Old! #93 – Dicembre 2004
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Dopo un novembre talmente denso e allucinante da costringermi a dividerlo in due episodi di questa rubrica (il primo qui, il secondo qua), il dicembre del 2004 è tutto sommato abbastanza tranquillo, pur avendo dalla sua qualche gioco interessante. Si comincia subito, pronti via, con Prince of Persia: Spirito guerriero, pubblicato da Ubisoft il 2 dicembre 2004 su tutti i formati principali del periodo. Seguito di quel capolavoro di Prince of Persia: Le sabbie del tempo, Spirito guerriero sposta il focus dell'esperienza sul combattimento, deviando il tono generale dell'avventura verso una zona ruvida, cupa, sporca, sanguinaria e sessualizzata. Che, insomma, non so bene cosa c'entri con Prince of Persia.
Fanno il loro ritorno i vari poteri legati alle sabbie del tempo, anche ampliati con un utilizzo offensivo delle stesse, che ovviamente quaglia bene con il game design maggiormente incentrato sul far male alla gente. L'azione di gioco, comunque, include ancora l'elemento acrobatico che dominava il primo episodio e, anzi, espande il discorso con l'introduzione di uno sviluppo non lineare, all'interno del quale è possibile tornare in zone già esplorate. A corredo del nuovo tono abbracciato dalla serie si segnalano l'utilizzo dei Godsmack nella colonna sonora e la presenza di Monica Bellucci fra i doppiatori. Glom.
Il 5 dicembre si manifesta su GameCube Mario Party 6, ennesimo capitolo della serie di giochi dell'oca virtuali targati Nintendo. Alla sua terza uscita sul cubetto, Mario Party tenta la strada del gimmick, proponendo nella confezione un microfono da utilizzare per affrontare alcuni minigiochi. Si tratta comunque dell'unica (e relativa) innovazione per un gioco che, sotto quasi ogni altro punto di vista, si manitene fedele alla linea di una serie che a quel punto sta mostrando la corda già da un po' di tempo.
Il giorno dopo esce su Xbox Star Wars: Knights of the Old Republic II – The Sith Lords, attesissimo seguito del gioco di ruolo "stellare" targato BioWare. A occuparsene, però, è Obsidian Entertainment, lo studio noto come "quelli che hanno dentro la gente ganza di Black Isle e che spesso realizzano seguiti ben superiori agli originali fatti da altri ma hanno un po' il problema di non riuscire a finire i giochi come si deve e quindi è tutto un tripudio di bug". O qualcosa del genere.
Sviluppato sullo stesso motore del primo episodio, l'Odyssey, KOTOR II arriva nei negozi per l'appunto afflitto da uno sviluppo incompleto, non solo pieno di bug, ma anche penalizzato a livello narrativo dalla decisione di eliminare una corposa fetta dei contenuti previsti. Dopo la pubblicazione delle quattro patch ufficiali, i volenterosi fan andranno avanti a lavorare per migliorare sempre più le condizioni del gioco, quantomeno nella versione PC (pubblicata a febbraio 2005). Un duro lavoro che arriverà a sistemare qualcosa come cinquecento bug e perfino a ripristinare gran parte dei contenuti eliminati dal gioco definitivo.
Il 6 dicembre, invece, arriva nei negozi Il signore degli anelli: La battaglia per la Terra di mezzo, un gioco di strategia ispirato alla trilogia di film diretta da Peter Jackson e conclusasi un anno prima. A occuparsene è EA Los Angeles, lo studio precedentemente noto come Dreamworks Interactive, a cui dobbiamo l'esistenza e i tanti alti e bassi di Medal of Honor, ma anche diversi giochi orrendi ispirati a Jurassic Park, un paio di Command & Conquer e perfino i due Boom Blox. Quando si dice la versatilità.
La battaglia per la Terra di mezzo è sostanzialmente uno strategico in tempo reale ambientato nella Terra di mezzo, che applica allo scenario ideato da J. R. R. Tolkien le classiche meccaniche da RTS, fra risorse da accumulare, basi da costruire e truppe da mandare al macello. Scendono in campo quattro fazioni, con da una parte Rohan e Gondor e dall'altra Isengard e Mordor, e le campagne seguono a grandi linee la trama dei film, riproponendo diversi avvenimenti fondamentali. Chiaramente, se si sceglie di giocare dalla parte di Sauron, la storia si sviluppa in maniera sensibilmente diversa. Il gioco gode di un discreto successo e infatti due anni dopo arriverà puntuale il seguito.
Il 13 di dicembre è lutto per gli appassionati di football: Electronic Arts stringe l'infame accordo di esclusiva che le garantisce cinque anni di dominio sulla licenza NFL, quindi squadre, stadi, giocatori e quant'altro. Scacco matto a 2K Sports, insomma, con NFL 2K5 condannato ad essere l'ultima uscita in una serie da molti rimpianta ancora oggi. Una settimana dopo, EA prosegue nella sua operazione simpatia acquisendo il 19,9% delle azioni di Ubisoft, con una mossa che il publisher francese definirà "ostile". La cosa, comunque, non avrà particolari conseguenze e dieci anni dopo ce le staremo ancora sucando entrambe.