Inoltre è piccino, in una pratica e compattissima scatolina metallica che puoi mettere anche in borsetta e tirare fuori come un coniglio dal cilindro.
Tali giochi in inglese vengono definiti "filler" perché riempiono gli spazi tra un gioco e l'altro. Eppure questa denominazione per me non è esatta. Con Dobble rischi di giocare ore senza accorgertene. Una partita è talmente veloce e concitata che ne giochi un'altra, e un'altra e poi un'altra ancora e senza che nemmeno te ne accorga sono passate le mezz'ore se non le ore.
Perché Dobble, card game scritto da Denis Blanchot, è un gioco che, nell'ordine, stuzzica la competitività tra i giocatori ed è molto intuitivo, per cui bastano veramente pochi secondi per capirne il meccanismo. Per dire, ci ho visto accanirsi un range molto vario di giocatori, dai miei suoceri (che al massimo giocano a scala quaranta) ai classici giocatori Duri e Puri da "strategicone" ad oltranza. Ed è un ottimo rompighiaccio. All'ultima serata di gioco aperta al pubblico che abbiamo organizzato, c'erano dei ragazzi che approcciavano il mondo dei boardgame per la prima volta dai tempi del Risiko (per i più scafati) e del Taboo. Ho iniziato facendoli giocare a Dobble. E piano piano li ho portati sino a giocare a 7 Wonders, che per dei neofiti è tutt'altro che banale. Ho usato, insomma, il metodo della rana.
Veniamo però alla descrizione di questo bellissimo giochino: Dobble è un gioco di permutazioni matematiche. Ci sono 55 carte dalla forma tonda, con otto simboli sopra ogni carta. I simboli nel gioco sono 50. Ogni coppia di carte ha in comune sempre un solo simbolo. Inoltre, casomai non lo riteneste un "giochino" longevo, Dobble prevede cinque diverse modalità di gioco.
Tutte le modalità o, come vengono più correttamente chiamate, tutti i mini-giochi, hanno la stessa meccanica di base: individuare il simbolo in comune tra due carte. Intorno a questo ruotano diversi meccanismi: individuare il simbolo in comune tra la propria carta e quella del mazzo centrale per cercare di vincere più carte o, viceversa, di sbolognarne il più possibile agli avversari a seconda che le regole di vittoria prevedano che il vincitore abbia il numero maggiore o minore di carte rispetto agli altri giocatori. Si possono avere regolamenti che hanno un po' il meccanismo del gavettone o della patata bollente, per cui un mazzetto via via più corposo viene anche qui affibbiato agli avversari. E così via.
Le varianti attuabili sono veramente tante e, come potete immaginare dalla descrizione, il gioco è veramente alla portata di tutti. Tranne che dei rosiconi. Perché, lo avrete intuito, in Dobble serve molto Fair Play. Non c'è un giudice che possa assegnare le carte nei casi dubbi, non esiste la moviola. Ci si affida alla propria onestà intellettuale e a quella degli altri giocatori. Va detto che, essendo ogni mini gioco veramente velocissimo, si tende ad essere abbastanza generosi (e onesti) con gli altri giocatori. Ma ciò non diminuisce l'accanimento con cui si gioca a Dobble.
Ecco, visto che sono i primi giorni di quello che si preannuncia come un torrido agosto, visto che molti si accingono a partire per le vacanze, magari anche con prole al seguito, io vi consiglio vivamente di procurarvi una copia di Dobble, recentemente pubblicato in italiano dalla Asterion al prezzo di circa 15 euro (ovviamente il regolamento è in italiano, il gioco è totalmente indipendente dalla lingua). È divertente, facile e veloce, lo può giocare la nipotina di sei anni come la nonna di novanta e anche il vicino di ombrellone ciancicone riesce a fare ed apprezzare una partita. Senza contare che tiene bene da 2 a 8 giocatori e che si porta tranquillamente a spasso ovunque senza quasi ingombro. Potrete giocarlo in viaggio, in treno o in aereo, potrete farci giocare i bimbi in macchina invece di cantare con loro di Mosé e dei Leocorni o tra una una portata e l'altra mentre si annoiano con le chiacchiere dei genitori e vorrebbero andare a frantumare gli zebedei ai vicini di tavolo. Ecco. Dobble ha anche una sua utilità sociale.