Giugno 2002: Sparatorie, musica, supereroi e i Pikmin | Old!
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il primo giugno del 2002, Sega lancia in sala giochi The House of the Dead III, nuovo episodio della popolare serie di sparatutto horror con armi ottiche, che tra l’altro abbandona le automatiche delle prime due uscite per mettere fucili in mano ai suoi protagonisti. Cambia anche il metodo di selezione del percorso, scompare la presenza di civili nei vari livelli, c’è un nuovo approccio ai boss… Insomma, le novità non mancano davvero. La serie proseguirà tre anni dopo con un terzo episodio e nel 2008 The House of the Dead III verrà reinterpretato in versione The Typing of the Dead 2.
Passano sei giorni e arriva Medal of Honor: Frontline, l’episodio della serie con cui, dopo la parentesi PC di Allied Assault, viene compiuto il balzo generazionale verso GameCube, PS2 e Xbox. È anche il primo Medal of Honor sviluppato dalla ex Dreamworks Interactive dopo l’acquisizione e il cambio di nome in EA Los Angeles, e tra l’altro per la prima volta Steven Spielberg non è coinvolto nella produzione a nessun livello. Ambientato nello stesso periodo del gioco originale, Frontline viene accolto favorevolmente e la serie andrà avanti.
Lo stesso giorno vede l’uscita di Spider-Man, che segna il ritorno di Treyarch sul personaggio dopo il gioco omonimo per la prima PlayStation. Questo Spider-Man nasce comunque per legarsi all’uscita del film di Sam Raimi, adattandone il racconto e ampliandolo in molti modi. Dato il grande successo riscosso dal gioco, Treyarch si specializzerà sul personaggio e continuerà ad appoggiarvisi per diversi anni.
Una settimana dopo, arriva in Europa Pikmin, sorta di bizzarro miscuglio fra RTS e puzzle game alla cui lavorazione partecipa in prima persona Shigeru Miyamoto. Nel gioco, il capitano Olimar deve riparare la propria astronave e per farlo si affida all’aiuto dei Pikmin, un bizzarro ibrido fra pianta e animale che lo aiuta a recuperare i pezzi di ricambio. Pikmin riscuote un buon successo di critica e pubblico, lanciando una nuova serie per Nintendo.
Passa un’altra settimana e arriva sulle nostre PlayStation 2 Gitaroo Man, delirante gioco musicale in cui si controlla un chitarrista fuori di testa e si utilizza la levetta analogica per suonare seguendo il movimento delle indicazioni a schermo. Ne viene fuori un cult molto amato, che qualche anno dopo farà il suo ritorno su PSP.
E dopo ancora una settimana tocca a Frequency, altro gioco musicale prodotto però da un team occidentale, Harmonix. In Frequency ci si sposta lungo una sorta di tunnel ottagonale su cui scorrono le varie tracce di un pezzo musicale e si può suonare la canzone di turno interagendo in maniera corretta con gli elementi del tunnel. Di fatto, qua ha inizio la rincorsa occidentale al genere dei rhythm game, che tre anni dopo la stessa Harmonix farà esplodere con Guitar Hero.